Il Ferragosto, dal latino feriae Augusti (riposo di Augusto) venne istituita dall'imperatore omonimo, in aggiunta  ai pre-esistenti ed antichissimi rituali, come i Vinalia rustica o i Consualia, per celebrare i raccolti e la fine dei principali lavori agricoli. Nel corso dei festeggiamenti, in tutto l'impero si organizzavano corse di cavalli e gli animali da tiro, buoi, asini e muli, venivano dispensati dal lavoro e agghindati con fiori.

Tali antiche tradizioni, proseguite o riprese nell’epoca medievale, rivivono ancora ai nostri giorni, il 15 di agosto in occasione della festa dell’Assunta, denominazione che, nel pensiero dogmatico  cattolico, definisce  il trasferimento in Paradiso  della Vergine, in anima e corpo. Numerose sono le gare equestri nella penisola  a cui sovente viene attribuito il nome di “palio” derivante dal "pallium", il drappo di stoffa pregiata che era il consueto premio per i vincitori nell'Antica Roma.

A San Marco La Catola, in provincia di Foggia, si tiene “U  jòc da Jalètt”, torneo equestre che ruota attorno ad una tinozza di legno a doghe con una fessura (a’ jalett) ad anello nella parte inferiore, all’interno della quale i cavalieri provenienti dai vari rioni devono infilare un’asta (a’ verja), evitando di far  rovesciare l’acqua presente nel contenitore. La dinamica della gara andrebbe simbolicamente a sottintendere un rito propiziatorio di  fecondazione.

In quanto alle numerosissime celebrazioni a carattere   religioso , oltre ai  Riti settennali di penitenza in Campania ed al trasporto di  carri devozionali in Sicilia,   in provincia di Foggia, ancora  in Puglia , troviamo, nel Comune di Apricena , i “tuselli”, piccoli altarini, allestiti durante la notte dell’Assunta a devozione della Madonna, la cui immagine  è accompagnata da oggetti che ricordano la tradizione:  setacci per il grano, frutta, grano, olio, vino, sacre scritture.

In Piemonte, a Castelnuovo Don Bosco, in provincia di Asti, la processione dell’Assunta si tiene come scioglimento di un voto a tutela della popolazione dalla peste secentesca  , e la Vergine,  raffigurata  con S. Agostino e Santa Monica, viene indicata, come “madonna della cintura”,con riferimento al dono  di questo accessorio di umile  fattura da parte della Vergine alla Santa , quale simbolico legame di protezione,  ripreso dai seguaci del Santo come accessorio distintivo  dell’abito religioso.

Il 16 del mese  si celebra la festa di  san Rocco, pellegrino  e taumaturgo francese, vissuto verso la fine del 1300. La sua popolarità è tuttora ampiamente diffusa e il suo patronato si estende al mondo contadino, agli animali, alle catastrofi ed alle epidemie. Caratteristico , a livello iconografico, è il cane  accucciato ai suoi piedi, con in bocca un  tozzo di pane, con cui avrebbe provvidenzialmente nutrito il santo durante la malattia.

In quest’occasione, nell’Italia mediterranea, possiamo trovare in Calabria processioni simboliche con gigantesche figure di cartapesta  di derivazione spagnola e  cortei di penitenti, ingabbiati in architetture di ginestra selvatica, mentre in Puglia vengono realizzati eventi con danze  rituali dalla gestualità  codificata  che riprendono antichi riti di iniziazione.

In  Piemonte, a Mergozzo , provincia del VCO , si portano in processione,  presso l’oratorio cinquecentesco dedicato al santo, i  “ginostri” rami  di pino, di abete o di tasso, ornati di nastri colorati. All’estremità dei rami secondari vengono infissi due limoni e, tra gli spicchi, due scudi d’argento, come offerta  a  ricordo della protezione dalla peste del 1630.

I Comuni di Apricena (FG),  Mergozzo (VCO) e San Marco La Catola (FG) aderiscono al progetto sui Patrimoni Culturali e calendario rituale della Rete Italiana di Cultura Popolare http://www.reteitalianaculturapopolare.org/it/calendario-dei-riti-e-delle-feste.html