Salone off al Fondo Tullio De Mauro

Un riassunto, uno spunto

 

Il nostro salone off è stato intenso, faticoso e bellissimo. Ci siamo presi cura, insieme, di parole troppo spesso maltrattate e insieme abbiamo valorizzato il patrimonio immenso che è la diversità.
Il Fondo Tullio De Mauro si pone come obbiettivo quello di non ridursi ad archivio immobile o a solo luogo di studio, ma di mantenere una dinamicità tale che gli permetta di dialogare con diverse realtà e, soprattutto, di stimolare il dibattito e la consapevolezza attorno all'importanza della parola e del linguaggio.
Proprio per questo ci piace pensare a questo luogo come si pensa ad un rifugio, ad un’oasi in cui condividere idee e spazi, ad una casa in cui sorseggiare caffè seduti in terrazza confrontandosi sull’attualità senza dimenticare l’importanza della memoria.

In questa settimana gli appuntamenti sono stati molti, di natura diversissima l’uno dall’altro ma tutti ugualmente interessanti e suggestivi. La partecipazione del pubblico è stata attenta e costante, tanto da esaurire i posti disponibili per ognuna delle serate in calendario.

 

Levante Bubola Castelli Jona Scego Firma Muro Parole

 

Il primo incontro ci ha permesso, dopo mesi di meteo ostile, di inaugurare la terrazza delle parole: un luogo intimo e carico di suggestioni in cui i bellissimi fiori ci ricordano l’etimologia della parola antologia, dal greco anthología "scelta di fiori", in cui si raccolgono i passi migliori e più significativi di opere letterarie e poetiche. Nello stesso modo, la nostra terrazza, vorrebbe diventare un luogo in cui raccogliere riflessioni e dibattiti, un luogo di memoria, di cura, di cultura, di rispetto per l’altro, in cui gli aspetti migliori del nostro presente possano germogliare e dare frutti.

La serata del dieci maggio è stato un omaggio intenso e commosso dell'enorme spessore umano e intellettuale del professor Tullio De Mauro. Con gli interventi di Silvana Ferreri, Giovanni Solimine, Gaetano Berruto, Chiara Saraceno e Maria Emanuela Piemontese, parte della grande famiglia intellettuale del professore si è raccolta per presentare un volume a lui dedicato ed edito dalla Sapienza: “Tullio De Mauro. Un intellettuale italiano.”

 

Presentazione del libro su Tullio De Mauro sulla terrazza delle parole

 

Primo appuntamento a far parte del ciclo “Il potere delle parole” è stato quello dell’undici maggio con Igiaba Scego, scrittrice romana di origini somale, che ha deciso di prendersi cura della parola contatti.

Quello attraverso cui ci ha condotti è stato un viaggio tortuoso e avvincente che è partito da lontano per portarci all’oggi. Attraverso arte e letteratura Igiaba Scego ha parlato dei filtri che noi tutti utilizziamo per leggere la contemporaneità e di come siano stati proprio i contatti e gli scontri con il diverso a costruire il nostro immaginario collettivo.

La scrittrice ci ha, poi, condotto nella sua bottega raccontandoci genesi e costruzione del suo libro “Prestami le ali. Storia di Clara la rinoceronte” storia di Ester, Souleiman e Clara il rinoceronte a cui il leone di Venezia presta le ali per sfuggire a prigionia e schiavismo e ritrovare la libertà.

 

Igiaba presentazione Clara Rinoceronte

 

Il dodici maggio abbiamo, invece, assistito ad un dialogo a tre voci, anch’esso inserito ne il ciclo “il potere delle parole”, con Massimo Bubola, Emilio Jona e Franco Castelli che si sono presi cura della parola calvario. Incontro commovente e appassionante in cui si è trattato della realtà durissima delle troppe generazioni perdute nella terribile macelleria umana che è stata la prima guerra mondiale.

Tramite la storia dei canti di guerra si è ricostruita parte della spaventosa quotidianità di trincea, in cui paure, speranze ed emozioni di giovani uomini si scontravano con l’inumanità della guerra fatta di terra, polvere da sparo ed esplosioni assordanti.

Ed è proprio nell’intimo di queste paure, di queste speranze, di queste emozioni, che Massimo Bubola ci ha portato in punta di piedi leggendo alcuni passi del suo romanzo “Ballata senza nome”.

 

Bubola Jona e Castelli parlano di canti di guerra della prima guerra mondiale

 

Il tredici maggio è stata una giornata ricca di appuntamenti.

Nel pomeriggio Adramet Barry e Ibrahim Bah hanno dialogato sulle sonorità e sulla poesia dell'Africa Occidentale, accompagnati dal gusto rinfrescante del succo di zenzero e dalle note della magica Kora, strumento tradizionale.

In serata, poi, Ilda Curti e Levante si sono prese cura della parola responsabilità.

Si è affrontato l’argomento della fatica di ritrovarsi personaggi pubblici, delle profonde rivoluzioni a cui assistiamo nel mondo dei social media che rendono le parole pesanti come pietre e impongono il dovere sempre più stringente di utilizzarle con gentilezza e , appunto, responsabilità.

 

Adramet Kora Poesia Africa occidentalelevante e Ilda Curti parlano di responsabilità

 

Moltissime sono state le storie e le persone che hanno attraversato la terrazza delle parole e la sala incontri, lasciandoci addosso la sensazione dolce di star costruendo qualcosa di bello e di utile. Uno spazio, in un mondo sempre più nuclearizzato e individualistico, in cui l’incontro non solo esiste ma è, soprattutto, fruttuoso e carico di significato.

Sperando che, com’è stato in questi giorni, in tanti abbiate voglia di seguirci in questo percorso, vi ricordiamo, infine gli appuntamenti di giugno:

 

Mercoledì 6 giugno alle ore 17,30

Visita guidata del fondo e scoperta del progetto “Dona la voce” in collaborazione con il Festival Archivissima.

 

Giovedì 14 giugno alle ore 20,30

Dialogo in musica per il ciclo “il potere delle parole” a cura di Tindaro Granata e Giovanna Donini che si prenderanno cura della parola coraggio. Sonorizza l'incontro l’arpista Cecilia.

In collaborazione con The Goodness Factory e a supporto del Coordinamento Torino Pride.