Dalla fine dell’estate e sino ai primi rigori autunnali si estende il periodo della transumanza, (dal latino “trans” , al di là e “humus” , terra) praticata nelle aree montane della penisola e delle isole italiane sin dalla preistoria e che costituisce la forma di migrazione stagionale e temporanea delle greggi, delle mandrie e dei pastori, in transito dai pascoli in quota verso quelli delle pianure, percorrendo le vie naturali dei tratturi.
Questa attività , che ha costituito occasione di contatto e di scambi commerciali, attesta , con l'organizzazione del viaggio e il raduno dei pastori, riti sociali consolidati , rientrando tra gli eventi più significativi del calendario agro-pastorale ; ad oggi, per quanto sempre più sostituite da moderni mezzi di spostamento, dalla strada ferrata agli autocarri, le antiche consuetudini esistono ancora in alcune zone.
In Piemonte, lungo le pendici delle Alpi Marittime, la secolare transumanza ha unito le popolazioni delle montagne liguri e cuneesi, mentrenel Trentino Alto Adige in numerose località viene festeggiata la desmontegada, la demonticazione. Le mucche, così come i cavalli, le pecore e le capre, in segno di ringraziamento per una buona stagione estiva, vengono addobbati con ghirlande di fiori e rami, immagini di santi per ricevere la protezione del Cielo, specchi e campanelle come difesa contro le negatività.
Nell’appennino tosco-emiliano, dal Medioevo agli anni ’50 del secolo scorso, dal versante emiliano e romagnolo il flusso della transumanza si snodava , coinvolgendo anche le aree marchigiane, umbre e laziali, verso la Maremma toscana, mentre nel sud Italia l’attività persiste principalmente tra l'Abruzzo e il Tavoliere delle Puglie , con diramazioni sia verso il Gargano che verso le Murge, passando per il Molise e la Basilicata.
In Sardegna, le comunità pastorali coinvolte negli spostamenti facevano corona sino agli anni ’70 al massiccio del Gennargentu, mentre in Sicilia l’attività è collocata nelle Madonìe e sui monti Nebrodi.
Indispensabili per conservare una cultura identitaria profondamente radicata , i tratturi , sentieri erbosi, pietrosi o in terra battuta di notevole ampiezza, derivanti dal passaggio e dal calpestio delle mandrie e delle greggi sono individuabili come una struttura di rete. Queste vie, immerse nel paesaggio , negli ultimi decenni sono diventate oggetto di specifici progetti di cura e conservazione, nella loro funzione di riferimenti visivi e geografici, punteggiati da manufatti spesso rivestiti di simbologie religiose e scaramantiche e come segni di specifico valore storico-antropologico lasciati nei millenni dalla cultura pastorale, dalle strutture di sosta ai luoghi di culto.
La transumanza, che racchiude in sé una storia millenaria, ha ispirato nei secoli scrittori e poeti, da Terenzio e Virgilio a Plinio il Giovane, da Torquato Tasso a Gabriele D’Annunzio (“Settembre, andiamo è tempo di migrare..” da “I pastori”) , e ha dato origine nel centro Italia e sino alle terre abruzzesi, ai “poeti-pastori”, depositari del “canto a braccio”, il poema in ottava rima, nato grazie alla lettura di classici immortali, ma anche di poemi ispirati alle leggende locali, testi sui quali esercitarsi in sfide poetiche a colpi di ottave, attività ancora presente e riconosciuta dalla Rete Italiana di Cultura Popolare con le premiazioni dedicate ai Testimoni della Cultura Popolare® .
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