STATI GENERALI

DELLA CULTURA POPOLARE
Torino – dal 22 al 27 Settembre 2011
 
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PREMESSE
Un organismo di soggetti locali per la Cultura nazionale
La Rete Italiana di Cultura Popolare rappresenta oggi un soggetto nazionale che ha come obiettivo quello di non disperdere l’enorme patrimonio di saperi locali, ma valorizzare e mettere “a sistema” le riconosciute “diversità” che caratterizzano le attività socio-culturali dei territori e, attraverso lo studio e le azioni che da esse ci derivano, ri-avviare un possibile dialogo con le giovani generazioni e i modelli di socialità nuovi ed antichi (riti, feste, luoghi d’incontro reali e/o virtuali come i socialnetwork o riti re-inventati). Per fare questo lavoro con metodo si è realizzato un sistema di “territori in rete” che non ha eguali in Italia, e che sta già lavorando ad un analogo percorso nell’area Euromediterranea(dall’Egitto al Marocco, dalla Spagna alla Germania, dalla Romania alla Grecia).
 
Un’idea di lavoro in Rete
Creare progetti virtuosi, che facciano delle differenze locali la vera “resistenza culturale” a quella omologazione che neanche la forza economico/mediatica della “società dei consumi” è riuscita ad appiattire. Il confronto con altri soggetti locali nazionali ed internazionali, determina l’alleanza ed il superamento dei confini amministrativi, sviluppando una maggiore capacità di attenzione mediatica locale e nazionale, un diverso modo di gestione e reperimento fondi, ma soprattutto il coinvolgimento reale di un territorio che si esprime con una cultura quotidiana, e dove gli eventi non vengono “calati dall’alto” ma fanno parte di un calendario comunitario riconosciuto.
Gli Stati Generali della Cultura Popolare
Gli Stati Generali, sostenuti da Esperienza Italia 150° in collaborazione con la Provincia di Torino e patrocinati tra gli altri da Anci, UPI e Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, vogliono essere un “luogo” d’incontro fra tutti coloro che si occupano della programmazione e gestione della politiche socio-culturali locali e nazionali. Le attività degli “Stati Generali” sono indirizzate a istituzioni pubbliche e private, reti museali, bibliotecarie e scolastiche, centri di socializzazione e progetti culturali di sistema.
L’idea nasce da una richiesta che il territorio partecipante ha espresso con convinzione, con il fine di consentire una serie d’incontri formativi tesi a valorizzare le politiche culturali in rete. Questo momento assembleare sfocerà in un “Manifesto culturale per l’Italia”, che vedrà i firmatari impegnati nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di proposta agli organismi governativi nazionali ed internazionali di un percorso condiviso e sostenibile.
 
Nei 150 anni dall'Unità d'Italia
Proprio nell’anno del 150° anniversario dell'Unità italiana, i nostri sistemi socio-culturali e formativi appaiono più fragili e frammentati, con difficoltà economiche e minore possibilità di sviluppare politiche di economia di scala, reperire fondi diversi, costruire progetti a lungo termine.
Oggi la proposta degli "Stati Generali della Cultura Popolare" vuole essere un punto di partenza, affinché si crei un forum libero di condivisione e di dialogo con cittadini, Istituzioni, Università, mondo del volontariato, dell’economia, dell’imprenditoria, della comunicazione e dell'arte. L’aspetto che viene immediatamente percepito  da tutti i territori in Rete  è che  gli Stati Generali - i primi riguardanti la cultura popolare - rappresentano un’opportunità per poter esprimere un’idea di “Paese” nel rispetto delle singole diversità. Il tessuto formatosi in questi anni ha permesso all’organizzazione della “Rete” di partire "dal basso", mettendo insieme le valli alpine con quelle degli Appennini, unendo  il mare alla pianura padana, considerando le piccole patrie come necessarie ad una visione unitaria della cultura nazionale.
Il futuro di ogni politica di sviluppo territoriale si giocherà, infatti, proprio su questo: sulla capacità di far dialogare il livello globale con quello locale, affinché le economie, le ricerche e le attività siano al centro di un lavoro comune e sistematizzato.

PROGRAMMA

GIOVEDI’ 22 SETTEMBRE
Salone degli Svizzeri, Palazzo Reale, Piazzetta Reale 1 - Ore 15.00 – 18.00
Modelli di socialità e di appartenenza: dal rito ai social network. La cultura popolare contemporanea
L’idea di “tradizione” viene comunemente associata ad una fotografia del passato, qualcosa di vecchio, di ciò che è stato, un orpello che ha perso la capacità di parlare ai contemporanei. La prima Sessione degli Stati Generali si apre ampliando questa considerazione, cercando non di dare una definizione ferma, statica di tradizione, ma provando a cogliere il suo movimento, il suo trasformarsi, quello cioè di un riconoscimento culturale a cui  l’arte, l’economia, la politica, le più importanti innovazioni contemporanee sono debitrici e allo stesso tempo rappresentanti tradizionali. Ecco allora un filo diretto tra feste e riti di arcaica memoria trovare un rinnovato dialogo tra le piazze reali e quelle virtuali e con il medesimo bisogno di declinare diverse “identità”.
Presiede: Licia Viscusi Assessore alla Cultura della Provincia di Cuneo
Interventi
-          Derrick De Kerckhove, Professore presso la Facoltà di Sociologia dell'Università degli Studi di Napoli Federico II
-          Paolo Maria Ferri, Professore presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Milano Bicocca
-          Gian Luigi Bravo, Professore di antropologia culturale presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Torino Università di Torino

 
VENERDI’ 23 SETTEMBRE
Cortile di Palazzo Carignano, Via Accademia delle Scienze 51 – Ore 09.00 – 12.00
Il bene comune, saperi, territori ed economie in rete
Lo stato dell’arte, cosa può accadere in un futuro-presente alle politiche culturali dei territori? Cosa s’intende oggi per bene comune?  Come cambiano le idee, la formazione dei progetti e le necessità di creare partecipazione?
Questa Sessione, grazie agli attori che ne fanno parte, analizza le modalità e le azioni con cui le Istituzioni operano per una diversa idea di condivisione progettuale e fund raising, lì dove la capacità di investire sulla condivisione dei saperi, creazione di sistemi, economie di scala diventano le discriminanti principali.
Presiede: Alessandra Giudici, Presidente della Provincia di Sassari
Interventi  
-          Ugo Perone, Professore di Filosofia morale presso l'Università del Piemonte Orientale
-          Matteo Pessione Responsabile Venture Philanthropy Fondazione CRT
-          Andrea Rebaglio, Vice Direttore Area arte e cultura, Fondazione Cariplo
-          Giuseppina De Santis, Comitato di Gestione della Compagnia di San Paolo
-          Pietro Clemente, Professore di antropologia culturale della Facoltà di Lettere dell’Università di Firenze.

12.00 /13.00 – Inaugurazione Ufficiale e presentazione del “Manifesto culturale” degli Stati Generali della Cultura Popolare
Intervengono:
Mario Turetta, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte
Ugo Perone, Presidente della Rete Italiana di Cultura Popolare; 
TOGLIERE Mario Caligiuri, coordinatore della commissione cultura Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome
Nicola Bono, Responsabile Settore Cultura e Turismo UPI – Unione Province d’Italia  
Maurizio Braccialarghe, Anci Nazionale e Assessore alla Cultura della Città di Torino
Saranno presenti:
Alessandra Giudici – Presidente della Provincia di Sassari
Carlo Falato – Assessore alla Cultura della Provincia di Benevento
Cinzia Tacconi – Assessore alla Cultura della Provincia di Grosseto
Ilda Curti, Assessore al coordinamento delle politiche di integrazione, rigenerazione urbana e qualità della vita, decoro della Città di Torino
 
SABATO 24 SETTEMBRE
Sala Duomo, Officine Grandi Riparazioni, Corso Castelfidardo 22  – Ore 10.00 – 13.00
La cultura locale nel rapporto con il globale. Storia, lingue e riti nel 150^ anniversario dell’Unità d’Italia
La storia italiana non è leggibile se non attraverso altre storie, la sua particolare costituzione ne determina quella complessità di ricchezza e orgoglio che hanno fatto di questo paese una risorsa culturale unica al mondo. Per questa ragione nel comprendere come dovremo affrontare il futuro abbiamo chiesto alle più importanti memorie culturali del nostro tempo di partecipare a questa Sessione, sicuri di ascoltare un’altra storia, fatta di riti e feste, di briganti e contadini, di quando Vittorio De Sica o Pier Paolo Pasolini dipingevano quadri in movimento, quasi a voler fermare un tempo che scappava velocemente
Presiede: Carlo Falato, Assessore alla Cultura della Provincia di Benevento
           Apertura con Giuseppe Giannotti, responsabile Res-Rai Storia
Interventi
-          Roberto De Simone, regista teatrale, compositore e musicologo
-          Nicola Tranfaglia,  Professore emerito di Storia dell’Europa e del Giornalismo dell’ Università di Torino
-          Ugo Gregoretti, regista, giornalista e drammaturgo
-          Paolo Apolito, Professore di antropologia culturale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Roma Tre
 
Le prenotazioni sono obbligatorie fino ad esaurimento posti
 
Chiusura Stati Generali della Cultura Popolare:
MARTEDI’ 27 SETTEMBRE 
Sala Duomo, Officine Grandi Riparazioni, Corso Castelfidardo 22 
-          Ore 16.00 – presentazione dell'Archivio partecipato e del "Fondo De Mauro"
-          Ore 17.00 – Conversazione con Tullio De Mauro: la rete delle culture locali e la vita civile ed intellettuale italiana