Il tutto parte da una storia raccolta e scritta da Massimo Battaglio. Protagonista è Carlo Mainardi, giovane partigiano che nella mattinata del 28 aprile 1945 viene liberato dalla caserma di Via Asti, luogo di terrore e torture per tutti coloro sospettati di connivenza con la resistenza, con l’incarico di correre a gridare a tutti la fine della guerra. La Torino che vede nella sua corsa è una città provata dalla Guerra: corsi spogli, strade “spelacchiate”, mucchi di mattoni e macerie, botteghe ormai abbandonate.
Da questa storia prende vita il progetto La liberazione è una corsa, sinergico prodotto di alcuni degli Istituti che costituiscono il nascente Polo del 900, avviato dalla Città di Torino e dalla Compagnia di San Paolo: la Rete Italiana di Cultura Popolare, che avrà il ruolo di soggetto coordinatore, l’Unione Culturale Franco Antonicelli, l’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini, l’Istituto Istoreto, l’Archivio nazionale cinematografico della Resistenza, il Centro Studi Gobetti. Un gruppo operativo, formato da giovani ragazzi e nuovi cittadini provenienti da ambiti culturali ed esperienze sociali differenti, sarà affiancato da un attento e scrupoloso Comitato Scientifico.
Il progetto prevede la creazione di un percorso che parta dalla Caserma di Via Asti per giungere fino al Polo del '900, presso i Quartieri militari juvarriani.
I veri protagonisti saranno gli abitanti della Città di Torino che, insieme ai “nuovi cittadini”, aiuteranno a generare interconnessioni e riflessioni sul significato di alcune parole chiave, quali “democrazia”, “memoria”, “libertà”. Il percorso sarà costruito sul territorio, determinando la creazione di una mappa geolocalizzata e permettendo lo sviluppo di una performance finale che si terrà nel Polo del '900, per celebrare il 70°anno della Liberazione.
Qui potete ascoltare la puntata speciale di tradiradio.org, la web radio della Rete Italiana di Cultura Popolare, durante la quale il progetto è stato presentato e lanciato, nella giornata di martedì 28 aprile 2015.
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