Dopo L’intelligenza (gratis) barattata al 100% (1980) e Isla de Pascua (1982), Beno Fignon presenta nel 1984 una nuova raccolta di poesie, Li’ castelanis: in essa la lingua friulana, e più precisamente il dialetto del paese di Montereale Valcellina, è eletta a strumento per evocare il passato, per abbandonarsi ai ragionamenti e alle confessioni, per concentrarsi nell'analisi del rapporto tra cultura locale e cultura nazionale, tra individuo e massa.
Li' castelanis ("le castellane") sono le abitanti della borgata Castello, a Montereale: si tratta un gruppo di ragazze, individuate nei nomi che danno il titolo ai vari capitoli della raccolta, note negli anni '50 per la loro presenza gaiamente rumorosa. Conosciute per questo loro carattere anche nei paesi vicini, le castellane incarnano insomma il simbolo della giovinezza.