PREMIO INTERNAZIONALE DEI
TESTIMONI DELLA CULTURA POPOLARE


Tra gli obiettivi della Rete Italiana di Cultura Popolare vi è quello di individuare e far conoscere quei protagonisti che hanno saputo coltivare la tradizione e riproporla attraverso una sapiente contaminazione tra conservazione ed innovazione.

La Rete Italiana di Cultura Popolare conferisce loro il titolo di Testimoni, a significare la capacità di testimoniare la cultura che hanno ereditato e che si preparano a trasmettere alle nuove generazioni, aggiornata secondo criteri di dinamicità, modernità ed innovazione.

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Al fine di creare le condizioni per diffondere e promuovere la cultura popolare ed offrire un giusto riconoscimento e visibilità ai suoi Testimoni, la Rete ha istituito due importanti progetti: il Premio dei Testimoni e le Cattedre Ambulanti della Cultura Popolare.

Il progetto dei “Testimoni della Cultura Popolare” è nato in Italia nel 2005.

I “Testimoni” vengono scelti e premiati grazie alla supervisione di un Comitato Scientifico. Il lavoro del Comitato è quindi quello di individuarli, conoscerli e predisporre attività di comunicazione, performative, di formazione, editoriale e quanto necessario affinché la cultura che essi rappresentano possa non estinguersi, ma essere trasmessa, passata, come un testimone appunto, alle nuove generazione di futura memoria.

Il Testimone deve rispondere ad alcuni requisiti fondamentali per essere candidato al Premio, ed entrare così nel programma di valorizzazione e promozione del Comitato

1) Un legame effettivo con il territorio che esprime la tradizione di cui il candidato Testimone ne è detentore per :
  • Memoria
  • Tradizione
  • Continuità
  • Riproposta

2) Sapere esprimere la Cultura Popolare del territorio attraverso criteri:
  • Artistici performativi
  • Etno - demoantropologici
  • Artigianali

3) Garantire la tracciabilità del suo percorso di ricerca

4) Sentire la necessità di dover “passare il Testimone” del proprio sapere alle giovani generazioni, affinché la tradizione si possa trasmettere e rinnovare con rispetto e coerenza. A tale proposito il Testimone deve essere disposto, attraverso i modi che più gli sono consoni, a favorire questo processo di formazione aderendo alle iniziative proposte dal Comitato..

La promozione e valorizzazione dei Testimoni avviene attraverso queste azioni:

  • Premiazione dei Testimoni di Cultura Popolare
  • Docenza della Cattedra Ambulante della Cultura Popolare
  • Convegni e seminari
  • Diritto dell’uso del marchio di “Testimone della Cultura Popolare”
  • Pubblicazioni e progetti editoriali
  • Presenza nelle più significative manifestazioni nazionali
  • Pubblicazione delle migliori tesi di laurea che hanno come oggetto uno o più Testimoni della Cultura Popolare
  • Sensibilizzazione presso gli organi di promozione culturale, enti pubblici e privati, scuole ed istituti di ricerca.

Nel 2005 sono stati premiati sei Testimoni, espressioni di culture e tradizioni di diversa provenienza: dalla Sicilia con l’Opera dei Pupi di Turi Grasso alla Puglia con Uccio Aloisi ed i Cantori di Carpino, dal Lazio con il Gruppo Spontaneo di Canti a Braccio in ottava rima al Piemonte con il Coro Bajolese ed il Gruppo Spontaneo di Magliano Alfieri.

La Rete, per il 2006,  ha candidato sei nuovi importanti “presidi”:  Giovanna Marini, Gipo Farassino, Masino Anghilante, i Cugini Nigro e Pete Seeger.
Inoltre è stato istituito un Premio Speciale per il contributo alla ricerca e alla documentazione sulla Cultura Popolare che verrà consegnato a Tonino Guerra, poeta, scrittore e sceneggiatore, grande artista di fama internazionale.

Questi veri e propri “presidi culturali”, rappresentano l’autenticità delle radici, una convinzione forte, che non si è mai vergognata di attingere a una storia che viene da lontano, spesso dalla povertà, ma che mai ha abdicato la sua dignità, sicura che il tempo le avrebbe dato ragione.
Avremmo voluto chiamarli appunto “Presidi”, in analogia e quei gioielli dell’enogastronomia che “Slow Food” ha voluto salvare. Ne hanno eguali caratteristiche: la preziosità e il rischio di perdita e rappresentano quelle autentiche, fragilissime “biblioteche viventi”, come ebbe a definirli il grande Jorge Luis Borges.
Per noi sono “Testimoni”, a significare la loro capacità, di testimoniare la cultura che hanno avuto in eredità raccogliendo un testimone che si preparano a trasmettere alle nuove generazioni. In questo passaggio vi è, metaforicamente, anche quella capacità di trasformazione che significa dinamicità, evoluzione, modernità, tendenza all’introduzione di elementi innovativi.

 

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