1906 - 2006. SECONDO CASADEI. 100° ANNIVERSARIO
Autoprodotto. Immagini di M Secondo Casadei
Aurelio Casadei, detto Secondo (Sant'Angelo di Gatteo, 1º aprile 1906 – Forlimpopoli, 19 novembre 1971), è stato un musicista italiano. È considerato il più importante esponente del liscio romagnolo ed è l'autore della celeberrima Romagna mia.
Nacque da Federico Casadei e Ernesta Massari. I Casadei erano una famiglia di sarti ma Secondo manifestò fin da piccolo una grande passione per la musica. All’età di dieci anni iniziò a prendere lezioni di solfeggio e violino a Cesena da Arturo Fracassi. A tredici anni s’iscrisse alla Scuola comunale di musica di Cesena. Suoi maestri furono Achille Alessandri e Emilio Gironi. Dopo alcuni anni di studio iniziò a suonare in un'orchestrina di musica da ballo, tra le tante attive all'epoca in Romagna.
In Romagna, era popolare fin dalla fine dell'Ottocento il ballo liscio, ballo a coppie che aveva sostituito le danze popolari ballate in fila o in cerchio. La musica da ballo era suonata da orchestrine formate da violino, clarinetto in do (versione tipica romagnola), chitarra, fisarmonica e contrabbasso. Casadei debuttò a sedici anni nell'Orchestra di Aurelio Bazzocchi (contrabbassista) in una serata a Borella di Cesenatico. Seguirono altre esperienze e collaborazioni, tra cui spicca quella con Giuseppe Fantini e il figlio Giovanni. Nel 1924 entrò come secondo violino nell'orchestra di Emilio Brighi, figlio di Carlo. Nello stesso anno Casadei formò un gruppo in cui comparve, in anticipo sui tempi, un tipico strumento jazz: la batteria Si fidanzò con Maria, che sarebbe diventata in seguito sua moglie; sempre in questo periodo compose il suo primo valzer, Cucù.
Nel 1928 lasciò Brighi e debuttò con la sua orchestra. Il 21 giugno Casadei debuttò a Gatteo Mare al Dancing Rubicone con la sua orchestra, per inaugurare la stagione estiva. Casadei incise il primo disco per la Fonit di Milano. Sul primo lato vi era Nuvolari (one-step ispirato al celebre pilota) e sull’altro Gemma blu. Seguirono le incisioni di Attenti al treno, Romagnolo, Capricciosa, Capinera e Burdèla avèra.
Nel 1930 lasciò la Fonit e passò a La Voce del Padrone. L’Orchestra Casadei si fece notare per la maggiore professionalità e lo stile (musicisti sempre impeccabili nella divisa del gruppo). Oltre a suonare, scrisse numerose polche, valzer e mazurche. Tra le altre, Non ti scordar, Adriana, Balla balla, Tramonto. Casadei aprì anche il filone della canzone in dialetto romagnolo: oltre alla già citata Burdèla avèra , Vandemiadòra, Un bès in bicicleta e tante altre. Il 10 gennaio 1935 si sposò con Maria, alla quale dedicò tante indimenticabili canzoni, come Maria, Marietta Mariù, Cara Maria, Dolce Maria, Marion, Marirosa, Mariolina ecc. Negli anni Trenta compose più di 230 brani. Il principale collaboratore di Casadei nella stesura dei testi fu Primo Lucchi.
Nel 1937 concluse l’esperienza con la Voce del Padrone e passò alla Odeon, dove incise Sangue romagnolo, Torna Maggio, Rubicone, Filomena, Gian Piero e altre. Dello stesso periodo è A sém di rumagnul.
Nel dopoguerra Casadei dovette fronteggiare l'irresistibile popolarità del boogie-woogie e della musica da ballo proveniente dagli Stati Uniti. Sembrava che il liscio avesse i giorni contati. Fu invece la stagione del boogie che volse al termine: nel giro di poche stagioni, grazie alla sua tenacia ed alla sua incrollabile fiducia nel liscio romagnolo, il pubblico tornò alle consuete abitudini. Le orchestre da ballo ripresero quindi il loro tipico repertorio. I brani più richiesti in questo periodo erano Fiaccola, Evviva la polka, Miss 48, Atomica N. 3, La vera Torricelli, Bèli fjoli.
Nel 1954 Casadei compose quella che nel giro di poco tempo diventò il suo più grande successo, Romagna mia (con le voci di Fred Mariani e Arte Tamburini), per l’etichetta La Voce del Padrone. Da allora iniziò per lui e per il liscio romagnolo una luminosa stagione ed una grande ascesa. Romagna mia fu fatta conoscere anche oltre Adriatico da Radio Capodistria, emittente jugoslava in lingua italiana. Negli anni Cinquanta Secondo Casadei incise circa 600 brani. Casadei fece conoscere il liscio romagnolo a tutta l'Italia: la sua orchestra eseguiva più di 365 concerti all'anno (di domenica, infatti, oltre alla sera si suonava anche il pomeriggio).
A partire dal 1960 Secondo fu affiancato dal nipote Raoul Casadei, con il quale scrisse decine di canzoni di grande successo. I brani più richiesti dall'Orchestra nei primi anni sessanta erano In bocca al lupo, Il cacciatore, Non voglio perderti, Nadèl in Rumagna. Io cerco la morosa, lanciata nell’etere nazionale da Arbore e Boncompagni, conduttori della trasmissione RadioRai “Alto Gradimento”.
Nel 1967 la formazione prese il nome di «Orchestra spettacolo Secondo & Raoul Casadei». Alla fine del decennio Secondo Casadei fu invitato in Rai dal grande Vittorio Salvetti, che lo fece anche partecipare con la sua orchestra al «Festivalbar». Arrivarono il successo del valzer Non c’è pace tra gli ulivi, Disperata[5], Estasi, Mamma mia mamma, Alla Casadei, Appassiunèda e La sfida dei clarini.
Nel 1969 sei musicisti dell’orchestra (Arte Tamburini, Nevis Bazzocchi, Antonio Zoli, Giacomo Zozzi e Gilberto Sapucci) lasciarono i Casadei per unirsi a una nuova formazione: il Folklore di Romagna.
Secondo Casadei morì nel 1971, lasciando la bacchetta della sua orchestra nelle mani di Raoul, che portò avanti la storia musicale familiare. Lo Strauss di Romagna è sepolto nel cimitero di Savignano sul Rubicone, in cui c'è una statua che lo raffigura, opera dello scultore Tito Neri.
Casadei incise, in quasi 50 anni di carriera, ben 1048 brani per La voce del padrone e per la Columbia. I suoi brani costituiscono le fondamenta del genere liscio romagnolo. Tra i suoi maggiori successi, la celeberrima Romagna mia, poi Cicogna, In bocca al lupo, "Non c'è pace fra gli ulivi", "Tramonto", La sfida dei clarini e tanti altri, la maggior parte dei quali sono custoditi e diffusi dalle edizioni di proprietà della sua famiglia, le Edizioni Musicali Casadei Sonora di proprietà della figlia Riccarda Casadei, che hanno come compito quello di difendere e divulgare il patrimonio artistico di Secondo Casadei.
Fonte: Wikipedia