Carcere e mafia nei canti popolari siciliani

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Il lavoro di Antonino Uccello, frutto di anni di paziente ricerca e indagine, rappresenta il salvataggio di un prezioso patrimonio orale attraverso il quale è possibile attingere alle fonti più genuine della cultura e della storia siciliane. In questi canti di mafia e prigione, infatti, risuonano la violenza e il dolore di una terra tormentata e si esprime in forma autentica il rapporto tra classi dominanti e subalterne, tra l’isola e lo stato.
I canti, ampiamente commentati e accompagnati dalla traduzione italiana, sono suddivisi in tre parti: la prima presenta i canti di carcerati contenuti nelle raccolte dell’Ottocento e i canti popolari inediti di Corrado Avolio e Serafino Amabile Guastella; la seconda raccoglie i canti popolari di varie località siciliane tra cui Partinico, Balestrate, Riesi, Enna, Canicattì, Delia, Canicattini Bagni, ecc.; la terza parte, infine, contiene i canti del penitenziario di Noto. Completano l’opera gli Indici dei centri di raccolta, dei capoversi e degli informatori dei canti.
 

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Posizione

Sicilia, Italia

Informazioni aggiuntive

  • Autore principale: Antonino Uccello
  • Luogo di pubblicazione: Palermo
  • Editore: Libri siciliani
  • Data di pubblicazione: 1965
  • Lingua/Dialetto: italiano, siciliano
  • Note: Edizione di mille esemplari numerati.
  • Livello bibliografico: monografia
  • Tipo di documento: testo a stampa

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