Giulia Caminada, nasce nel 1969 in provincia di Como. Ha conseguito la Laurea in Lettere all’Università degli Studi di Milano ed è professoressa di Materie Letterarie presso la Scuola Media di Asso dove ricopre, oltre ad altri incarichi d’Istituto, la funzione di Coordinatrice di bloggiornalismo 2.0, luogo di sperimentazioni culturali, educative e didattiche legate al territorio. È giunta alla Scuola Secondaria dopo numerose esperienze di insegnamento nella scuola dell’infanzia e primaria italiana.
Accanto alle attività di insegnamento svolge attività di ricerca linguistica e antropologica, ideando e coordinando una serie di progetti provinciali e regionali inerenti la cultura popolare.
Dal 1999 al 2002 ha ideato e coordinato il progetto Le Terre del Lario e del Ticino dalla Parte dei Bambini, promosso da Provincia di Como, Consiglio di Stato del Cantone Ticino, Ufficio Scolastico di Como, Ufficio Scolastico di Bellinzona, Regio Insubrica e Regione Lombardia, inerente gli spazi della cultura locale nella scuola e rivolto alle scuole della Provincia di Como e del Cantone Ticino.
A partire dal 2002 ha ideato e coordinato i Giocolab, un progetto pedagogico volto a circuitare sul territorio progetti pedagogico-didattici inerenti la cultura popolare e le tradizioni locali ideando molte mostre-laboratorio a Como, Cernobbio e Cantù; CantùGioco LAB ha rappresentato, per alcuni anni, un elemento stabile e continuo di esperienze e percorsi volti alla valorizzazione e alla salvaguardia della cultura del territorio. In questo ambito si inseriscono eventi promossi dalla Regione Lombardia e dalla Provincia di Como, con il patrocinio del MIUR, dell’USR della Lombardia quali la MOSTRA INTERNAZIONALE DELL’ILLUSTRAZIONE PER L’INFANZIA (Cantù, 2003); il progetto Il Paesaggio Sonoro Di Cantu’ in collaborazione con Luigi Berardi e Arianna Sedioli (dal 2003); GIOCARE CON L’ARTE A CANTU’ SECONDO IL METODO BRUNO MUNARI® in occasione della Mostra di Lucio Fontana a Cantù (2003); la mostra gioco interattiva sul design COS’E’ in collaborazione col MUBA di Milano (Cantù, 2004); il progetto OGGETTI MASCHERATI. GLI ATTREZZI DEL FALEGNAME IN MASCHERA in collaborazione con l’Associazione Carnevale Canturino (2005); Filo, il laboratorio linguistico-manipolativo dedicato al filo, al suo uso e alle sue fantasie e Senza Confini il laboratorio inerente giochi, oggetti, leggende o tradizioni di alcuni popoli della Terra attivati a Como, Museo Civico P. Giovio, nell’ambito di ParoLario 2004 e 2005.
Nel 2002 è stata fra gli ideatori dell’Istituto Comense Per Il Dialetto E Le Tradizioni(ICDT), settore di lavoro dell’Ufficio Cultura della Provincia di Como, nato dalla collaborazione con l’Istituto di Dialettologia e di Etnografia Valtellinese e Valchiavennasco (IDEVV) e nell’ambito del quale ha svolto, per più anni, attività di ricerca sul campo in vari luoghi del territorio lariano. Nell’ambito dell’ICDT ha coordinato progetti rivolti al mondo scolastico fra i quali, nel 2004, il Seminario di studio sulle modalità di intervista, registrazione, ripresa e conservazione dei documenti orali, in collaborazione con il Centro di Etnografia e Dialettologia di Bellinzona e il Centro Multimediale della Provincia di Como.
Dal 2004 è responsabile e coordinatrice del progetto Barni. Autoritratto (Linguistico) di un Paese promosso dall’ ICDT in collaborazione con la cattedra di Sociolinguistica dell’Università Statale di Milano - Bicocca e con il Centre d'Études Linguistiques pour l'Europe (CELE) e all’interno del quale ha coordinato un gruppo di ricercatori attivi sul territorio del comune di Barni che ha portato alla redazione del Vocabolario del Dialetto Di Barni (2005). Un’inchiesta linguistica sul campo volta a individuare le linee guida per un futuro DIZIONARIO DELLE PARLATE COMASCHE, ricavate dalla loro diretta applicazione sul territorio centrata su Barni. A tal fine, dal 2005 è la coordinatrice tecnico-territoriale del progetto PAROLE E IMMAGINI. RITRATTO LINGUISTICO DELLA PROVINCIA DI COMO promosso dalla Provincia di Como in collaborazione con la cattedra di Sociolinguistica dell’Università Statale di Milano - Bicocca e con il CELE. Le prime rilevazioni in tal senso sono state attivate in Val Cavargna in collaborazione con il Museo della Valle di Cavargna e il Gruppo Folclorico di San Bartolomeo. La raccolta linguistica ha portato alla realizzazione del dvd Parole e Cose della Val Cavargna (2011) inerente la lavorazione del latte e della lana in Valle.
Oltre agli interessi di ricerca legati alla sociolinguistica e alla dialettologia della percezione, i suoi studi sono rivolti alle tradizioni popolari, in particolare al vestiario popolare e alla speràda lombarda. Fra le pubblicazioni, alcuni volumi inerenti la didattica, la pedagogia del territorio e le tradizioni e la cultura popolari; numerosi i contributi di articoli scientifici su riviste e opere di altri autori. Del 2007 è Cartacantacantu’. Mappa Sonora, in collaborazione con Luigi Berardi e Arianna Sedioli de L’arte sonora per i bambini di Ravenna, una delle prime Mappe Sonore di Città fatte in Italia. Del 2008 è il volume Lasnigo tra Scritti e Memorie, frutto della collaborazione fra il Comune di Lasnigo e la Scuola Media di Asso. Del 2011 è Toponomastica Lariana, un volume della Regione Lombardia, edito da Mursia; del 2012 Vestiario Popolare Lariano, che contieneil primo organico approfondimento su un argento da testa poco studiato, la raggiera lombarda o speàda.
Dal 2011 si dedica alla fotografia come mezzo di espressione antropologica. Degli ultimi anni sono alcuni portfolio, quali Gente Comune, Les Pieds Rouges. Entr’acte, Gente di Dublino, Dentro le Case, Storia di Una Sperada.
Del 2014 è il progetto Barni. Un Paese in Posa. Ritratto fotografico di una comunità, e Museo delle Cose Perdute. Un'operazione culturale per parlare di identità culturale, per testimoniare un passaggio: in bilico fra quello che è e quello che sarà. Barni un paese in posa/Museo delle cose perdute è un ritratto della memoria, è il tentativo di fotografare la nostalgia che preserva l'identità e aiuta a elaborarne una nuova. Pose singole, seriali, in bianco e nero senza e con oggetti della tradizione popolare contadina per costruire il ritratto del paese e il Museo delle cose perdute.
Nel 2013 è nominata dalla Provincia di Lecco membro del Comitato Scientifico dell’Ecomuseo del Distretto dei Monti e dei Laghi Briantei, rappresentante del mondo della scuola.
Del 2014 è il progetto Mappa di comunità della Valassina e dell’Alta Brianza, promosso nell’ambito dell’Istituto Comprensivo di Asso.