Roberto De Simone

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TESTIMONE DELLA CULTURA POPOLARE 2015

 

Nome: Roberto

Cognome: DE SIMONE

Data di nascita:  25/8/1933

Luogo di nascita: Napoli

Professione: musicologo, regista, compositore

Tipo di scuola: Diploma in conservatorio San Pietro a Majella (NA)

Nel 1957 inizia l’attività concertistica parallelamente alle ricerche sull’espressività popolare. iscritto alla Facoltà di Lettere presso l'Università Federico II - per dedicarsi esclusivamente all'attività di musicista e all'approfondimento delle tradizioni popolari campane. Nel 1967 l'incontro con un gruppo di giovani interessati ad una nuova proposta della musica popolare, Giovanni Mauriello, Eugenio Bennato e Carlo d'Angiò, determina la nascita della Nuova Compagnia di Canto Popolare, della quale diviene l'animatore, il ricercatore e l'elaboratore dei materiali musicali. L'esperienza che Roberto De Simone vive dal 1967 al 1974 con la Nuova Compagnia di Canto Popolare ha una duplice importanza: da un lato vi si ritrovano racchiusi alcuni degli elementi fondamentali del suo modo di fare teatro, dall'altro si può individuare in essa un nuovo modo di concepire e proporre la musica popolare.

Egli si pone come primo obiettivo il recupero e la riproposta del patrimonio culturale, teatrale e musicale della tradizione popolare campana sia orale che scritta. Il repertorio popolare non viene riproposto in maniera arbitraria, ma poggiato su sistemi colti come per esempio la scrittura e l'elaborazione metrica. Un lavoro di questo genere comporta una vera e propria ricerca "sul campo"; De Simone e gli elementi del gruppo vanno, infatti, ad indagare durante le feste popolari, a raccogliere interviste nei paesini dell'entroterra campano, a trovare tracce laddove la tradizione è già andata persa. Contemporaneamente, l'attenzione è anche rivolta al documento di tradizione colta: materiale di biblioteca, articoli, ma anche saggi su forme passate come villanelle, laudi e strambotti assolutamente necessari per il recupero e la riattualizzazione delle musiche tradizionali dell'area campana.

Dopo un periodo di esclusiva attività musicale, il gruppo accentua progressivamente il carattere teatrale delle proprie esibizioni, così nel 1974 esso presenta al teatro San Ferdinando di Napoli una rilettura della Cantata dei Pastori di Andrea Perrucci e nel 1976 nasce La gatta Cenerentola, opera scritta e musicata dallo stesso De Simone che determinerà il vero successo ma anche la rottura dei rapporti con alcuni Oltre ai capolavori La gatta Cenerentola (1976, 1985, 1989, 1998) diretta da Domenico Virgili e L'Opera Buffa del Giovedì Santo (1980, ripresa nel 1999), fra i suoi spettacoli più belli occorre citare Masaniello (1975), Mistero Napolitano (1977), La Festa di Piedigrotta (1978), Li Zite ‘ngalera (1978), Eden Teatro di Raffaele Viviani (1981), La Lucilla Costante di Silvano Fiorillo (1982), Il Bazzariota, ovvero la dama del bell'umore di Domenico Macchia (1983), Le Religiose alla moda di Gioacchino Dandolo (1984), Cantata per Masaniello (1988), Le Tarantelle del Rimorso (1992), Le 99 disgrazie di Pulcinella (1994), Le cantatrici villane di Egli cura anche la regia di decine di opere liriche per i maggiori teatri mondiali. Valentino Fioravanti (1998), L'impresario in angustie (2001). componenti della NCCP. 

 

Gli studi e le ricerche compiute da De Simone sulle tradizioni campane confluiscono in testi e antologie di dischi. Fra le sue pubblicazioni sono da ricordare i volumi Chi è devoto (1975), Carnevale si chiamava Vincenzo (in collaborazione con l'antropologa Annabella Rossi; 1977), "Canti e tradizioni popolari in Campania", edito dalla Lato Side, con una sua intervista concessa a Luigi Granetto e Giuseppe Vettori (1979), Il segno di Virgilio (1982), La tarantella napoletana nelle due anime del Guarracino (1991), Fiabe Campane (1993), Il Presepe popolare napoletano (1999), La cantata dei Pastori (2000).

Negli anni settanta De Simone insegna Storia del teatro all'Accademia di Belle Arti di Napoli e per sette anni - dal 1981 al 1987 - è direttore artistico del Teatro S. Carlo. Nel 1995 diviene direttore del Conservatorio di San Pietro a Majella. Nel 1998 è nominato Accademico di Santa Cecilia e successivamente insignito del Cavalierato delle Arti (Chevalier des Arts et des Lettres) dal Presidente della Repubblica francese. Nel 2003 viene insignito del premio Roberto I Sanseverino, organizzato dal comune di Mercato San Severino e dall'associazione La Magnifica Gente do' Sud.

Nel 2007 realizza "Là ci darem la mano", dedicato al centenario di Mozart, utilizzando in scena per tutto il secondo atto un teatrino di burattini. Lo scherzo per burattini inserito è opera di Stefano Giunchi e Luca Ronga; lo spettacolo viene premiato col premio "Gli Olimpici del Teatro ETI" come migliore spettacolo musicale originale. Nel 2010 partecipa alle prove del canto dei "Battenti" a Minori in Costiera Amalfitana.

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