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Rete Italiana di Cultura Popolare


I Soci della Rete Italiana di Cultura Popolare:

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-    partecipare alle iniziative organizzate dalla Rete Italiana di Cultura Popolare, diventando un attivo operatore per la tutela, valorizzazione, innovazione e ricerca delle tradizioni popolari.

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 Festival Itinerante del Mediterraneo

2012

 

Organizzazione: Rete Italiana di Cultura Popolare e Provincia di Sassari
fuochi-ss ariannaDal 18 al 23 giugno 2012
 
Fino agli anni ’50 la città di Alghero è stata teatro nel mese di giugno degli importanti festeggiamenti per le celebrazioni di San Giovanni. Si trattava di una festa di tradizione molto antica in cui alla ricorrenza religiosa si univano rituali ancestrali.
Con gli anni del boom la Festa perse d’importanza fino a perdersi. A partire dal 2010, la Festa è tornata a vivere e nel corso di due edizioni è diventata un fenomeno di forte richiamo per la cittadinanza coinvolgendo anche realtà al di fuori dell’Isola. Nel 2011 Provincia di Sassari ha deciso di allargare a circa 12 comuni del territorio provinciale, con un programma che è durato dal 19 al 26 giugno, il cui punto focale è stato il 23 giugno, vigilia di San Giovanni e notte dei falò accesi in suo onore, quando ad Alghero  avvenuta la festa finale, durante la quale, in spiaggia, la comunità locale ha incontrato artisti, ricercatori, appassionati, replicando il rito del salto del fuoco.
 
Nel 2012 la Rete Italiana di Cultura Popolare, di cui la Provincia di Sassari è promotrice e socia, esprimendo anche la Vicepresidenza nazionale e il coordinamento del “tavolo euro-mediterraneo”, organizza, come da due anni a questa parte, una “Carovana popolare” cui parteciperanno ricercatori, video maker e performers dei territori partner di “Arianna. Euromediterranean Network of Culture and Heritage” provenienti da Egitto, Marocco, Spagna, Italia, Francia, Grecia, Algeria, Tunisia, che saranno accolti e ospitati dei residenti e dalle comunità locali.  La notte del 23 giugno tutti i Comuni aderenti al circuito della festa dei fuochi di San Giovanni svilupperanno una festa finale insieme ai performers e ricercatori disseminati nelle comunità coinvolte.
 
La firma della Carta dei Valori di “Arianna. Euromediterranean Network of Culture and Heritage”
Il giorno 20 giugno 2012 è avvenuta, alla presenza dei rapresentanti istituzionali e dei rappresentanti dei maggiori enti culturali dei paesi coinvolti, la firma della Carta dei Valori di “Arianna”. Le linee guida che ci hanno ispirato nella stesura della “Carta dei valori” e del “Festival Itinerante del Mediterraneo 2012” sono connesse alla necessità di sviluppare economie di scala, che tengano conto delle risorse locali, e vogliono esprimere principi di solidarietà e incontro, grazie ad una comunicazione e promozione condivisa.
Tutto ciò è da leggere come azione conoscitiva tra gli stessi partner, anche in relazione alla possibilità futura di partecipare a bandi europei e allo sviluppo di condivise azioni di fund raising. Riteniamo infatti che la costituzione di un lavoro di rete tra attività già operative, coordinate e comunicate, sia un elemento discriminante nella ricerca di nuove risorse.

 
Organizzazione: Rete Italiana di Cultura Popolare

emel-mathlouti ariannaDal 5 al 7 Luglio 2012

Op Festival Internazionale dell’Oralità Popolare, dedicato alla trasmissione dei saperi, nasce dalla consapevolezza di vivere in una collettività che esprime il bisogno di cercare nuovi modelli di socialità. La tre giorni del raduno di Op è un momento di tutta la “Rete” per fare il punto della situazione, monitorare i progetti di ricerca e le attività che si sono realizzate sui territori durante l’anno; incontrare “Maestri” e Testimoni” affinché la trasmissione alle generazioni future possa passare attraverso l’atto performativo, fatto di principi di improvvisazione ed imitazione; scambiarsi idee e buone pratiche da riportare nei comuni e nelle province del nostro bel paese.

Quest’anno OP, in occasione del Festival Itinerante del Mediterraneo, ha ospitato un’ampia sezione dedicata al bacino euro mediterraneo. Dopo la firma della Carta dei Valori, avvenuta a Sassari a Giugno e che ha sigleto la nascita di “Arianna. Euro Mediterranean Network of Culture and Heritage”, OP sarà un’ occasione di incontro e dialogo in grado di favorire lo scambio di esperienze tra i protagonisti, soprattutto delle nuove generazioni, della vita sociale delle due sponde del Mediterraneo. Consideriamo infatti l’incontro e lo scambio di esperienze, progetti e prospettive politiche i mezzi privilegiati per il superamento delle barriere culturali e per la creazione di una cittadinanza attiva, consapevole e partecipativa.


 

FESTIVAL DE LA CULTURE AMAZIGHE, Fes (Marocco)
Organizzazione: Fondazione L'esprit de Fes
Roberto-Licci-dei-GhetoniaMartedi 31 luglio 2012, ore 19.00
Complexe Al Horriya di Fes (Marocco)
 
Dopo l'esordio a Sassari con il Comparatico e i Fuochi di San Giovanni e la seconda tappa a Torino in occasione del Festival Internazionale dell'Oralità Popolare il Festival Itinerante del Mediterraneo raggiunge il Marocco per il Festival Amazigh di Fes.
Nell'ambito del programma di scambi e confronto tra patrimoni di cultura popolare che costituisce il cuore del progetto, partecipano al Festival i  Ghetonìa che portano in Marocco la loro musica, frutto di pluridecennali ricerche sulla tradizione Grica del Salento.
 
 

 
imm-mostra cinema etnograf
Giovedì 2 agosto 2012 - dalle ore 22.30
Batedor de Casa Gassia - Ecomuseu Valls d'Àneu, Esterri d'Àneu (Catalogna)
 
Nel quadro della ormai consolidata collaborazione con la terra Catalana la Rete Arianna partecipa alla seconda edizione della Mostra di Cinema Etnografico organizzata dalla Generalitat de Catalunya e dall'Ecomuseo Valls d'Àneu proponendo la visione di due documentari sulla Sardegna e le sue tradizioni.
 
Il Canto Scaltro di Michele Mossa e Michele Trentini (2009)
In collaborazione con ISRE - Istituto Etnografico della Sardegna di Nuoro
Paesi intorno a Cagliari, estate. Come ogni anno poco più di una decina di "cantadoris" professionisti sono pronti a onorare un fitto calendario di "gare poetiche", immancabili nell'ambito dei festeggiamenti dei vari santi patroni.
I "cantadoris" sono dei veri idoli per quanti hanno nel sardo il maggior riferimento linguistico e culturale. Essi danno prova della loro maestria attraverso estenuanti maratone di versi improvvisati, da un palco posto nella piazza principale del paese, in un clima di sfida e di notevole tensione emotiva...
 
Compa', a chen chi't annos di Raffaele Posa (2011) 
Il film racconta il viaggio, iniziato nel 2010, di ripresa della tradizione delle Feste di San Giovanni nella città di Alghero e nei comuni della provincia di Sassari con interviste agli anziani testimoni e la partecipazione di persone di ogni età alle cerimonie organizzate la notte del 23 giugno nei Comuni del territorio.

 
PORTALBLAU - 5 ° FESTIVAL DE MU'SIQUE I ARTS DE LA MEDITERRA'NIA, L'Escala - Empùries (Catalogna, Spagna)
Organizzazione: Ajuntament de l'Escala
imm-Festival-PortalblauSabato 11 Agosto 2012 - gli eventi dedicati alla Rete Arianna:
 
ore 19.00 - Sala Polivalente Hostal Empúries
Conferenza: Il Mediterraneo davanti alla crisi attuale
Di Martí Anglada, giornalista
Presenta Pilar Sampietro
 
ore 22.30 - Foro romano di Empúries
Concerto di Sílvia Perez Cruz 
Un personalissimo percorso musicale dell'artista che spazia tra le lingue catalana, castigliana e portoghese e travalica i tradizionali confini tra i generi musicali: il jazz, la canzone catalana, il flamenco e il fado.
 

 
Organizzazione: Ajuntament de Barcelona

Untitled-1Dal 21 al 24 settembre 2012

La Mercè è la maggior festival annuale  della città di Barcellona in Catalogna, Spagna, attiva dai primi del 900. Secondo la leggenda locale, la festa risale a quando la Vergine de La Mercè salvò la città da una terribile invasione di cavallette, da allora la celebrazione della santa patrona di Barcellona, La Mercè è diventata la festa più grande e più frequentata di Barcellona. 

Il 24 settembre, a partire dalle 12.30, sotto il marchio della Rete ARIANNA, sarà la giornata dedicata alle Castellera dei gruppi locali. I Castell sono delle torri umane costruite da 'colles castelleres', associazioni di decine o centinaia di persone di entrambi i sessi e tutte le età fortemente radicate nella propria cittadina o nel proprio quartiere, che si cimentano durante la stagione castelliera in spettacolari esibizioni con l'obiettivo di erigere (carregar) e in seguito smontare ordinatamente (descarregar) costruzioni della maggiore complessità possibile, che possono arrivare ad un'altezza di nove o dieci piani. Il fet casteller, com'è detto in catalano tutto ciò che riguarda questo rito, fonda le sue radici nel secolo XVIII. 

Clicca QUI per il programma 2012 della Mercè


 

INTERNATIONAL PUPPET & MIME FESTIVAL OF KILKIS - XIV edizione Kilkis (Grecia)
Organizzazione: Latria Festival e Puppet & Mime Festival 

logo-kilkisDal 28 Settembre al 9 Ottobre 2012

A Kilkis si svolge uno dei più importanti Festival al mondo dedicato a Burattini, Marionette e Mimo. Vanta numerose collaborazioni con prestigiose istituzioni culturali di tutto il mondo e sta diventando uno dei maggiori punti di riferimento per gli artisti e tutti i soggetti che operano nel settore.

 

 

 

 

 


 

Organizzazione: Fondazione Fira Mediterrània de Manresa - Factoria d'Arrel
Fira-Manresa 12Dal 8 all'11 Novembre 2012
 
La Fira è un mercato per i nuovi progetti artistici ispirati alle tradizioni comuni alle coste del Mediterraneo.Organizzata dalla Fondazione Mediterrània Fira, si tiene da quattordici anni, durante il primo fine settimana di novembre.
 
7 novembre 2012, ore 19.00, Casa dels Entremesos, pl. de les Beates, 3, Barcelona
Conferenza di presentazione: XARXES A LA MEDITERRÀNIA UNA REALITAT CULTURAL
A cura di Rete Italiana di Cultura Popolare e Oficina pel Cant Coral de la Mediterrània
Intervengono: Carles Sala, direttore di Barcelona Capital, Ajuntament de Barcelona; Antonio Damasco, direttore della Rete Italiana di Cultura Popolare, Martí Ferrer, presidente del Moviment Coral Català

 
 

 

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Stati Generali della Cultura Popolare

 
Torino - 22, 23, 24, 27 Settembre 2011
 

 

 

 

 

 

 

 

 

PREMESSE

Un organismo di soggetti locali per la Cultura nazionale
La Rete Italiana di Cultura Popolare rappresenta oggi un soggetto nazionale che ha come obiettivo quello di non disperdere l’enorme patrimonio di saperi locali, ma valorizzare e mettere “a sistema” le riconosciute “diversità” che caratterizzano le attività socio-culturali dei territori e, attraverso lo studio e le azioni che da esse ci derivano, ri-avviare un possibile dialogo con le giovani generazioni e i modelli di socialità nuovi ed antichi (riti, feste, luoghi d’incontro reali e/o virtuali come i socialnetwork o riti re-inventati). Per fare questo lavoro con metodo si è realizzato un sistema di “territori in rete” che non ha eguali in Italia, e che sta già lavorando ad un analogo percorso nell’area Euromediterranea(dall’Egitto al Marocco, dalla Spagna alla Germania, dalla Romania alla Grecia).

 

Un’idea di lavoro in Rete
Creare progetti virtuosi, che facciano delle differenze locali la vera “resistenza culturale” all' omologazione, quella stessa "resistenza" che neanche la forza economico/mediatica della “società dei consumi” è riuscita ad appiattire. Il confronto con altri soggetti locali nazionali ed internazionali, determina l’alleanza ed il superamento dei confini amministrativi, sviluppando una maggiore capacità di attenzione mediatica locale e nazionale, un diverso modo di gestione e reperire fondi, ma soprattutto il coinvolgendo reale di un territorio che si esprime con una cultura quotidiana, e dove gli eventi non vengono “calati dall’alto” ma facenti parte di un calendario comunitario riconosciuto.

 

Gli Stati Generali della Cultura Popolare
Gli Stati Generali, sostenuti da Esperienza Italia in collaborazione con la Provincia di Torino e patrocinati tra gli altri dall’ Anci, dall’Upi e Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome, vogliono essere un “luogo” d’incontro fra tutti coloro che si occupano della programmazione e gestione della politiche socio-culturali locali e nazionale. Le attività degli “Stati Generali” sono indirizzate a istituzioni pubbliche e private, reti museali, bibliotecarie e scolastiche, centri di socializzazione e progetti culturali di sistema. L’idea nasce da una richiesta che il territorio partecipante ha espresso con convinzione, e con il fine di consentire una serie d’incontri formativi tesi a valorizzare le politiche culturali in rete. Questo momento assembleare sfocerà in un “Manifesto culturale per l’Italia”, che vedrà i firmatari impegnati nella sensibilizzazione dell’opinione pubblica e di proposta agli organismi governativi nazionali ed internazionali di un percorso condiviso e sostenibile.


Nei 150 anni dall'Unità d'Italia
Proprio nell’anno del 150° anniversario dell'Unità italiana, i nostri sistemi socio-culturali e formativi appaiono più fragili e frammentati, con difficoltà economiche e minore possibilità di sviluppare politiche di economia di scala, reperire fondi diversi, costruire progetti a lungo termine.
Oggi la proposta degli "Stati Generali della Cultura Popolare" vuole essere un punto di partenza, affinché si crei un forum libero di condivisione e di dialogo con i cittadini, le Istituzioni, le Università, il mondo del volontariato, dell’economia, dell’imprenditoria, della comunicazione e dell'arte. L’aspetto che viene immediatamente percepito  da tutti i territori in Rete  è che  gli Stati Generali - i primi riguardanti la cultura popolare - rappresentano un’opportunità per poter esprimere un’idea di “Paese” nel rispetto delle singole diversità. Il  tessuto formatosi in questi anni ha permesso all’organizzazione della “Rete” di partire "dal basso", mettendo insieme le valli alpine con quelle degli Appennini, unendo  il mare alla pianura padana, considerando le piccole patrie come necessarie ad una visione unitaria della cultura nazionale.
Il futuro di ogni politica di sviluppo territoriale si giocherà, infatti, proprio su questo: sulla capacità di far dialogare il livello globale con quello locale, affinché le economie, le ricerche e le attività siano al centro di un lavoro comune e sistematizzato.

 

PROGRAMMA

GIOVEDI’ 22 SETTEMBRE

Salone degli Svizzeri, Palazzo Reale, Piazzetta Reale 1 - Ore 15.00/18.00

Modelli di socialità e di appartenenza: dal rito ai social network. La cultura popolare contemporanea
L’idea di “tradizione” viene comunemente associata ad una fotografia del passato, qualcosa di vecchio, di ciò che è stato, un orpello che ha perso la capacità di parlare ai contemporanei. La prima Sessione degli Stati Generali si apre ampliando questa considerazione, cercando non di dare una definizione ferma, statica di tradizione, ma provando a cogliere il suo movimento, il suo trasformarsi, quello cioè di un riconoscimento culturale a cui  l’arte, l’economia, la politica, le più importanti innovazioni contemporanee sono debitrici e allo stesso tempo rappresentanti tradizionali. Ecco allora un filo diretto tra feste e riti di arcaica memoria trovare un rinnovato dialogo tra le piazze reali e quelle virtuali e con il medesimo bisogno di declinare diverse “identità”.

Presiede: Licia Viscusi Assessore alla Cultura della Provincia di Cuneo
Interventi
-          Derrick De Kerckhove, Professore presso la Facoltà di Sociologia dell'Università degli Studi di Napoli Federico II
-          Paolo Maria Ferri, Professore presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi Milano Bicocca
-          Gian Luigi Bravo, Professore di antropologia culturale presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere di Torino Università di Torino


VENERDI’ 23 SETTEMBRE

Cortile di Palazzo Carignano, Via Accademia delle Scienze 51 – Ore 09.00/ 12.00

Il bene comune, saperi, territori ed economie in rete  
Lo stato dell’arte, cosa può accadere in un futuro-presente alle politiche culturali dei territori? Cosa s’intende oggi per bene comune?  Come cambiano le idee, la formazione dei progetti e le necessità di creare partecipazione?
Questa Sessione, grazie agli attori che ne fanno parte, analizza le modalità e le azioni con cui le Istituzioni operano per una diversa idea di condivisione progettuale e fund raising, lì dove la capacità di investire sulla condivisione dei saperi, creazione di sistemi, economie di scala diventano le discriminanti principali.

Presiede: Alessandra Giudici, Presidente della Provincia di Sassari

Interventi  
-          Ugo Perone, Professore di Filosofia morale presso l'Università del Piemonte Orientale
-          Matteo Pessione Responsabile Venture Philanthropy Fondazione CRT
-          Andrea Rebaglio, Vice Direttore Area arte e cultura, Fondazione Cariplo
-          Giuseppina De Santis, Comitato di Gestione della Compagnia di San Paolo
-          Pietro Clemente, Professore di antropologia culturale della Facoltà di Lettere dell’Università di Firenze.

 

12.00 /13.00 – Inaugurazione Ufficiale e presentazione del “Manifesto culturale” degli Stati Generali della Cultura Popolare

Intervengono:
Mario Turetta, Direttore Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte
Ugo Perone, Presidente della Rete Italiana di Cultura Popolare; 
Nicola Bono, Responsabile Settore Cultura e Turismo UPI – Unione Province d’Italia  
Maurizio Braccialarghe, Anci Nazionale e Assessore alla Cultura della Città di Torino
Saranno presenti:
Alessandra Giudici – Presidente della Provincia di Sassari
Carlo Falato – Assessore alla Cultura della Provincia di Benevento
Cinzia Tacconi – Assessore alla Cultura della Provincia di Grosseto
Ilda Curti, Assessore al coordinamento delle politiche di integrazione, rigenerazione urbana e qualità della vita, decoro della Città di Torino

 

SABATO 24 SETTEMBRE

Sala Duomo, Officine Grandi Riparazioni, Corso Castelfidardo 22  – Ore 10.00/13.00

La cultura locale nel rapporto con il globale. Storia, lingue e riti nel 150^ anniversario dell’Unità d’Italia

La storia italiana non è leggibile se non attraverso altre storie, la sua particolare costituzione ne determina quella complessità di ricchezza e orgoglio che hanno fatto di questo paese una risorsa culturale unica al mondo. Per questa ragione nel comprendere come dovremo affrontare il futuro abbiamo chiesto alle più importanti memorie culturali del nostro tempo di partecipare a questa Sessione, sicuri di ascoltare un’altra storia, fatta di riti e feste, di briganti e contadini, di quando Vittorio De Sica o Pier Paolo Pasolini dipingevano quadri in movimento, quasi a voler fermare un tempo che scappava velocemente.

Presiede: Carlo Falato, Assessore alla Cultura della Provincia di Benevento
Apertura con Giuseppe Giannotti, responsabile Res-Rai Storia
Interventi
-          Roberto De Simone, regista teatrale, compositore e musicologo
-          Nicola Tranfaglia,  Professore emerito di Storia dell’Europa e del Giornalismo dell’ Università di Torino
-          Ugo Gregoretti, regista, giornalista e drammaturgo
-          Paolo Apolito, Professore di antropologia culturale presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Roma Tre
 
Le prenotazioni sono obbligatorie fino ad esaurimento posti


MARTEDI’ 27 SETTEMBRE  

Sala Duomo, Officine Grandi Riparazioni, Corso Castelfidardo 22

Chiusura Stati Generali della Cultura Popolare
-          Ore 16.00 - presentazione dell'Archivio partecipato e del "Fondo De Mauro"
-          Ore 17.00 – Conversazione con Tullio De Mauro: la rete delle culture locali e la vita civile ed intellettuale italiana
 

 

PER PARTECIPARE

Scarica QUI la scheda, compilala, firmala IN ORIGINALE e rinviala entro il 20 settembre a op@reteitalianaculturapopolare.org

 

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Per partecipare a "Il pranzo dei popoli e Indovina chi viene a cena?" è necessaria la prenotazione

Per informazioni contattare il numero 388 3275068 – Per  prenotazioni inviare una mail a info@reteitalianaculturapopolare.org

Il progetto “Indovina chi viene a cena?” venne lanciato in occasione dell’edizione 2011 del Festival Internazionale dell’Oralità Popolare, con una cena condivisa che portò in Piazza Carlo Alberto più di cento persone, riunite intorno a un unico tavolo per i piatti preparati dalle famiglie appartenenti alle comunità straniere residenti sul territorio che hanno aderito al progetto.
Dal Marocco e dalla Cina, dalla Romania e dall’Argentina, dall’Albania e dall’Etiopia, storie di viaggi, di terre e di persone da raccontare e condividere: questa l’idea alla base del progetto.

Il progetto nasce dal percorso sul concetto di “altro”, sull’idea di incontro e di socializzazione declinabile in differenti modalità, che ha intrapreso la Rete in questi anni. Tutto ciò ha  consolidato rapporti di collaborazione e di condivisione con alcune famiglie e persone facenti parte diverse comunità migranti.
“Indovina chi viene a cena?” ne rappresenta uno dei frutti e, pur se costituito da una serie di incontri/cene all’interno di abitazione private, non è un progetto gastronomico.  “Indovina chi viene a cena?” è un progetto di relazione, che si sviluppa sulla base della presenza di un nucleo di comunità, in cui chi partecipa sceglie di incontrare un’alterità e decide, scommette, su quell’appuntamento.

Dal 2012 il progetto è diventato permanente, prevedendo una programmazione annuale e sviluppandosi in maniera diffusa in tutti quei territori soci o aderenti alla Rete che scelgono di progettarlo.
La Rete Italiana di Cultura si pone come garante verso quelle famiglie che, con un gesto privato e di grande fiducia, accolgono nelle proprie case le persone che vogliono condividere quest’idea. Mette in relazione, cerca di svilupparne collaborazioni, comunica quel che accade sul territorio nazionale, ma soprattutto facilita la crescita di antenne locali che abbiano la capacità di lavorare insieme.

 

Per prenotarti contatta il numero 388 3275068 – 3935766183 o invia una mail a info@reteitalianaculturapopolare.org

 

Le date per la stagione 2017-2018

 

Sabato 11 novembre 

Sabato 16 dicembre

Sabato 27 gennaio

Sabato 24 febbraio

Sabato 24 marzo

Sabato 28 aprile

 

Campus Scuola. Progetto di formazione permanente per la cultura popolare

L'idea del Campus Scuola per la Cultura Popolare, nata in maniera sperimentale nel Fortore tra il beneventano e il foggiano, nel 2011, si è sviluppata a partire dalla necessità di creare  un'occasione di approfondimento e condivisione che fosse intensiva.

Iscritti alla Rete,  Testimoni della Cultura Popolare ®,  studiosi, artisti e cittadini vivono insieme per qualche giorno, condividendo la volontà di affrontare e approfondire nuovi modelli di socialità ma anche di conoscere feste e riti dei territori che ci ospiteranno. Il Campus Scuola vuole essere un’università dell’esperienza.

Incontrare le forze attive delle realtà locali, collegare tradizioni, luoghi e persone, fare tutto ciò in un territorio fuori dalle grandi mete turistiche, ma che ha bisogno di essere cercato, ascoltato ed animato: con questi obbiettivi nasce l’idea di una esperienza unica, quella del Campus.

Il programma del Campus, destinato a persone che stanno collaborando o che vogliono prendere parte alle progettualità della Rete e dei suoi partner, si svolge su tre nodi principali: la mattinata è stata dedicata a incontri di carattere più teorico su temi inerenti la cultura e le tradizioni popolari, il pomeriggio ad attività laboratoriali e le serate hanno concluso il percorso formativo con un momento di festa. 

La sua frequentazione può prevedere, per gli studenti universitari regolarmente iscritti e nel caso in cui sia attiva una convenzione con la struttura accademica di afferenza o tramite accordi diretti con i docenti, l’attribuzione di crediti formativi che potranno essere riconosciuti dalla propria Facoltà.

 

 

Festival delle Province

Festival Itinerante di Cultura Popolare

 

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È l’unico Festival Nazionale itinerante dedicato alle tradizioni popolari.

Da più di 10 anni ormai la carovana del Festival delle Province viaggia per scovare le differenze di cui ogni territorio è depositario e per portare al grande pubblico il  patrimonio di tradizioni artistiche popolari a rischio d’estinzione.

“Fare rete” ovvero radicarsi nei singoli territori, costruire “Antenne” quali presidi della cultura locale in un ottica di scambio ed apertura.

Individuare nuovi “Testimoni della Cultura Popolare”, costruire il passaggio dei saperi alle generazioni future, realizzare una politica culturale di incontro e di partecipazione.

Il Festival continua così la sua attività annualmente e ciclicamente: autunno, inverno, primavera, estate, sino al nuovo Festival dell'Oralità.

E poi si ricomincia con le ritualità e le feste espresse dai nostri territori, promuovendo un modo nuovo di concepire l’individuazione, la salvaguardia e la re-invenzione della Cultura Popolare.

Una sperimentazione antica ma innovativa che intende la cultura come frequentazione quotidiana, non singolo evento, e che nella ripetizione trova il motivo necessario per “fare comunità”.

Il Festival delle Province è nato nel 2002 con il nome Festival delle due Province, in seguito ad un protocollo d’intesa triennale tra Provincia di Torino e Provincia di Cuneo, per poi assumere carattere nazionale.

Il Festival delle Province è nato per sottolineare l’importanza delle differenze di cui ogni territorio è geneticamente depositario: è l’unica rete esistente di enti, territori, cultura ed eventi che esprime l’eccellenza della tradizione popolare italiana.

Vi hanno partecipato alcuni tra i più importanti drammaturghi viventi, come Enzo Moscato e Ruggero Cappuccio, attori come Enrico Bonavera e Roberto Herlitzka, grandi compositori e musicisti quali il Premio Nobel Luis Bacalov, il Maestro Sparagna ed Avion Travel, così come Enzo Jannacci, Massimo Bubola, Marco Poeta, Francesco Di Giacomo, Vincenzo Cerami, Giovanni Coffarelli.

Il Festival delle Province ha la particolarità di creare un circuito tra le culture e le tradizioni che appartengono ai singoli territori, proponendole in altri luoghi e contesti.

Inoltre, non propone solo singoli spettacoli o appuntamenti, ma veri e propri progetti, spesso di contaminazione fra generi (musica/teatro/letteratura) o esperienze artistiche originali.

 


PREMIO INTERNAZIONALE DEI
TESTIMONI DELLA CULTURA POPOLARE


Tra gli obiettivi della Rete Italiana di Cultura Popolare vi è quello di individuare e far conoscere quei protagonisti che hanno saputo coltivare la tradizione e riproporla attraverso una sapiente contaminazione tra conservazione ed innovazione.

La Rete Italiana di Cultura Popolare conferisce loro il titolo di Testimoni, a significare la capacità di testimoniare la cultura che hanno ereditato e che si preparano a trasmettere alle nuove generazioni, aggiornata secondo criteri di dinamicità, modernità ed innovazione.

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Al fine di creare le condizioni per diffondere e promuovere la cultura popolare ed offrire un giusto riconoscimento e visibilità ai suoi Testimoni, la Rete ha istituito due importanti progetti: il Premio dei Testimoni e le Cattedre Ambulanti della Cultura Popolare.

Il progetto dei “Testimoni della Cultura Popolare” è nato in Italia nel 2005.

I “Testimoni” vengono scelti e premiati grazie alla supervisione di un Comitato Scientifico. Il lavoro del Comitato è quindi quello di individuarli, conoscerli e predisporre attività di comunicazione, performative, di formazione, editoriale e quanto necessario affinché la cultura che essi rappresentano possa non estinguersi, ma essere trasmessa, passata, come un testimone appunto, alle nuove generazione di futura memoria.

Il Testimone deve rispondere ad alcuni requisiti fondamentali per essere candidato al Premio, ed entrare così nel programma di valorizzazione e promozione del Comitato

1) Un legame effettivo con il territorio che esprime la tradizione di cui il candidato Testimone ne è detentore per :
  • Memoria
  • Tradizione
  • Continuità
  • Riproposta

2) Sapere esprimere la Cultura Popolare del territorio attraverso criteri:
  • Artistici performativi
  • Etno - demoantropologici
  • Artigianali

3) Garantire la tracciabilità del suo percorso di ricerca

4) Sentire la necessità di dover “passare il Testimone” del proprio sapere alle giovani generazioni, affinché la tradizione si possa trasmettere e rinnovare con rispetto e coerenza. A tale proposito il Testimone deve essere disposto, attraverso i modi che più gli sono consoni, a favorire questo processo di formazione aderendo alle iniziative proposte dal Comitato..

La promozione e valorizzazione dei Testimoni avviene attraverso queste azioni:

  • Premiazione dei Testimoni di Cultura Popolare
  • Docenza della Cattedra Ambulante della Cultura Popolare
  • Convegni e seminari
  • Diritto dell’uso del marchio di “Testimone della Cultura Popolare”
  • Pubblicazioni e progetti editoriali
  • Presenza nelle più significative manifestazioni nazionali
  • Pubblicazione delle migliori tesi di laurea che hanno come oggetto uno o più Testimoni della Cultura Popolare
  • Sensibilizzazione presso gli organi di promozione culturale, enti pubblici e privati, scuole ed istituti di ricerca.

Nel 2005 sono stati premiati sei Testimoni, espressioni di culture e tradizioni di diversa provenienza: dalla Sicilia con l’Opera dei Pupi di Turi Grasso alla Puglia con Uccio Aloisi ed i Cantori di Carpino, dal Lazio con il Gruppo Spontaneo di Canti a Braccio in ottava rima al Piemonte con il Coro Bajolese ed il Gruppo Spontaneo di Magliano Alfieri.

La Rete, per il 2006,  ha candidato sei nuovi importanti “presidi”:  Giovanna Marini, Gipo Farassino, Masino Anghilante, i Cugini Nigro e Pete Seeger.
Inoltre è stato istituito un Premio Speciale per il contributo alla ricerca e alla documentazione sulla Cultura Popolare che verrà consegnato a Tonino Guerra, poeta, scrittore e sceneggiatore, grande artista di fama internazionale.

Questi veri e propri “presidi culturali”, rappresentano l’autenticità delle radici, una convinzione forte, che non si è mai vergognata di attingere a una storia che viene da lontano, spesso dalla povertà, ma che mai ha abdicato la sua dignità, sicura che il tempo le avrebbe dato ragione.
Avremmo voluto chiamarli appunto “Presidi”, in analogia e quei gioielli dell’enogastronomia che “Slow Food” ha voluto salvare. Ne hanno eguali caratteristiche: la preziosità e il rischio di perdita e rappresentano quelle autentiche, fragilissime “biblioteche viventi”, come ebbe a definirli il grande Jorge Luis Borges.
Per noi sono “Testimoni”, a significare la loro capacità, di testimoniare la cultura che hanno avuto in eredità raccogliendo un testimone che si preparano a trasmettere alle nuove generazioni. In questo passaggio vi è, metaforicamente, anche quella capacità di trasformazione che significa dinamicità, evoluzione, modernità, tendenza all’introduzione di elementi innovativi.

 

arianna logo web

ARIANNA

EuroMediterranean Network of Culture and Heritage

 

 

 

 

LEGGI QUI IL BLOG CON IL RACCONTO AGGIORNATO DELLA RETE EUROMEDITERRANEA

La Rete EuroMediterranea  “Arianna” è un progetto rivolto a tutti quei territori che riconosco nel valore del confronto culturale tra le sponde del Mediterraneo un’idea di bene comune. Gli obiettivi  progettuali sono  rivolti ad un  lavoro sulla mappature delle risorse culturali, soprattutto immateriali, presenti sui singoli territori ai fini della tutela e riproposizione in chiave innovativa, evidenziando le rispettive peculiarità dei territori medesimi ed attivando su di essi una  positiva ricaduta economica.

In seguito alla  formalizzazione del protocollo d’intesa  avvenuta in Sardegna a Sassari  nel giugno 2012 a cui hanno partecipato, oltre a Comuni, Province e Regioni italiane, attraverso varie rappresentanze istituzionale e culturali, il Marocco, la Catalogna, la Grecia, è stato realizzato  1° Festival itinerante del Mediterraneo, primaria  espressione  collettiva  della rete Euromediterranea.

Perché Arianna?

Arianna, la più pura, altrimenti conosciuta come la signora del labirinto, Una donna che ottiene di salvare il suo innamorato Teseo dall’essere divorato dal pericoloso Minotauro. Teseo, imprigionato in un labirinto, con l’aiuto di un filo che gli offre Arianna, troverà il cammino del ritorno. Arianna ci salva da un labirinto, ma che cos’è un labirinto? Ci prendiamo la licenza di usare le parole di un filosofo italiano, Giorgio Colli, che definisce il labirinto come “una rete multiforme con infiniti centri d’irradiazione”. La nostra rete è ugualmente una rete multiforme, poiché rappresenta i diversi paesi del Mediterraneo. Potremmo dire che ogni membro può essere un centro di irradiazione stesso con le attività e le dinamiche di lavoro a favore della cultura. Cosa accadrebbe se Arianna ci offrisse un filo? Collegando i nostri territori ci offrirebbe l’occasione di esprimere una forza più intensa rispetto a quella che ognuno di noi potrebbe realizzare. Quel filo darebbe significato e coerenza alle comuni forze individuali di ciascuno dei punti collegati. Questo è il motivo per cui ricorriamo al mito di Arianna, affinché attraverso la rete e mediante il suo filo il tutto sia meglio che la somma delle parti
 
I soggetti firmatari 
GRECIA: Comune di Pilea Hortiatis, Festival di Kilkis e Festival Yakinthia
MAROCCO: Comune di Fès, Festival of Amazigh Culture e Fondation Esprit de Fés
CATALOGNA (SPAGNA): Generalitat de Catalunya, Festival PortalBlau (Escala), Comune dell’ Escala, Institut de Cultura de Barcelona (ICUB) - Barcelona Capital, Qadar Producions Cultural
ITALIA: Provincia di Sassari, Provincia di Rieti, Provincia di Firenze, Provincia di Cosenza, Regione Molise, Comune di Salerno, Consorzio Assomab Alto Molise, Rete Italiana di Cultura Popolare
 

Festival Itinerante del Mediterraneo

Dal 2012 è attivo il "Festival Itinerante del Mediterraneo”, un vero e proprio viaggio per navigare attraverso i porti e le città del Mediterraneo.

 

Principali iniziative e progetti che hanno condotto alla creazione di ARIANNA

2008

  • 6 luglio 2008 – Fès (Marocco) - In collaborazione con Fondation Esprit de Fès, Musiques Sacrées du Monde (Marocco) e ONG Fawanees (Egitto), il primo atto di lavoro comune a proposito della creazione di una Rete Mediterranea di Cultura Popolare, ha avuto luogo a luglio 2008. La Rete Italiana di Cultura Popolare è stata presente in Marocco, all’interno del Festival Amazigh Esprit de Fès, Musica sacra del Mondo, grazie alla partecipazione, avvenuta il 6 luglio 2008,  del Gruppo di Canto a Tenore Cunsonu Santu Giuanne di Thiesi, Provincia di Sassari.
  • 25, 26, 27 Luglio 2008 – Festival Internazionale dell’Oralità Popolare, Torino - Il Festival 2008 è stato inaugurato dalla Tavola Rotonda “Oralità Mediterranea”ì: incontro tra culture locali e costruzione di reti2, a cui sono intervenuti i soci della Rete, antropologi, il Comitato Scientifico della Rete e  i rappresentanti delle maggiori organizzazioni culturali dell’area euro – mediterranea. All’interno del programma inoltre è stato individuato un settore, denominato “L’Oralità del Mediterraneo”, che ha visto susseguirsi sul palco del Cortile di Palazzo Carignano gruppi rappresentanti dei paesi dell’area euro – mediterranea: Avinar (Iran, Bouaazza Larbi (Marocco), Ensemble Fawanys (Egitto)
  • 24 - 26 Ottobre 2008 – Biblioteca Alessandrina, Alessandra d’Egitto – CULTNAT, Cairo (Egitto) - “Le Tradizioni Orali tra le due sponde del Mediterraneo: culture locali e costruzione di una Rete”  In collaborazione con Regione Piemonte,  Herimed, Cultnat, Center for Documentation of Cultural and Natural Heritage – Bibliotheca Alexandrina, Fawanys  Musique Traditionnelle d’Egypte.All’interno della “Settimana della Lingua Italiana nel Mondo” - Nei giorni 24-25-26 ottobre la Rete Italiana di Cultura Popolare, in collaborazione con l’associazione Herimed, il CULTNAT ( Ministero della Cultura dell’Egitto) e l’associazione Fawanys (Egitto) ha poi organizzato un evento internazionale in Egitto sul tema dell’oralità popolare. L’iniziativa sostenuta dalla Regione Piemonte si è inserita nella “settimana della lingua italiana nel mondo” e ha rappresentato un vero e proprio “incontro al vertice” per porre le basi di una politica effettiva e lungimirante finalizzata a salvare la cultura popolare dall’estinzione. Oltre  alla rappresentazione del progetto musicale “Wake for the Earth”, che ha visto l’incontro sul palco di musicisti di tradizione italiana con muscicisti egiziani, si è svolto un seminario sul tema “L’oralità popolare tra le due rive del Mediterraneo: incontro tra culture locali e costruzione di reti”. Relatori sono stati rappresentanti dell’UNESCO, l’Anna Lindh Foundation, il CULTNAT, il Comitato Festival delle Province, la Regione Piemonte e l’associazione Herimed.

 2009

  • 5 maggio 2009 -   Torino, Circolo Lettori  - La nuova edizione di Lingua Madre si proponeva di promuovere la tutela della diversità culturale e linguistica, la salvaguardia delle comunità e delle memorie storiche, sociali e linguistiche autoctone, prevedendo per il 2009 un approfondimento geografico sul Caucaso Meridionale (Armenia, Georgia e Azerbaijan). In tal senso, la Rete Italiana di Cultura Popolare si è impegnata nello sviluppo e nell’organizzazione dell’incontro-concerto con Fakhraddin Gafarov e la musica tradizionale turca.
  • 14 maggio 2009 - Lingotto Fiere, Torino Fiera Internazionale del Libro - Il 14 maggio, alle ore 20, la Rete Italiana di Cultura Popolare ha presentato la performance “Veglia per la terra” è un concerto in cui musicisti piemontesi di nuova e vecchia generazione incontrano musicisti egiziani per rinnovare un’antica tradizione. 
  • 26, 27, 28 Giugno 2009 - Festival Internazionale dell’Oralità Popolare, Torino - L’intero Festival ha aperto una porta sulle comunità migranti presenti in Italia e nella Regione Piemonte, che si sono espresse tramite mostre, dialoghi culinari, incontri di presentazione, laboratori di riti e tradizioni, performance.
  • 5 luglio 2009 - – Fès (Marocco) - E’ proseguita anche per il 2009 la collaborazione con la Fondazione Esprit De Fès: il Festival de Fès des Musiques Sacrées du Monde ha ospitato due concerti dei Viulan, ricercatori da 30 anni ed esponenti della tradizione  del territorio del Frignano sulle montagne dell'appennino Tosco-Emiliano.
  • 27 novembre -  Torino, Circolo dei Lettori - All’interno dell’edizione autunnale di Lingua Madre, la Rete Italiana di Cultura Popolare ha presentato “Quel che resta è la voce” . Al di là delle differenze linguistiche e culturali, “Quel che resta è la voce” è il racconto delle storie. Un primo tentativo di far incontrare, per una sera, alcune delle lingue, storiche e di recente insediamento, della nostra regione; un piccolo passo e un augurio per una reale convivenza civile che verrà riproposto in forma più articolata in occasione delle iniziative di Lingua Madre al Salone Internazionale del Libro di Torino 2010.
  • 7 novembre - Manresa – Spagna - Mediterra’nia - La Fondazione Fira Meditterània ha organizzato dal 5 all’8 novembre la 10a edizione della Fiera Meditterània, peculiare per il forte carattere internazionale. Durante il III simposio professionale intitolato 2009-2010 Get-togethers: Fairs and Festivals”  del 7 novembre, sono stati ospitati trentacinque oratori provenienti da Grecia, Italia, Libano, Marocco e il Regno Unito, oltre ai territori di Spagna, la Catalunia, la Comunità Valenzana, i Paesi Baschi e la città di Madrid, Euskadi, che hanno dato  vita a diversi seminari e tavole rotonde. La Rete Italiana di Cultura Popolare, nella persona del direttore Antonio Damasco, è stata invitata a tenere una relazione ad hoc quale esempio di sistema culturale, in cui le forze locali dei singoli territori in rete acquistano un valore che singolarmente non sarebbe possibile ottenere, sia dal punto di vista della comunicazione, delle economie di scale, della qualità operativa, sia dalla capacità progettuale ed il livello di partecipazione nazionale ed internazionale. Per l’occasione è stato presentato,  con Alessandra Giudici, Presidente della Rete Italiana di Cultura Popolare, nonché Presidente della Provincia di Sassari, uno dei Beni Immateriali italiani riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità, il “Canto a Tenore”.

2010

  • Tavola Euro – Mediterranea - Sede Palazzo della Provincia di Sassari – sala Angioy, Sassari. Verso una Rete Euro-mediterranea della Cultura Popolare” - Un momento di incontro e confronto tra i principali promotori della Cultura Popolare provenienti da diversi paesi dell’aria Euro-Mediterranea, per proseguire nella costruzione di una rete inter-organizzativa, che promuova, la tutela, la ricerca e la promozione della cultura tradizionale e popolare dell’area Euro – Mediterranea e che crei le condizioni affinché tali culture, inserite in un Sistema di Rete Culturale Internazionale, costituiscano una risorsa per lo sviluppo sostenibile e per la promozione delle risorse e delle culture locali, coinvolgendo le nuove generazioni, tramite programmi di educazione, di sensibilizzazione e d’informazione, così da permettere la trasmissione di tali culture.
Sono intervenuti
-          Alessandra Giudici –Presidente - Provincia di Sassari e Rete Italiana di Cultura Popolare
-          Ugo Perone – Assessore alla Cultura – Provincia di Torino
-          Carlo Falato – Assessore alla Cultura - Provincia di Benevento
-          Cinzia Tacconi – Assessore alla Cultura– Provincia di Grosseto
-          Antonio Damasco - Rete Italiana di Cultura Popolare - Torino - Italia
-          Malak Wahba - CULTNAT The Center for Documentation of Cultural and Natural Heritage, Bibliotheca Alexandrina – Cairo - Egypt
-          Dragos Cosmin Lucia Preda - Romania
-          Ester Lozano Torne’ - Qadar Productions Cultural - Barcellona – Spagna
-          Jordi Urpi - Cases de la Musica - Barcellona - Spagna
-          Moha Ennaji - Fes Festival Of World Sacred Music - Fes – Marocco
-          Roberto Albergoni - HERIMED - Association for the documentation, preservation and enhancement of the Euro – Mediterranean Cultural Heritage - Palermo - Italia
-          Zéphora Nachite - Fete de la Méditerranée - Ass. Socioculturelle EPI - Marsiglia – Francia
 
2011
  • La tradizione del Comparatico e i Fuochi di San Giovanni 2011 - Fino agli anni ’50 la città di Alghero è stata teatro nel mese di giugno degli importanti festeggiamenti per le celebrazioni di San Giovanni. Si trattava di una festa di tradizione molto antica in cui alla ricorrenza religiosa si univano rituali ancestrali. Con gli anni del boom la Festa perse d’importanza fino a perdersi. A partire dal 2010, la Festa è tornata a vivere e nel corso di una sola edizione è già diventata un fenomeno di forte richiamo per la cittadinanza e ha coinvolto anche realtà al di fuori dell’Isola. La Rete Italiana di Cultura Popolare, di cui la Provincia di Sassari è promotrice e socia, esprimendo anche la Vicepresidenza nazionale e il coordinamento del “tavolo euro-mediterraneo”, ha organizzato proprio in occasione di questo rinnovato rito, una “Carovana popolare” a cui hanno partecipato ricercatori, video maker e performers che fanno parte della Rete Euromediterranea. Non solo un momento di spettacolo e celebrazione ma anche un periodo di ricerca e studio sulle tradizioni del territorio e un’ occasione di incontro con le comunità del posto.

 2012

  • La firma della Carta dei Valori di “Arianna. Euromediterranean Network of Culture and Heritage” - Il giorno 20 giugno 2012 è avvenuta, alla presenza dei rapresentanti istituzionali e dei rappresentanti dei maggiori enti culturali dei paesi coinvolti, la firma della Carta dei Valori di “Arianna”. Le linee guida che ci hanno ispirato. Nella stesura della “Carta dei valori” e del “Festival Itinerante del Mediterraneo 2012” sono connesse alla necessità di sviluppare economie di scala, che tengano conto delle risorse locali, e vogliono esprimere principi di solidarietà e incontro, grazie ad una comunicazione e promozione condivisa. Tutto ciò è da leggere come azione conoscitiva tra gli stessi partner, anche in relazione alla possibilità futura di partecipare a bandi europei e allo sviluppo di condivise azioni di fund raising. Riteniamo infatti che la costituzione di un lavoro di rete tra attività già operative, coordinate e comunicate, sia un elemento discriminante nella ricerca di nuove risorse.

 

 

 

Progetti Editoriali

La Rete Italiana di Cultura Popolare, con la seconda pubblicazione dedicata ai Testimoni della Cultura Popolare, Lingua, migrazioni, bellezza e magia di Valter Giuliano,  dà avvio alla sua prima collana editoriale, un altro tassello essenziale nel panorama delle azioni che l’associazione nazionale sta conducendo in maniera innovativa nel panorama dello studio e della comunicazione sulla cultura popolare.

Dopo un’attenta indagine, svolta con particolare attenzione alla ricerca sul territorio, sono emerse esigenze di un progetto editoriale, che possa essere di riferimento per le reti scolastiche, universitarie, bibliotecarie, museali ed ecomuseali. Molte ricerche, studi e progetti, ai quali va riconosciuto un valore di “resistenza culturale” e di qualità divulgativa e scientifica, sono stati pubblicati, ma spesso non hanno superato i confini geografici locali.

Questo nuovo strumento della Rete Italiana di Cultura Popolare, invece, mira ad avere una precisa e rigorosa linea editoriale, che va a supplire alla mancanza di divulgazione di una storia culturale mai scritta.

La collaborazione con Slow Food, socio della “Rete” sin dalle origini, assicura a questo progetto oltre una distribuzione sul territorio nazionale, l’esperienza di un progetto di politica culturale che ha rivoluzionato il concetto di comunità locale.

La Rete Italiana di Cultura Popolare rappresenta oggi una speranza per non disperdere quel ricco patrimonio di saperi che rappresentano le vere biodiversità della nostra cultura. L’obiettivo è quello di individuare, valorizzare e creare azioni per veicolare quei saperi che vengono spesso trasmessi solo oralmente e che ogni giorno corrono il rischio di sparire per sempre.

Per svolgere con metodo questo lavoro si è realizzato un sistema di “territori in rete” che non ha eguali in Italia, e che sta già lavorando a un analogo percorso allargato all’area Euromediterranea (dall’Egitto al Marocco, dalla Spagna alla Francia, dalla Romania all’Albania, dai Balcani alla Turchia). Un percorso che è già iniziato e che, come il primo, ha ricevuto una risposta e un’accoglienza entusiasta con l’adesione non solo di istituzioni, organizzazioni, gruppi,ma anche di migliaia di singoli cittadini che vedono nel riconoscere,mettere a sistema e trasmettere il “locale” – là dove si trovino le energie vive della comunità –, la possibilità di partecipare in prima persona alla politica culturale e sociale del nostro paese.

Proprio loro, i “volontari della rete”, rappresentano ormai sul tutto il territorio italiano, una realtà portatrice di una diversa concezione di formazione culturale, là dove la cultura diviene un fatto quotidiano e con radici ben conosciute, che non si accontentano della politica dell’evento, in quanto “prodotto di consumo”.

La vivacità del progetto, che ha la partecipazione di Regioni, Province, Comuni e altri enti locali, resta nel sentimento comune di migliaia di giovani e meno giovani, nelle loro proposte, nella voglia d’incontrare alcuni dei Testimoni della Cultura Popolare e iniziare un percorso di trasmissione dei saperi che ricevono in eredità.

Non solo, ma dal 2009 la Rete ha incontrato oltre trenta comunità di “nuove migrazioni” che oltre a costituire una presenza attiva nelle nostre realtà territoriali, sono portatrici di una tradizione orale di inestimabile valore che, nel confronto e nel dialogo, sta costruendo la ricchezza di una nuova, antica comunità.

Antonio Damasco
Direttore Rete Italiana di Cultura Popolare

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13 DICEMBRE 2009

 

IO SOSTENGO LA CULTURA POPOLARE

 

 

 

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Il programma sarà aggiornato quotidianamente

Sicilia Calabria Puglia Basilicata Molise Campania Lazio Toscana Abruzzo Umbria Marche Emilia Romagna Liguria Valle d'Aosta Piemonte Friuli Venezia Giulia Veneto Trentino Alto Adige Lombardia

 

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IL CALENDARIO DEI RITI E DELLE FESTE

E’ possibile iscriversi alla Rete individualmente, per partecipare ad iniziative specifiche, o iscriversi come ente pubblico, mettendo in Rete un patrimonio culturale del proprio territorio.

Gli enti pubblici che decidono di iscriversi con un semplice patrocinio potranno co-progettare attività di valorizzazione condivisa dei patrimoni, partecipare alle attività di formazione annuali dedicate agli iscritti e proporre progetti performativi che saranno inseriti in alcuni progetti di rilevanza nazionale ed internazionale, partecipare alle iniziative organizzate dalla Rete Italiana di Cultura Popolare, diventando un attivo operatore per la tutela, valorizzazione, innovazione e ricerca delle tradizioni popolari.

I Patrimoni messi in rete vengono organizzati e comunicati grazie ad calendario rituale annuale contemporaneo, un sistema per suddividere, calcolare e dare un nome ai vari periodi di tempo dell’anno che tiene conto della complessità sociale, inserendo nella sua suddivisione temporale anche il tempo della festa e del lavoro. E’ un tempo scandito dallo scorrere delle stagioni, ciclico, quantitativo, etnico che descrive un tessuto rituale in costante rinnovamento.

La suddivisione è stata organizzata consultando il Comitato Scientifico e permette, oltre allo sviluppo di un sistema comunicativo efficace e pianificato, la possibilità di creare interconnessioni e successive progettualità tra ritualità simili presenti in diversi territori, confrontare le festività, mettere in rete conoscenze ed energie, creando il primo sistema organizzativo, progettuale e promozionale connesso alle ritualità italiane.

 

Metti QUI in Rete un Patrimonio Culturale del tuo territorio ed entra nel Calendario

 

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manifesto-programmatico
DELLA CULTURA POPOLARE

Stati Generali della Cultura Popolare
Torino, 22 - 27 settembre 2011


1. Le culture si incontrano e ascoltano
La Cultura popolare è un osservatorio privilegiato ove si sperimentano e rafforzano i sentimenti di appartenenza alla comunità umana. Negli ultimi anni l'Unesco ha promulgato alcune convenzioni strategiche su temi e aspetti centrali della Cultura popolare ai quali ci si richiama nel presente Manifesto. In particolare la Convenzione di Salvaguardia per il Patrimonio Culturale Immateriale del 17 ottobre 2003 e la Convenzione sulla Protezione e la Promozione della Diversità delle Espressioni Culturali del 20 ottobre 2005. I Patrimoni immateriali e materiali sono espressione di ciascuna realtà particolare e la diversità delle espressioni culturali si concreta nel dialogo interculturale, le cui basi sono l'ascolto dell'altro da sé e il reciproco riconoscimento.

2. "Fare" Cultura popolare e mantenere la Memoria sono un'impresa collettiva
La responsabilità della conoscenza, salvaguardia e valorizzazione della Cultura popolare deve essere considerata un impegno personale e un dovere sociale e in quanto tale impegno collettivo pubblico e privato non delegabile per intero a pur importanti azioni artistiche e significativi beni materiali. Il "fare" cultura e mantenere la memoria si fondano infatti sulla pratica, sulla condivisione e sulla trasmissione dei saperi nel vivere quotidiano.

3. La buona pratica del passaggio dei saperi
Ogni generazione può essere e vogliamo che sia testimone e tutrice dei saperi dell'esperienza e della memoria, portando in dote alle generazioni future le conoscenze di pratiche e di storie personali e collettive che costituiscono il sistema vitale e riconosciuto di ogni singola comunità umana.

4. L'autonomia e la continuità dell'azione culturale
costituiscono la condizione indispensabile perché i Patrimoni Culturali, nelle loro forme materiali e immateriali, possano conservarsi nel tempo, al di là di ogni mutamento politico, economico e sociale, senza smarrire la propria centralità valoriale.

5. Cultura e Società
Il benessere di una società e dei singoli cittadini non si misura solo quantitativamente in termini di sviluppo economico ma anche qualitativamente in termini di condivisione e partecipazione a un orizzonte culturale comune. Per questo sentiamo il dovere di riconoscere alle politiche culturali una dignità e un'importanza non inferiore a quella delle politiche economiche o sanitarie. La loro attuazione esige un coordinamento in grado di coinvolgere le forze attive del territorio, richiede di attrarre nuove forme di reperimento delle risorse, sollecita all'utilizzo di tecnologie e di forme di comunicazione che aumentino la partecipazione attiva dei cittadini.

CI IMPEGNIAMO

  1. A rendere possibile la costituzione di un sistema di territori che condividendo i principi sopra riportati e dialogando costantemente tra di loro realizzino una coordinata Rete nazionale.
  2. A promuovere un equilibrio fra le politiche di tutela dei beni artistici, storici, architettonici e l'organizzazione e promozione della creatività.
  3. A promuovere politiche di sistema impegnandosi a farle confluire in Reti di sistema, assumendo come proprio il principio che una rete è un organismo policentrico fondato sull'accoglienza di altri soggetti e altre culture.
  4. A riconoscere la pari dignità della Cultura "immateriale" e della Cultura "materiale".
  5. A considerare i valori della cultura come indissolubili al di là di ogni mutamento politico, economico e sociale.
  6. A condurre i territori e le comunità verso un dialogo aperto, affinché s'instauri uno scambio continuo di esperienze che promuova e trasmetta i Patrimoni culturali come risorse per le nuove generazioni.
  7. A individuare possibili standard minimi di intervento nel campo della cultura ai quali tutte le istituzioni devono corrispondere.
  8. A considerare le politiche di sostegno alla Cultura popolare come impegno strategico delle amministrazioni pubbliche, indipendentemente dalle congiunturali possibilità di predisporre risorse finanziarie ad hoc.
  9. A sostenere economie di scala attraverso un percorso di coordinamento nazionale, ove le singole attività siano frutto di una programmazione condivisa.
  10. A realizzare Archivi della memoria partecipati, come imprese collettive che possano essere il fulcro di un patto di responsabilità culturale e di condivisione dei saperi tra istituzioni pubbliche e private, studiosi, associazioni, scuole e singoli cittadini.
  11. A favorire la diffusione dei principi contenuti nel "manifesto" promuovendone l'inserimento all'interno dei documenti programmatici di ogni territorio, affinché divengano incentivo alle politiche culturali nazionali e sovranazionali.

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Fondo Tullio De Mauro nella Rete Italiana di Cultura Popolare

Il Fondo nasce da una raccolta privata donata alla Rete Italiana di Cultura Popolare da Tullio De Mauro e da sua moglie Silvana Ferreri nel 2012. La raccolta è il frutto di 60 anni di ricerche dell’insigne linguista ed ex Ministro dell’Istruzione: migliaia di libri, opuscoli, documenti di “letteratura grigia” relativi ai dialetti italiani e le lingue di minoranza, dizionari dialettali, testi letterari, raccolte di filastrocche, proverbi, racconti e fiabe. Il Fondo Tullio De Mauro è stato ideato e realizzato con  la  Fondazione CRT.

A 30 anni dalla caduta del muro di Berlino continua il percorso di costruzione e di analisi dei mattoni di un muro ideale, per capire cosa ci unisce e cosa ci divide. Quali passaggi sono permessi? chi decide quando è lecito attraversare un confine? chi sta dentro e chi rimane fuori?

 

Partecipa