Detti famosi sulla Città di Signa (Fi)

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Dante Alighieri

Oh quanto fora meglio esser vicine
quelle genti ch’io dico, e al Galluzzo
e a Trespiano aver vostro confine,

che averle dentro e sostener lo puzzo
del villan d’Aguglion, di quel da Signa,
che già per barattare ha l’occhio aguzzo!
 

Leonardo da Vinci e la Pietra Gonfolina di Signa

"La Gonfolina, Sasso per antico unito co' Monte Albano in forma d'altissimo argine il quale tenea ingorgato tal fiume in modo che prima che versassi nel mare era dopo a' piedi di tal Sasso, componea due grandi laghi de' quali el primo è là dove oggi si vede finire la città di Firenze insieme con Prato e Pistoia".
Leonardo da Vinci

Gabriele d'Annunzio sugli Operai della Manifattura di Signa

“Al nuovo Cavaliere del Lavoro, Camillo Bondi, che su la riva dell’Arno testimone d’ogni più animosa opera umana suscitò un giovine popolo d’artefici e l’educò al culto degli esemplari eccellenti, rianimando l’argilla etrusca già dall’antico vasaio condotta all’eterna vita della bellezza: i cooperatori umili ma fervidi offrono per giorno dell’alta onoranza questo segno di granulazione e di devozione concorde”.
Gabriele d'Annunzio
 

Francesco Redi

Accusato
Tormentato,
Condannato,
Sia Colui che in Pian di Lecore
Prim’osò piantar le viti;
Infiniti
Capri e pecori
Si divorino quei tralci
E gli stralci
Pioggia rea di ghiaccio asperrimo.
 

Francesco Redi (Bacco in Toscana, 43-52)

Repetti nel parlare di Lecore corregge così le parola del Redi; “Mercè le buone qualità di vitigni stati piantati nel piano di Lecore, si ottiene oggidì da essi un tal vino da non meritare più che Accusato, tormentato, condannato sia colui, che in pian di Lecore prim'osò piantar le viti, siccome lo meritava a tempo del Redi.
 

Renato Fucini

“Percorrendo il crine di quel monte che staccandosi dall’ Appennino a Serravalle va a perdersi con dolcideclivi nelle strette gole della Gonfolina, presso Signa, l’alpinista discreto che non aspiri alle pericolose glorie del camoscio può incontrare i più stupendi quadri, dei quali l’amica natura ha fatto tanto ricca o malinconica la poesia dei nostri facili colli toscani.
La prima volta che giunsi lassù quasi mi si abbagliarono gli occhi, e per qualche minuto, incantato dal meraviglioso spettacolo che mi stava dinanzi, non seppi far altro che guardare attonito in giro senza distinguere nulla di definitivo nel largo e verde orizzonte.”
Renato Fucini
 

Marco Lastri e Signa

Tu Signa industre, onor del Tosco Regno,
tu la prima mostrasti: io da’ miei carmi
ora drizzando a’ tuoi bei colli il volo,
del nobile artificio addito i pregi …
Per queste vie, per queste amene piaggie
tutto accenna fervor, tutto dimostra
dell’arte nostra i segni. Appena due
trovi di dieci abitator, che al fianco
non rechin paglia e non intreccin fila.
Qua di spighe immature i campi pieni,
là verdi fasci, e là nevosi mazzi.
Altri intesse, altri cuce, altri riporta
L’opra perfetta al mercatante, e lieto
del fatigar di un dì, riede col prezzo.”
Marco Lastri
 

Marion Spielmann sulla Manifattura di Signa

« Conoscete quelle affascinanti imitazioni di ogni sorta di antichità realizzate con una terracotta particolarmente dura e resistente? C'è qui una Manifattura che ha il suo stabilimento a Signa, la cui produzione è perfetta persino nelle tonalità, nel colore e nel suono del bronzo! Fra i suoi più recenti successi c'è Perseo che ha ingannato parecchi conoscitori. E vi sono angeli, Madonne, busti, vasi, caminetti, portali, ninnoli, così numerosi da non poterli menzionare »
Marion Spielmann

Posizione

50058 Signa FI, Italia

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