Perché agli inizi del VIII secolo a Signa c'erano un castello e tre chiese?
Il castello di Signa
Le mura del Castello di Signa cingono la parte più antica della città e vennero erette intorno all'settimo secolo. Il castello è situato nella parte più alta del paese, sulla riva destra del fiume Arno e vicino alla confluenza col fiume Ombrone, in una zona di grande importanza strategica. Nonostante i mutamenti avvenuti nei secoli, le mura consistevano in una cerchia abbastanza schematica e ovoidale, costruita intorno VII secolo per difendersi dai saccheggi dei predoni barbari (particolarmente feroce fu quello avvenuto nell'825 per mano dei vichinghi che risalirono l'Arno in vascello per depredare il palazzo del vescovo di Fiesole).
Le mura sono state in parte distrutte, ma alcune rovine sono ancora oggi visibili come ad esempio vicino al convento delle suore passioniste. Sono invece rimaste intatte quattro alte torri tra cui il Torrino e la Torre di Settentrione.
Il Castello di Signa disponeva originariamente di tre porte, situate in punti strategici per la sicurezza del paese:
- la porta di San Miniato: l'unica ancora esistente, situata a Sud-Ovest e ornata dagli stemmi del Comune di Firenze, dallo stemma della casa d'Angiò e di quello della Parte Guelfa;
- la porta di via Dante Alighieri: situata nella parte a Nord-Est e di cui vi sono ancora alcuni resti;
- la porta di via dell'Orologio: destinata a mettere in comunicazione il Castello con il ponte sull'Arno.
Chiesa di Santa Maria dell'Assunta
Ben poco sappiamo sull'origine della chiesa dedicata all'Assunta. I resti di mura rinvenuti al di sotto del pavimento della chiesa farebbero pensare a un insediamento di epoca etrusca o romana. Si è ipotizzata l'esistenza di Santa Maria già nel VII secolo e secondo il priore Gaetano Giannini, che ne scrive nella sua Storia dei rettori della Chiesa di Castello, un illustre rappresentante della famiglia dei Contarini di Venezia ricopriva la carica di rettore nel 746.
È certo che nel 978 la contessa Willa, madre di Ugo marchese di Toscana, ne faceva dono alla Badia fiorentina, da lei fondata nello stesso anno e anch'essa intitolata a Santa Maria Assunta e a Santo Stefano protomartire. Intorno al patronato sorsero lunghi contrasti, tanto che Papa Onorio III nel 1211 "obbligava gli uomini dei Castel di Signa a ricevere il rettore della loro chiesa dall'abate e monaci della Badia fiorentina".
L’anomalia, rispetto a quei tempi, è una chiesa all’interno delle mura di un castello. Infatti nello stesso periodo furono costruite le Chiese di San Giovanni Battista e quella di San Lorenzo, entrambi esterne al Castello anche se ad esso vicine.
Chiesa di San Giovanni Battista
Il lato est della piazza principale di Signa è dominato dalla grande facciata in pietra della chiesa romanica di San Giovanni Battista, alla quale, fin dai tempi antichi, sembra sia stato riservato il compito di amministrare il sacramento del Battesimo.
Lo attesterebbe l'antica presenza di una fontana, ancora esistente nel 1724, in quanto elemento sovente riscontrabile vicino alle pievi poiché serviva per l’approvvigionamento dell'acqua necessaria per il sacramento.
L'edificio sembra sia sorto fra il VII e il IX secolo. Nel luglio 964 San Giovanni, insieme alla pieve di San Lorenzo, venivano donate dal vescovo Rambaldo al Capitolo fiorentino. Dal 1568 il titolo di pievania, col quale fino ad allora erano sempre state citate entrambe, sembra spettare alla sola chiesa di San Giovanni.
Chiesa di San Lorenzo
Viene menzionata per la prima volta in un documento dell'866 e,come già detto, nel 964 venne donata dal vescovo Rambaldo al Capitolo fiorentino.
In anni recenti, nel corso dei restauri condotti da Vanni Desideri, sono state rinvenute al suo interno tombe alla cappuccina e ad anfora. Queste inducono a pensare che l'area su cui sorse la chiesa venisse già usata come sepolcreto nel IV-VI secolo.
Prima dell'anno Mille la chiesa risultava pieve e la sua giurisdizione si estendeva, secondo il Repetti, su entrambe le rive dell'Arno. Mentre l'antico piviere era composto complessivamente da quattordici parrocchie.
Sebbene San Lorenzo venga ricordata costantemente come pieve, nessuno dei documenti finora reperiti attesta la presenza di un fonte battesimale almeno fino al 1568. Appare tuttavia poco probabile che il sacramento potesse essere amministrato soltanto nella vicina chiesa intitolata a San Giovanni Battista.
Il 16 aprile 1224 una pergamena del Capitolo fiorentino ricorda la presenza di un pievano di nome Corrado. Il sacerdote intimava ai parroci delle chiese suffraganee di rispettare l'obbligo di partecipare con i loro fedeli alle funzioni che si celebravano presso la pieve, minacciandoli di scomunica. Nel 1243, in occasione dell'elezione del nuovo pievano, il proposto della cattedrale si recava a Signa col preciso proposito di ribadire su San Lorenzo l'autorità dei canonici di San Giovanni.
Il nome della chiesa compare nuovamente nel privilegio di Ottone III e in una Charta offersionis del 1304.
Approfondendo la ricerca abbiamo scoperto che i paesi del contado confinanti come Montelupo, Limite e Capraia, Campi, Carmignano, Poggio a Caiano e i paesi viciniori, ma di una certa importanza nel periodo precedente il basso medioevo come Fucecchio, Certaldo, Santa Croce e altri, avevano una sola chiesa, in qualche caso due.
A questo puto viene spontaneo domandarsi il perché. Vediamo allora di formulare alcune ipotesi plausibili:
- la collina di Signa era allora un punto strategico sia dal punto di vista militare che economico;
- gli etruschi eressero la prima fortificazione e i romani, che sopraggiunsero in seguito, rasero al suolo l’esistente e vi ricostruirono sopra;
- essendo i romani cattolici, avrebbero inoltre costruito una chiesa all’interno delle mura (VII secolo);
- si può ancora ipotizzare che essendo Signa uno snodo strategico ed economico di elevato valore (la vicinanza al fiume Arno, Ombrone e Bisenzio e la presenza di molte strade), all’interno delle mura e tramite i canonici, sia nata una scuola del commercio;
- diventata uno snodo di importante valore, si ritiene che la città possa avere attratto commercianti, capomastri e pellegrini, per i quali furono eretti i due luoghi di culto e di ricovero.
Bisogna ancora ricordare che intorno all'anno mille a Signa esistevano:
La Chiesa di San Miniato di cui è ignota la data di fondazione (ma stando all'opinione del Lami la chiesa esisteva già prima dell'anno Mille)
La Chiesa di San Pietro a Lecore, la cui esistenza viene attestata in un documento risalente al 866, viene citata nel 964 all'interno della già menzionata donazione del vescovo Rambaldo al Capitolo fiorentino. Bisogna attendere il XV secolo per trovare la chiesa citata come prioria. Il Lami ricorda che nel 1435 essa diveniva censuaria della Sede apostolica: fatto che comportò l'ingerenza dei pontefici sulla nomina dei parroci. Il patronato passava dalla famiglia Mazzinghi ai Riccardi, successivamente al Granduca di Toscana e in ultimo al vescovo della diocesi. La chiesa, stando alle notizie riportate nella visita pastorale del 6 maggio 1590, compiuta da Alessandro de Medici, era sotto il patronato delle famiglie Pulci di Firenze e Losi di Campi.
La Chiesa di Sant’Angelo a Lecore. Nel luogo oggi occupato dalla chiesa sorgeva anticamente un oratorio intitolato a San Michele Arcangelo. Poco distante sono stati rinvenuti i resti di quello che doveva essere il primitivo edificio parrocchiale dedicato secondo la tradizione a San Biagio, così come si ricava anche dalla Decima pontificia relativa a questo luogo. Intorno all'anno Mille la chiesa apparteneva già al vescovo di Firenze.
Successivamente il patronato passava dai Pulci ai Soldi, alle monache fiorentine di Sant'Orsola e ai Carnesecchi; infine, nel 1693, diveniva proprietà dei Bardi di Vernio. La chiesa riceveva il titolo di prioria nel 1712. Il complesso subiva quindi un considerevole restauro nel 1943.
Approfondendo l’argomento abbiamo verificato che all'epoca nessuna cittadina in questione (come Firenze, Fiesole, Pescia, Pistoia, Prato, Empoli, Castelfiorentino o Certaldo, per citare le più importanti) aveva più di due chiese. Questo lascia pensare che nel VII secolo Signa fosse, anche prima della nascente città di Firenze, un punto di riferimento strategico e popoloso.