NOTIZIE DAL PROGETTO EUROPEO SPECIALLY UNKNOWN
Mentre prosegue l’intensa attività locale (e presto ci saranno novità interessanti), la Rete parte per Parigi.
Il 27 e 28 marzo saremo ospiti dell’Association Génériques, i nostri partner francesi.
Introduzione al progetto Specially Unknown
Nell’Europa odierna i rifugiati costituiscono una parte integrale delle nostre città. Essi apportano contributi preziosi al tessuto economico, sociale e culturale delle città in cui vivono. Tuttavia le vite i contributi e la storia de rifugiati nelle città europee resta ancora marginalizzata, non documentata e difficilmente entra a far parte del patrimonio europeo.
Oltre a ciò la percezione pubblica sui rifugiati che è largamente condivisa dai media principali e gli interessi politici spesso presentano i rifugiati con connotazioni negative. Il rifugiato è prevalentemente visto come "l'altro" che minaccia i nostri valori di libertà e tradizioni.
Nel frattempo noi stiamo dimenticando o forse trascurando l’importanza della storia delle migrazioni nella realizzazione dell’Europa.
Le istituzioni che si occupano di patrimoni culturali rivestono un ruolo significativo quando si tratta di documentare e raccontare le storie dei popoli. Ma queste istituzioni raramente si relazionano con le comunità dei rifugiati e perdere le loro storie rispetto a queste istituzioni rende i rifugiati non sufficientemente coinvolti e rappresentati nelle città dove vivono. Lo scopo di questo progetto è di dar vita a un processo di cambiamento rispetto a queste presentazioni e percezioni.
Nel progetto olandese Ongekend Bijzonder (Specially Unknown - Sconosciuti speciali) abbiamo riscontrato quanto sentirsi a casa e appartenere siano importanti per la partecipazione e l’integrazione delle comunità di rifugiati nelle città olandesi.
Raccogliere storie di vita e condividerle con il pubblico in modi creativi contribuisce a rafforzare la consapevolezza delle nostre migrazioni passate e incrementa l’empatìa, con la conoscenza di nuovi gruppi di adesso e del futuro. Fare ciò coinvolgendo rifugiati con differenti esperienze ed età, non solo spettatori, ma contribuenti ad un patrimonio culturale, fa sentire i rifugiati più apprezzati e benvenuti. Riteniamo che la partecipazione culturale sia un modo innovativo che risulta utile per il rafforzamento e la partecipazione attiva dei rifugiati in nuove reti e nella società nel suo insieme.
Risultati e impatto
Il progetto conduce a molti risultati. Non solo alla raccolta di 248 storie di vita e oltre 30 produzioni culturali, ma anche una rete di enti istituzionali per i beni pubblici, organizzazioni culturali e rifugiati che si conoscono reciprocamente e possono sviluppare ulteriori iniziative. Alcuni documentari verranno trasmessi sui canali regionali e nazionali.
Il progetto ha avuto un impatto decisamente superiore alle aspettative iniziali. La volontà di collaborare da parte delle istituzioni è stata sorprendente. Per quanto si è potuto constatare sino ad ora il progetto ha ottenuto tutti i risultati previsti. Rifugiati, istituzioni culturali, programmi educativi, politiche pubbliche e ricercatori hanno ottenuto molti benefici da questo progetto.
Obiettivi
- Eseguire un sondaggio su quanto è noto relativamente al vissuto e e all’integrazione dei rifugiati nelle città europee.
- Contribuire alla diversificazione delle raccolte presenti nel patrimonio europeo in archivi e musei.
- Promuovere la partecipazione culturale dei rifugiati nelle diverse città europee
- Implementare metodi e orientamenti innovativi di integrazione che sono già stati utilizzati per il progetto sulle storie orali in Olanda.
- Contribuire ad una diversa percezione sui rifugiati.
- Sviluppare un programma di scambio di esperienze tra professionisti che hanno a che fare con i programmi di integrazione dei rifugiati, rappresentanti di organizzazioni fai-da-te di rifugiati e di politiche strategiche a livello locale e nazionale provenienti dalle diverse città europee. politiche strategiche