L'esistenza del ponte di Signa è legata alle costruzioni e agli agglomerati che facevano parte del territorio del Comune già nel lontano 1150. I confini comunali corrispondevano allora con quelli del Piviere di Signa e comprendevano le Chiese che si trovavano sulla parte sinistra del fiume Arno.
Tali luoghi di culto vengono qui elencati seguendo la direzione della corrente (dalla sorgente verso valle):
- San Giovanni Battista
- San Lorenzo
- Santa Maria in Castello
- San Miniato con l’annesso S. Mommè (oggi San Rocco) staccato dal popolo di Luciano (secolo XIII)
- San Pietro a Lecore
- Sant’Angelo a Lecore con l’annesso di San Biagio
- San Mauro a San Moro
- San Martino a Gangalandi,con gli annessi di San Mariano a Celativo e di San Michele a Mont’Orlandi;
- Santa Maria a Lamole o a Brucianesi (sopra la strada Regia lungo la Gonfolina);
- Santo Stefano a Calcinaia
- San Vito e San Modesto in Fior di Selva (Malmantile con l’annesso di San Miche a Luciano
Anche sulla parte destra del fiume vi erano chiese ed importanti costruzioni. Pare chiaro che la connessione fra le due sponde era di vitale importanza non solo per le attività ecclesiatiche della comunità ma anche per quelle economiche.
Allora per l’attraversamento del fiume ci si serviva di navicelli, soluzione costosa (veniva richiesto un tributo) e pericolasa nel periodo invernale quando le correnti del fiume si facevano impetuose. Tali difficoltà resero urgente la costruzione del ponte a cui, pare, si aggiunsero le pressioni di Sant’Alluccio che aveva a cuore la sorte dei pellegrini che si dirigevano da una sponda all'altra in processione. Nel 1120 fu costruito il primo ponte in legno. Purtroppo alcuni anni dopo un’alluvione impetuosa lo distrusse e fu ricostruito nel 1225.
A questo proposito il Carocci scrive:
“Dove fin dal secolo XII esisteva l'unico ponte che fra Firenze e Pisa attraversasse il fiume Arno, nel punto dove facevano scalo numerosi ed importanti strade, il castello di Signa, piantato sul colle che dominava la confluenza del Bisenzio nell'Arno fu considerato come un baluardo di guardia e di difesa del territorio fiorentino ed al tempo stesso come sede di uno dei più cospicui mercati di Toscana, perchè qui facevano sosta le merci che per mezzo del fiume o delle vie meglio praticabili venivano dirette a Firenze.
Quel ponte, che fu la prima origine dello sviluppo di questo castello, abbattuto dalle Milizie, sarebbe stato rifatto nel 1225 per soprattutto dell'influenza esercitata da un famoso pellegrino ed ospitaliero di Pescia, il Beato Alludo, al quale premeva soprattutto di salvaguardare la vita dei numerosi pellegrini, che allora vagavano per l'Italia, dai pericoli ai quali erano colpiti dovendo traversar l' Arno in tempi di piena su chiatte, sdrucito su trasandati passatoi di legname. E il ponte medievale di Signa, per quanto più volte modificato e allargato, è appunto quello stesso che collega tuttora i capoluoghi dei due comuni di Lastra e di Signa.
Signa, fatta forte dai Fiorentini, più che altro perchè potesse opporsi alle invasioni dei Pisani, sofferse per Castracane, condottiero delle opera di questi le più disastrose vicende e Castruccio milizie di quella Repubblica, sdegnato per la resistenza trovata nei difensori del castello, ne smantellò nel 1325 le mura, abbandonò gli abitanti agli orrori del saccheggio e ruppe perfino il ponte sull'Arno.”
Senza nulla togliere al Carocci è solo il caso di sottolineare che Sant’Alludo non esiste o che se si fosse sbagliato con Sant’Alluccio, questi morì il 23 ottobre 1134.
In ogni caso il ponte fu definitivamente ricostruito nel 1327. Nel XV venne restaurato e parzialmente modificato (furono eliminate alcune arcate) per permettere il passaggio ai navicelli più grandi. Infine gli ultimi interventi furono effettuati nel 1822.
La nostra conclusione su questa questione è molto semplice: il ponte fu costruito per le stringenti necessità di collegare le due parti dell’Arno e favorire lo sviluppo del territorio e le attività dei sui abitanti. Invece le fonti storiche non confermano la storia secondo la quale Sant’Alluccio e le sue presunte pressioni siano state decisive per la cotruzione del ponte.
Nel 1944 il ponte venne fatto saltare dai tedeschi in ritirata e poi ricostruito più a monte per permettere il passaggio automobilistico nel 1948.