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Chi Siamo

La Rete italiana di cultura popolare è una associazione che unisce sociologi, antropologi, urbanisti, economisti, ma anche educatori, artisti e operatori sociali. Il percorso che l’ha caratterizzata, iniziato con lo studio dei riti e delle feste nei diversi territori italiani, si è poi sviluppato in progetti che sperimentano nuovi modelli di socialità. Fra tutti ricordiamo: “Indovina chi viene a cena?”, incontri conviviali in abitazioni di cittadini provenienti da diverse culture; il Diario intimo del territorio, una web app narrativa che coinvolge i partecipanti nel rileggere i segni della grande Storia attraverso le storie individuali; il Portale dei saperi, la prima piattaforma di welfare di comunità in grado di evidenziare bisogni e competenze di un quartiere o di un territorio. Proprio attraverso lo sviluppo di quest’ultimo sono nate le Portinerie di comunità, oggi divenute anche un modello di social franchising a livello nazionale.

Direttivo

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Chiara Saraceno
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Mario Calderini
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Stefania Coni
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Ezio Dema

Soci

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Silvana Ferreri
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Elena Granaglia
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Vittorio Lingiardi
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Carlo Olmo
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Linda Laura Sabbadini
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Gustavo Zagrebelsky

Direttore

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Antonio Damasco

ORGANIZZAZIONI

FONDAZIONE CRT
Teatro Delle Forme
AICS
COMITATO DEI TERRITORI
Città di Torino
Comune di Borbona
Comune di Novoli
Unione Montana Valle Elvo
Cooperativa Just'Mo

Progettazione

progetti@retepop.org
+39 3935766183

Comunicazione e social media
comunicazione@retepop.org
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Segreteria
segreteria@retepop.org
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Amministrazione
amministrazione@retepop.org
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Ufficio stampa
ufficiostampa@retepop.org

Portinerie di comunità

info@portinerie.it 

La storia della Rete

2024

Le Portinerie di comunità diventano un modello di social franchising, replicabile, ideato con il gruppo di ricerca Tiresia del Politecnico di Milano.

2024

2024

15 marzo 2024

Inaugura la quarta Portineria di comunità® Cuorgnè, la prima in Italia in una biblioteca, nata all'interno del progetto di sviluppo di comunità nelle aree interne del Canavese: P.A.S.S.I. Montani.

2022

16 giugno 2022

Inaugura la seconda Portineria di comunità®Inside out school I.S.S.Lagrange, primo esempio di Portineria in una scuola, in dialogo tra dentro e fuori, per costruire una comunità educante tra studentesse, studenti, docenti, personale ATA, nuclei familiari e abitanti di Aurora.

Nata come i Giardini sulla Dora, la Portineria tra il giardino e la scuola, coprogettata insieme a 500 studentesse e studenti: aula studio a cielo aperto, Teatro del Mondo, Garden Coffee e zona gioco. Realizzato nell’ambito di ToNite UIA Torino e sostenuto nll’ambito del bando Sanità e Welfare – Politiche per i bambini, le famiglie, i minori e giovani e in sostegno alle situazioni di fragilità sociale della Regione Piemonte, Ministero Del Lavoro E Delle Politiche Sociali, Fondazione CRT e Lavazza group.

2022

2021

11 novembre 2021

Nasce la Rete delle Portinerie di comunità, una possibile risposta a questo periodo fragile, un’alleanza fra le istituzioni pubbliche e private, che mette al centro le narrazioni di chi abita un territorio.

Il lavoro svolto dal primo “presidio leggero”, sito in Porta Palazzo, viene assunto come modello per disegnare una rete di Portinerie capace di reinventare il senso di comunità, condividere buone pratiche e attraverso la partecipazione e le narrazioni generative sperimentare un nuovo welfare di comunità.

sostenuto nll’ambito del bando Sanità e Welfare – Politiche per i bambini, le famiglie, i minori e giovani e in sostegno alle situazioni di fragilità sociale della Regione Piemonte, Ministero Del Lavoro E Delle Politiche Sociali, da Fondazione CRT e Lavazza group. 

2022

9 luglio 2022

Inaugura la terza Portineria di comunità® Borgo San Paolo, una ex bocciofila rigenerata. Un luogo di incontro, socialità e dialogo aperto a tutto il borgo, e anche un bistrot. Cogestito con abitanti, associazioni, RSA, scuole e con il Caffè dell'orto nel 2023.

2022

2020

9 luglio 2020

Apre la Portineria di Comunità® Porta Palazzo in Piazza della Repubblica 1/F a Torino,  in una vecchia edicola riqualificata dalla Rete. La portineria è un luogo di incontro e di scambio in cui ricevere l’aiuto di cui si ha bisogno e allo stesso tempo un modo per aiutare gli altri: un esercizio di micro economia umana che mette in moto il commercio e l’artigianato ma anche quei servizi che non rientrano in categorie specifiche ma di cui abbiamo necessità, dal fare commissioni in uffici pubblici, alla spesa, ad un posto dove ritirare il corriere. Tutti abbiamo necessità di una rete sociale per risolvere i piccoli, grandi problemi della quotidianità ed esistono “saperi” spesso sconosciuti alla comunità.

2019 e in corso

Cominca il progetto A cup of learning, Rete Italiana e Lavazza, coinvolte con un protocollo d’intesa APL Agenzia Piemonte Lavoro, e la collaborazione di Save the Children - Civico Zero. 


Si tratta di un’azione che parte dall’ascolto attivo delle storie delle persone, grazie all'uso del Portale dei saperi e di un'attivatrice di comunità che segue tutte le fasi: dal dialogo al percorso di alta formazione al barismo realizzato dall’Innovation center Lavazza, all'inserimento dei tirocinanti (curato dai Centri per l’impiego), fino al risultato finale.

2019 e in corso

2018

Viene creata la piattaforma Portale dei saperi”, il main partner è Fondazione Vodafone Italia, è attualmente attivo in tre territori: Valle Susa, Valle Sacra e il quartiere Aurora di Torino, quest’ultimo ideato, realizzato e sostenuto da Lavazza. In meno di un anno sono state raccolte più di un centinaio di videointerviste tra fasce deboli della popolazione e gli imprenditori locali. Il Portale è uno strumento di innovazione culturale ideato all'interno dei dispositivi del Progetto Colibrì. L’obiettivo è quello di creare un’interazione tra tutti i soggetti che vivono in un territorio circoscritto restituendo il concetto di “comunità di prossimità”.

Aderiscono al progetto “Indovina chi viene a cena?” le aree dell’alta e bassa Val di Susa e Valle Sacra con i Comuni di Bardonecchia

Prosegue con il Polo del ‘900 la collaborazione sull’attivazione di comunità con gli incontri “Diario intimo di un territorio” realizzati in collaborazione con soggetti appartenente al mondo formativo, performativo e istituzionale.

2017

Nasce Il progetto Album di famiglie (S)confinanti consistente nella realizzazione di una mostra narrativa e itinerante che racconta le memorie sulle mobilità e sulle emigrazioni e immigrazioni nella città di Torino, presentato durante la XII edizione del Festival delle Culture Popolari, e al quale collaborano, oltre alla cittadinanza attiva,  la Città di Torino e le sue circoscrizioni, l’Archivio Storico della Città di Torino, l’Archivio di Stato di Torino, l’Archivio dei Diari di Pieve di Santo Stefano, l’Archivio Nazionale del cinema d’impresa di Ivrea, il Polo del ‘900 e l’Istoreto.

Il Fondo Tullio De Mauro trova definitiva collocazione nella nuova sede posta nel centro di Torino, all’interno della Galleria Tirrena, in via dell’Arsenale 27, scala E, nei locali della Fondazione CRT, sostenitrice del progetto. Viene costituito, nell’ambito dell’annuale edizione del Festival delle Culture Popolari, il Comitato Scientifico costituito da Silvana Ferreri De Mauro , donatrice, docente di Didattica delle lingue moderne dell’Università della Tuscia, Giovanni De Mauro, direttore della rivista “Internazionale”, Giovanni Solimine, docente di Archivistica, bibliografia e biblioteconomia dell’Università La Sapienza. Angela Ferrari, docente di Linguistica Italiana dell’Università di Basilea, Marino Sinibaldi, direttore di Rai Radio 3, Tullio Telmon, professore emerito dell’Università degli studi di Torino, Gaetano Berruto, professore emerito dell’Università degli studi di Torino.

La Rete di Cultura Popolare diventa partners del progetto Europeo “Specially Unknown”, cofinanziato nell’ambito del programma AMIF (Asylum, Migration, Integration Fund), il cui capofila è la Fondazione BMP di Amsterdam e partners Association Générique di ParigiLWL- Industrie Museum Zeche Hannover di Bochum, Red Star Line Museum di Anversa.    Il progetto si sviluppa tramite  interviste raccolte presso i  rifugiati ,  prevalentemente provenienti dal Corno d’Africa e Africa sub-sahariana, per la diffusione di storie e saperi  , da salvaguardare negli archivi istituzionali delle città coinvolte, rilevando  l’importanza che queste storie rappresentano nella costruzione collettiva dell’eredità culturale delle città in cui vivono, produce senso di appartenenza ed inclusione a vantaggio dell’intera comunità locale.

Viene definito il progetto Colibrì, come estensione della precedente proposta Confini del 2016, sullo sviluppo di progetti di welfare e cura della comunità che prevede collaborazioni su differenti attività in collaborazione con Università di Torino, Lavazza, Fondazione Vodafone Italia, Fondazione Cariplo, Compagnia di San Paolo, Camera di Commercio di Torino e Fondazione Bracco.

Aderiscono al progetto “Indovina chi viene a cena?” i territori del Canavese con i Comuni di IvreaBarone, Caluso, Candia, Foglizzo, Mazzè, Mercenasco, Montalenghe, Orio, San Giorgio, San Giusto e Vische.

Con il Polo del ‘900 vengono avviate collaborazioni all’insegna della cura di comunità, quali “Io spaccio cultura e “Chi è di scena”, all’interno dei bandi Open, promossi dalla Compagnia di San Paolo, che vedono coinvolta la cittadinanza e la comunità di prossimità.

2017

2016

Durante l’edizione annuale del Festival delle culture Popolari, viene lanciato in via sperimentale il progetto Dona la voce, con lo scopo di costituire un archivio sonoro di lingue e dialetti, tramite la raccolta di brevi brani (poesie, filastrocche, ninnenanne) tramite l’archivio partecipato on-line della Rete. 

Viene firmato il protocollo d’intesa con il Sistema Bibliotecario dell’Area Metropolitana torinese, per la creazione delle Bibliomediateche, come selezione all’interno delle rispettive sedi di percorsi d consultazione sulle tradizioni popolari, lingue e dialetti.

 La Rete Italiana aderisce al Polo del ‘900, centro culturale aperto alla cittadinanza, con i primi 19 Istituti partners proprietari di patrimoni di patrimoni bibliotecari e archivistico sulla storia del ‘900, collocato presso quartieri juvarriani nei palazzi di San Celso e San Daniele, nel centro storico di Torino. Nasce la prima edizione del “Borgo dei narratori”, che vede coinvolte le aree e le comunità di prossimità, con la con la collaborazione di scuole, esercizi pubblici, cittadinanza e attività laboratoriali e performative

2015

Giungono a Torino il corpus bibliotecario e la sezione archivistica del Fondo Tullio De Mauro che trova come prima sede, inaugurata alla presenza di Tullio De Mauro e Silvana Ferreri, la palazzina sita in Via Borsellino 17/c messo a disposizione della Fondazione CRT, sostenitrice del progetto sin dalle origini.

Prende il via, nel mese di giugno, il campus annuale, come progetto di formazione permanente sulla cultura popolare, organizzato con il sostegno della Fondazione Cariplo, presso la cui sede milanese si tiene la presentazione, ed in collaborazione con la Comunità Montana del Triangolo Lariano, in particolare con il Comune di Canzo e la partecipazione degli Istituti scolastici locali.

2015

2014

Campus scuola – Viene realizzato in occasione del 22° anniversario della strage di Via Amelio a Corleone, coinvolgendo anche i paesi di Bisacquino e Palazzo Adriano, in provincia di Palermo, avendo come punto di partenza il C.I.D.M.A. (Centro Internazionale di Documentazione sulle Mafie e del Movimento Antimafia) dove si trovano una parte della documentazione derivante dal Maxi Processo condotto dai Giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Le tematiche oggetto del Campus si riferiscono alla “cattiva maestra tradizione”, con analisi e riflessioni sui rapporti tra tradizione popolare e mafia, linguaggi e ritualità.

2013

Viene creato l’Archivio partecipato come piattaforma web condivisa, dove trovano posto testi, articoli, archivi fotografici e video, giochi, feste, materiale a vario titolo sulle tradizioni popolari, grazie alla collaborazione di giornalisti, ricercatori, ma anche di cittadini comuni che contribuiscono anche con testimonianze personali. 

Il Campus Scuola si sviluppa in Molise sulle tematiche delle fiabe , giochi e demolatria nella cultura popolare molisana e strumenti musicali e il coinvolgimento dei Comuni di Montaquila, Rocchetta a Volturno, Sessano, Chiauci, Pesche, Castelnuovo al Volturno, Vastogirardi, Carpinone, Jelsi e Roccasicura, con la partecipazione di giornalisti, ricercatori, etnomusicologi e performers locali.

La Biblioteca delle Rete Italiana di Cultura Popolare, costituita da alcune migliaia di volumi su riti, tradizioni e numerose forme espressive nei vari dialetti (poesie, fiabe, musiche) raccolti nel corso degli anni e derivanti dai rapporti di collaborazione attivati con enti pubblici e privati diffusi sul territorio nazionale tramite il Festival delle Province e il Festival dell’Oralità Popolare, entra a far parte del circuito bibliotecario della Regione Piemonte 

Il progetto Testimoni della Cultura Popolare è integrato con la sezione Cercatori di traccia, come ricercatori ed elaboratori del materiale demo-etno-antropologico e studiosi del territorio di riferimento

2013

2012

Il professor Tullio De Mauro e la moglie Silvana Ferreri donano alla Rete Italiana di Cultura Popolare un patrimonio bibliotecario di alcune migliaia di titoli, frutto della raccolta e del lavoro compiuto in oltre 60 anni di attività dall’esimio linguista: libri, opuscoli, documenti di “letteratura grigia” relativi ai dialetti italiani e alle lingue di minoranza, dizionari dialettali, testi letterari, raccolte di filastrocche, proverbi, racconti e fiabe, insieme con un’edizione originale in ottava rima napoletana de la “Gierusalemme liberata” e dell’”Eneide”.

Il 20 giugno viene ratificata a Sassari, con il patrocinio della Provincia, socia fondatrice della Rete Italiana di Cultura Popolare, la ”Carta dei valori” che dà origine alla Rete Euromediterranea, siglata dai rappresentanti della Grecia (Città di Pilea Hortatis, Festival di Kilkis), del Marocco con la Città di Fez (Fondation Esprit de Fes- Festival Amazigh), della Spagna con la Generalitat de Catalunya (Città de l’Escala, FestIval Portalblau), le province di Sassari, Firenze, Rieti, Cosenza, la città di Salerno, i consorzio Assomab del Molise con lo scopo di realizzare studi, ricerche e progetti culturali per la promozione, lo sviluppo e la diffusione della Cultura Popolare nell’area euro-mediterranea e la creazione del Festival itinerante euro-mediterraneo.

Viene realizzata l’annuale edizione del Campus Scuola, in tre diverse aree nazionali: ritorna a luglio nel Fortore, tra il beneventano e il foggiano, nei Comuni di Apricena, Biccari, Orsara di Puglia, con attività laboratoriali sulle tradizioni popolari, prosegue nel mese di settembre in collaborazione con la Rete della Poesia a braccio della Provincia di Rieti e dell’Aquila, nei Comuni di Borbona (RI), Leonessa (RI), Posta (RI), Accumoli (RI), Cittareale (RI), Montereale (AQ) ed infine nell’Anfiteatro morenico di Ivrea.

2011

Durante l’edizione annuale del Festival dell’Oralità popolare “ nasce il progetto “ Indovina chi viene a cena?”, sostenuto dalla Fondazione Crt, grazie alla collaborazione con le famiglie delle comunità provenienti dal Marocco, Argentina, Etiopia, Romania e  Cina, come progetto pilota, unico in Italia, che attraverso la condivisione del cibo, favorisce gli scambi culturali e le relazioni multiculturali. Dall’anno successivo e a proseguire il progetto si estende in regione nel canavese in ambito regionale  e a organizzazioni residenti nella città di Verona, di Alessandria, nell’area grossetana, a Roma, Prato. Dal 2019 è attivo anche nella Valsusa e  nel sud Italia, nelle città di Benevento, Napoli, Foggia, Lecce

 Prosegue il progetto del Campus Scuola, tornando nell’area del Fortore, tra le province di Benevento e Foggia, coinvolgendo i paesi di San Marco dei Cavoti, Castelvetere in Val Fortore, San Bartolomeo in Galdo, Bovino.

In occasione del 150° dall’Unità d’Italia, la Rete Italiana convoca gli Stati Generali della Cultura Popolare. L’iniziativa ha come obiettivo di sensibilizzare sulle tematiche dei patrimoni immateriali l’opinione pubblica , come proposta per le istituzioni pubbliche nazionali ed internazionali e con il fine di creare un percorso condivisile. Gli eventi si concludono con una lezione del linguista Tullio De Mauro sul tema  “La rete delle culture locali e la vita civile ed intellettuale italiana”.

2011

2010

Nasce in via sperimentale il primo Campus Scuola. Progetto di formazione permanente per la cultura popolare . Il progetto ha origine dalla necessità di creare nuove esigenze di approfondimento interdisciplinare rispetto ai temi del patrimonio demo-etnoantropologico immateriale per offrire la possibilità ai volontari della Rete ed agli studenti italiani e stranieri di seguire nei mesi estivi specifici corsi di aggiornamento e/o di perfezionamento Campus Scuola _ San Bartolomeo in Galdo e Castefranco in Miscano (BN), Castelvetere in val Fortore, Castelluccio Val Maggiore, Roseto Val Fortore (FG) con interventi sul tarantismo , dialoghi con Roberto De Simone e le guarattelle.

2009

Il 4 giugno , dal Comitato Festival delle Province nasce la Rete Italiana di Cultura Popolare. La sua nascita porta con sé l’intero bagaglio dei progetti ideati dal “Comitato” ed una reale capacità di dialogare con i territori coinvolti. La prima partecipazione ufficiale della Rete viene effettuata durante una tavola rotonda sulla cultura a sistema alla quale partecipano oltre ai responsabili di biblioteche, musei e centri culturali, l’antropologo Piercarlo Grimaldi dell Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Membro del Comitato Scientifico, l’etnomusicologo e ricercatore Luigi Maria Lombardi Satriani, dell’Università La Sapienza di Roma e Giovanni Kezich, Direttore del Museo degli usi e costumi della Gente Trentina , Daniela Finocchi , ideatrice del Concorso letterario nazionale “Lingua Madre”.

2009

2007

30 settembre – Si tiene a Roma, organizzata con il patrocinio del Ministero per i Beni Culturali , dell’U.P.I., e del Comune di Roma la Giornata della Cultura immateriale dove il Comitato delle Province porta ai Fori imperiali con un performance itinerante da tutte le province che aderiscono al Comitato e non solo decine di artisti tra i quali l’Opera dei Pupi catanese di Turi Grasso, gli occitani Gai Saber, i foggiani Cantori di Carpino, i laziali Ambrogio Sparagna e Giovanna Marini, il gruppo di musica Rom Alexian group, il cantante a attore napoletano Peppe Barra, la torre umana danzante dei Pizzichentò e la macchina a spalla dei Gigli di Nola

2006

Entrano a far parte come soci fondatori insieme alle province di Torino e Cuneo le Provincie di Perugia, di Rieti e di Sassari. Soci sostenitori Provincia di Catania, Provincia di Cosenza, Provincia di Foggia, Provincia di Forlì-Cesena, Provincia di L’Aquila, Provincia di Lecce, Provincia di Modena, Provincia di Piacenza, Provincia di Potenza, Provincia di Roma, Provincia di Rovigo, Associazione Slow Food. Con il sostegno di Regione Piemonte, Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT

 Il Festival delle province si estende al territorio nazionale e fa circuitare artisti della cultura popolare di fama internazionale: da Ambrogio Sparagna ai Cantori di Carpino, dall’Opera dei pupi , patrimonio Unesco della compagnia catanese del maestro Turi Grasso da Enzo Jannacci a Giovanni Lindo Ferretti e Raiz, front men rispettivamente dei CCCP e Almamegretta, drammaturghi come Enzo Moscato e Ruggero Cappuccio, attori come Enrico Bonavera e Roberto Herlitzka, grandi compositori e musicisti quali il premio Oscar Luis Bacalov, Ambrogio Sparagna , Avion Travel, Enzo Jannacci, Massimo Bubola, il chitarrista Marco Poeta, Francesco Di Giacomo , leader del Banco del mutuo soccorso, lo scrittore e sceneggiatore Vincenzo Cerami, , Franca Masu, la voce catalana della Sardegna, i Ghetonia con il griko dal Salento, dai toscani , il Gruppo Spontaneo di Canto a Braccio in Ottava, toscani , reatini e aquilani , gruppi spontanei come i Trallallallero dalla Liguria e i piemontesi di Magliano Alfieri, guidati da Adriano Armando, il Coro bajolese di Amerigo Vigliermo, 

Dal 28 al 30 luglio al Borgo medievale di Torino si tiene la prima edizione del Festival dell’Oralità popolare, che diventa successivamente il Festival delle culture popolari. Un Festival della creatività , vetrina di arti performative e manuali, occasione per far conoscere, diffondere e tutelare i beni immateriali, lingue e dialetti, riproponendo la tradizione orale all’insegna dell’innovazione e della modernità dalle poesie a braccio al canto a tenore, dai canti popolari al free style.

 

Viene istituita la Giornata Nazionale della Cultura Popolare identificando nel 13 dicembre una data simbolicamente significativa, la celebrazione di Santa Lucia come figura che dà luce, con lo scopo di illuminare e focalizzare l’interesse sui beni immateriali, una giornata dedicata alla raccolta e diffusione delle espressioni di cultura popolare, durante la quale vengono inoltre annunciati e attribuiti i premi ai Testimoni della Cultura Popolare.

2006

2005

Premio Internazionale dei Testimoni della Cultura Popolare

Viene istituito Premio Internazionale dei Testimoni della Cultura Popolare come riconoscimento a coloro che si sono particolarmente impegnati a mantenere vive ed a trasmettere le diverse espressioni della cultura popolare del territorio. Le caratteristiche per essere eletto come Testimone sono: memoria, tradizione, continuità e riproposta e le epressioni possono essere di tipo artistico-performativo, etno-demo-antropologico, artigianale.

Qui i TESTIMONI premiati negli anni.

Cattedre Ambulanti di Cultura Popolare

Questa sorta di Università ambulante porta i “Testimoni” nelle università, a tenere lezioni della loro esperienza e dei loro saperi tramandati oralmente.

2004

Il Comitato Festival delle Province viene presentato come organismo in seno all’U.P.I, Unione delle Province Italiane. E’ una vera e propria rete culturale nazionale costituita da 16 Province, dall’Associazione Slow Food e dal Teatro delle Forme, accomunate dall’esigenza di restituire valore alle diverse espressioni dei saperi, degli usi e costumi, delle pratiche tradizionali che caratterizzano la quotidiana esistenza delle proprie comunità e dei rispettivi territori.

2004

2002

Nasce a Torino il Festival delle Province, con il nome Festival delle 2 province, in seguito ad un protocollo di intesa tra la provincia di Torino e la provincia di Cuneo. Si tratta dell’unico Festival itinerante dedicato alle tradizioni popolari che ha come scopo quello di creare un circuito tra le culture e le tradizioni che appartengono ai singoli territori, proponendole in altri luoghi e contesti, con lo scopo di dare vita a reti culturali.