Campus Scuola per la Cultura Popolare 2014
In occasione del 22° anniversario della strage di Via d’Amelio, avvenuta il 19 luglio del 1992, Corleone vivrà un’esperienza di università in piazza cercando anche di raccontare il grosso lavoro svolto sul territorio dal progetto INTUS, nel riflettere ed agire riguardo al recupero delle parole, in particolar modo occupandosi di “giustizia” e “onore”, entrambi vocaboli molto difficili da declinare sul loro territorio.
Al centro di tutto c'è il Maxi Processo condotto dai Giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: numerosissimi faldoni, copia degli avvocati difensori e i documenti originali (la sola sentenza è un documento di 7000 pagine), conservati presso il C.I.D.M.A. Centro Internazionale di Documentazione sulle Mafie e del Movimento Antimafia) di Corleone, luogo presso il quale il Campus Scuola avrà in parte luogo e uno dei principali simboli di legalità e di lotta alla mafia presenti sul territorio nazionale
Per quattro giorni si susseguiranno incontri di approfondimento sul tema del rapporto tradizione popolare/mafia, riguardo ai beni confiscati e sulla community care, si parlerà di archiviazione digitale e di politiche di integ(r)azione, non mancheranno poi le feste di piazza e laboratori sulla narrazione. Vivremo il territorio, con il territorio, dormendo a casa dei cittadini corleonesi.
CAMPUS SCUOLA
Progetto di Formazione Permanente per la Cultura Popolare
CORLEONE (PA), BISACQUINO (PA), PALAZZO ADRIANO (PA), DAL 17 AL 20 LUGLIO 2014
In collaborazione con Rete ITER e progetto INTUS_ Intelligenza ambientale, Narratività, Tagging delle risorse Urbane e Sensoristica diffusa
Dal 17 al 20 luglio prossimi, si terrà a Corleone il Campus Scuola annuale di Rete Italiana Di Cultura Popolare. Torna il momento formativo della Rete, che quest’anno avrà luogo in una cittadina simbolo per l’Italia di oggi.
In occasione del 22° anniversario della strage di Via d’Amelio, avvenuta il 19 luglio del 1992, Corleone vivrà un’esperienza diuniversità in piazza cercando anche di raccontare il grosso lavoro svolto sul territorio dal progetto INTUS, nel riflettere ed agire riguardo al recupero delle parole, in particolar modo occupandosi di “giustizia” e “onore”, entrambi vocaboli molto difficili da declinare sul loro territorio.
Il progetto INTUS nasce sullo studio dei racconti di Corleone, nati “ dentro” una città di confine, riproposti da donne e uomini che vivono tutti i confini che attraversano Corleone.
Si è partiti dalla convinzione che ci fosse bisogno di un supporto di fonti quanto più ampio possibile per tipologia e varietà, dal momento che l’obbiettivo era elaborare una “rete di storie” che potesse raccontare un territorio con caratteristiche altamente specifiche, variegate e talvolta contraddittorie.
Al centro di tutto c’è il Maxi Processo condotto dai Giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: numerosissimi faldoni, copia degli avvocati difensori e i documenti originali (la sola sentenza è un documento di 7000 pagine), conservati presso il C.I.D.M.A. (Centro Internazionale di Documentazione sulle Mafie e del Movimento Antimafia) di Corleone, luogo presso il quale il Campus Scuola avrà in parte luogo e uno dei principali simboli di legalità e di lotta alla mafia presenti sul territorio nazionale. Purtroppo per lungo tempo tutti questi documenti sono rimasti abbandonati ed inutilizzati ma ad oggi, grazie al lavoro di catalogazione ed inventariazione compiuto, si è realizzato con certezza che rappresentano la prova tangibile dell’enorme impianto del Maxi Processo, raccontando il metodo di lavoro innovativo, scrupoloso e accurato che ha reso famoso il nome di Falcone, non a torto, in tutto il mondo e che ha permesso di ricostruire fatti complessi in maniera lineare, così da descrivere la vastità del fenomeno mafioso, delle sue complesse relazioni con i diversi attori del mondo economico, delle spaventose ripercussioni sulla vita sociale ed economica sui territori nei quali tali meccanismi si perpetuano, della capacità di creare un tessuto di convivenze e taciti consenti su vasta scala.
Il progetto INTUS ha sviluppato un lavoro innovativo sul territorio di Corleone, a partire da una ricerca sui documenti del Maxi processo, per la progettazione di soluzioni tecnologicamente innovative nel campo del turismo culturale urbano.
Per quattro giorni si susseguiranno incontri di approfondimento sul tema del rapporto tradizione popolare/mafia, riguardo ai beni confiscati e sulla community care, si parlerà di archiviazione digitale e di politiche di integ(r)azione, non mancheranno poi le feste di piazza e laboratori sulla narrazione. Vivremo il territorio, con il territorio, dormendo a casa dei cittadini corleonesi.
CATTIVA MAESTRA TRADIZIONE?
Ultimamente è arrivato all’onore della cronaca il tema delle feste e dei riti, soprattutto religiose, caratterizzate da infiltrazioni malavitose. Gli esempi sono numerosi. Per Sant'Onofrio, a Vibo Valentia, in Calabria, avviene la processione dell'Affruntata, dove sfilano le tre statue del Cristo risorto, che incontrano quelle della Madonna addolorata e di San Giovanni. Per la Pasqua 2014, la processione viene però annullata. La decisione è stata presa dalla cittadinanza in segno di protesta contro il Comitato per l'ordine e la sicurezza che aveva stabilito che le statue fossero portate da volontari della Protezione civile "per evitare infiltrati della 'ndrangheta".
Se ci spostiamo in Campania, alla Festa dei Gigli di Barra si acclamano rumorosamente i capi della Camorra locale e grazie ad you tube è possibile assistere alle testimonianze video.
Sono di questi giorni invece le polemiche a Oppido Mamertina dove la processione della Madonna delle Grazie si è fermata davanti all'abitazione del boss della 'ndrangheta Peppe Mazzagatti, di 82 anni, ai domiciliari per motivi di salute. Allo stop è seguito anche l'inchino della statua in omaggio al capo clan. In Molise invece i detenuti del carcere di Campobasso hanno disertato la messa, dopo la scomunica del Papa nei confronti dei mafiosi.
Ma se volessimo fare un salto indietro nel tempo, di appena quattro anni, ci ritroveremmo su un'altra testata nazionale, con titoli e parole non così dissimili. Il rito è quello dei penitenti di Guardia Sanframondi. Questa volta l'allarme viene gettato sulle infiltrazioni camorristiche che si nascondono addirittura tra i penitenti incappucciati. Ai tempi l'allarme fu lanciato dallo scrittore simbolo della lotta alla Camorra, Roberto Saviano.
Insomma anche se non ci fa piacere leggerlo, quindi figuriamoci riconoscerlo, la Mafia, la N'draghheta, la Camorra occupano pagine e pagine dei nostri libri, strade, consigli comunali, vite, comportamenti quotidiani e appalti pubblici, tanto da non poter continuare ad ignorare che una ipotetica "normalità" debba passare dalla conoscenza e consapevolezza del tessuto in cui si innesta, a partire dall'idea di comunità, famiglia, appartenenza, cultura, dal senso di religiosità e dalla negoziazione fra una cultura dei consumi e quella che determina il nostro vivere sociale.
Ecco perché la presenza della Rete Italiana di Cultura Popolare a Corleone è un'azione pratica oltre che simbolica, come quello di essere ospitati nelle case delle famiglie del paese ed immergerci con Magistrati, amministratori, giornalisti, docenti, studenti e artisti in una Università itinerante ma che parla a tutti.
Corleone quei giorni sarà un laboratorio nazionale.
Antonio Damasco - Direttore - Rete Italiana Cultura Popolare
CONDIZIONI ORGANIZZATIVE PER I PARTECIPANTI
- Condizioni generali: arrivo 16 luglio – Partenza 21 Luglio – n. 5 notti. Le attività avranno luogo dal 17 al 20 luglio.
- Chi: aperto a tutti gli iscritti alla RICP. Numero 30 posti disponibili
- Alloggio: l’Organizzazione fornirà l’alloggio in luoghi e modalità indicate dall’Organizzazione, all’interno delle case private dei cittadini di Corleone
- Vitto: rimane a carico del partecipante. Presso luoghi convenzionati: pranzi 7,00 € a testa – cena 15,00 € a testa
- Viaggio: rimane a carico del partecipante
- Transfert interni: rimane a carico dell’organizzazione
ASCOLTA QUI IL CAMPUS. Sono on-line i podcast delle dirette effettuate durante il Campus da Tradi Radio
Il programma
GIOVEDÌ 17 LUGLIO
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