L'opera di Rinaldo Longo prende in esame il canto "S. Francesco di Paola" attinto dalla tradizione orale di Corigliano Calabro e raccolto per la prima volta da Francesco Grillo nel 1919. Tra i canti di Corigliano Calabro la storia agiografica e moraleggiante di S. Francesco di Paola riveste un notevole interesse poiché S. Francesco, protettore della città, è tra i santi più venerati dal popolo e poiché la situazione linguistica che si coglie nel canto è diversa da quella del coriglianese odierno.
Il saggio è articolato in due capitoli: nel primo è descritto il dialetto di Corigliano Calabro soprattutto da un punto di vista fonetico; nel secondo viene presentato il Canto, corredato da note e da traduzione a fronte.