PATRIMONI CULTURALI
La Befanata lirica di Faltognano
5 gennaio
REGIONE TOSCANA - CITTÀ METROPOLITANA DI FIRENZE
COMUNE DI VINCI
La tradizione è antichissima. Nella Befanata “quattrocentesca” si mettevano sul palco di un teatrino due vasi, uno d’oro e l’altro d’argento. Il vaso d’oro conteneva le “venture o sorti”, quello d’argento i nomi degli invitati. Una fanciulla bendata, estraeva a sorte dal vaso d’argento il nome di una persona, con l’altra mano traeva dal vaso una “polizza”, in cui si fingeva essere scritta la ventura della persona di cui era tratto il nome. Le due polizze venivano passate ad un membro della “combriccola”che stava sul palco, il quale doveva sapere improvvisare su questo nome due versi rimati insieme, o una terzina, o una quartina.
Nella tradizione di Vinci fino agli anni Sessanta , nella notte del 5 gennaio, nei bar, nei circoli oppure alle “cannella” (fontanella pubbliche) dove la gente andava a riempire bottiglie e “secchi” per gli usi domestici, venivano trascritte su grandi fogli ed appese le Befane dell’anno , dove la “ befanata” veniva talvolta a rasentare la “zingarata” vera e propria, seppure con le forme della poesia popolare. Anche qui la tradizione orale riporta terzine e quartine famose dedicate ai vari personaggi del paese, che si sono tramandate oralmente. Le feste riprendevano uno schema rituale presente soprattutto nelle campagne dove la Befana girava di podere in podere con testi spesso identici, chiedendo per compensa cibo e vino.
Vinci è stata terra di poeti dell’ottava rima, dove si ricorda il Guercio di Vinci, ovvero Natale Masi, maestro di un altrettanto illustre allievo, Roberto Benigni. Nell’attuale versione resiste il teatrino con i “poeti improvvisatori” con le polizze ovvero le sorti e le venture dei personaggi, dove i nomi degli abitanti del paese sono spesso sostituiti con quelli dei “personaggi pubblici” e degli “eventi” dell’anno appena trascorso, scelti e indicati dagli ospiti della serata. Nel caso della befanata lirica del Montalbano, la tradizione è diventata anche tradimento nella misura in cui il gioco di società, da quello dell’accademia fino al canto di osteria, si è adeguato ai tempi moderni pur mantenendo la struttura tradizionale.
Informazioni ed approfondimenti: Comune di Vinci (FI) - piazza Leonardo 29 - tel. 0571 933223 www.comune.vinci.fi.it
Referente: assessore Paolo Santini - paolo.santini@comune.vinci.fi.it
Giochi e giocattoli della tradizione popolare di Iter - Centro per la Cultura Ludica
REGIONE PIEMONTE - PROVINCIA DI TORINO
CITTA' DI TORINO
La collezione raccoglie e presenta più di 2000 giocattoli e modi di giocare della tradizione italiana e del mondo, presentati in un percorso espositivo che si espande in settori di approfondimento specifici. La costante che accomuna la collezione e il lavoro degli opertaori è l'impegno nella reinvenzione, per rendere i giochi attuali oggi come ieri.
Approfondimenti sulla collezione e le attività del Centro: clicca qui
Nell'ambito del Protocollo di Intesa tra la Città di Torino - Iter e la Rete Italiana di Cultura Popolare
La piccola pesca tradizionale professionale
REGIONE LIGURIA - PROVINCIA DI SAVONA
COMUNE DI NOLI
La pesca tradizionale di Noli è stata per secoli il principale motore economico nolese tanto che già negli statuti comunali veniva regolata l'attribuzione annuale delle zone di pesca. Nel XIX secolo in particolare la pesca divenne il motore dell'economia cittadina su cui fiorì anche il lavoro femminile attraverso la vendita diretta del pesce portato fino in Piemonte. Oggi l'attività è garantita dalla cooperativa esistente ma vi sono problemi sia nell'uso della rete a sciabica con pesca da terra per cui occorre ottenere la deroga comunitaria che sulla pesca del cicciarello,che è momentaneamente soggetto a verifica comunitaria sui quantitativi pescabili.
La piccola pesca tradizionale nolese è parte integrante del progetto del Museo Civico Diffuso di Noli a cura del il Comune di Noli.
Con il Patrocinio del Comune di Noli (SV)
Il museo etnografico “La ghindana”
REGIONE PIEMONTE - PROVINCIA DI TORINO
COMUNE DI CONDOVE
Il museo etnografico “La ghindana”, che trae il suo nome dal vicolo traverso in cui è posto, di frazione Mocchie offre un patrimonio rappresentativo della società montana residente nel Vallone del Gravio, posto in un’ importante area tra Italia e Francia. La raccolta di attrezzature d’epoca è specializzata sull’attività lattiero-casearia e la cultura d'alpeggio e considera inoltre l’attività estrattivo-mineraria prsente sin dal XIV° secolo e la tessitura della canapa, ma non mancano gli oggetti della vita quotidiana e casalinga.
Per informazioni: Comune di Condove, sindaco Emanuela Sarti 011 9643102 sindaco@comune.condove.to.it
Museo Interattivo del Giocattolo Povero
REGIONE BASILICATA - PROVINCIA DI POTENZA
COMUNE DI ALBANO DI LUCANIA
Il Museo Interattivo del Giocattolo Povero e del Gioco di strada, detto anche Museo del Giocattolo Povero e del Gioco di strada è stato creato dalla collaborazione tra il locale Istituto Scolastico ed il Dipartimento di Scienze Pedagogiche e Didattiche dell’Università di Bari. L’allestimento è stato curato da Donato Allegretti, insegnante in pensione originario di Albano di Lucania,
Il progetto museale ha come obiettivi la ricerca, la documentazione e la valorizzazione del patrimonio ludico tradizionale, soprattutto attraverso il recupero e la conservazione dei giocattoli popolari e tradizionali, dei giocattoli poveri e dei giochi di strada, destinati altrimenti a scomparire. La raccolta è costituita, principalmente,da una collezione d’arte contemporanea sul tema del gioco, con oltre 250 opere di varie tendenze tra dipinti, sculture, grafiche, collages e tecniche miste.
Informazioni e approfondimenti: Rocco Adamo - Tel. 0971984006 – fax 0971984182 amministrazione@comune.albanodilucania.pz.it. Referente Museo A.R.C.A. Giò: prof. Donato Allegretti - 099 334232 - 347 5327799 donatoallegretti@virgilio.it, www.museogiocattolopovero.it
Con il patrocinio del Comune di Albano di Lucania (PZ)
La Nina
24 dicembre
REGIONE VENETO - PROVINCIA DI VICENZA
COMUNE DI THIENE
La Nina è un'antica tradizione della città di Thiene. Il termine indica il canto eseguito in occasione della novena natalizia (detto anche la Canta nel senso di una cantata collettiva) . È un'espressione popolare autentica, le cui origini risalgono al XIV° secolo. La sera della vigilia di Natale tutti i gruppi delle diverse contrade cittadine si ritrovano nella piazza principale, con l’evento finale della “Nina gigante”. Anticamente la si cantava per nove sere consecutive.
Informazioni e approfondimenti: Comune di Thiene, piazza A. Ferrarin 1 – Referente dr.ssa Maria Rosa Cappozzo, Ufficio Relazioni con il Pubblico - Servizio di staff del Sindaco - 0445 804921 - cappozzo.m@comune.thiene.vi.it, info@comune.thiene.vi.it