Nel presente saggio di Francesco Capasso sono presi in esame due poeti napoletani del Settecento: Carlo Mormile e Nicola Capasso.
Nei primi due capitoli del volume è presentato il Mormile nella sua attività poetica: attività che lo distingue e lo colloca in un posto autonomo nella letteratura dialettale, sia per la traduzione delle favole di Fedro (di cui viene data qui una discreta scelta) sia per altri particolari componimenti come le due ballate e i sonetti. Nei restanti due capitoli è invece illustrata la ricerca compiuta dal Mormile sulle opere di Capasso ed è presentata una ricca scelta di sonetti e di alcune scene dell’Iliade che formano nell’insieme la migliore satira del Capasso.