L'immaginifica storia di Espérer
Una fiaba ispirata dalla vicenda dei migranti sugli scogli di Ventimiglia
Una fiaba ispirata dalla vicenda dei migranti sugli scogli di Ventimiglia nell’estate del 2015
Questa storia è piena di coincidenze e cose che non dovevano accadere, almeno non nel modo in cui sono capitate.
Tutto ebbe inizio una mattina col sole di giugno, quando sopra una terrazza affacciata sul mar ligure trascorrevo qualche giorno di vacanza con la mia famiglia: brioche con la marmellata e due cappuccini, "uno scuro per favore", dico a una giovane ragazza pronta a prendere l'ordine della colazione. Alice e Arianna non riuscivano a tenere le gambe ferme, avevano gli occhi sul mare, sembravano due pesciolini fuori dall'acqua. Io sorrido e faccio il conto alla rovescia: 3...2...1... via!
I due pesciolini correvano come se avessero sempre avuto le gambe, volevano ricongiungersi, mettere i piedi in acqua.
Nel frattempo su La Stampa leggevo che oltre cinquecento persone, tra uomini, donne e bambini, si erano concentrate a Ventimiglia, sul confine franco/italiano, a circa un'ora dal mare dei miei due pesciolini, anzi era lo stesso mare. Le donne e i bambini vennero portati in un campo allestito dalla Croce Rossa presso la stazione ferroviaria di Ventimiglia, i ragazzi no, i ragazzi volevano passare. Si rifugiarono sugli scogli dove la polizia, prudentemente, non avrebbe potuto raggiungerli. Si rifiutavano di rilasciare le impronte digitali, perché secondo il trattato di Dublino avrebbe voluto dire essere identificati e presi in carico dal Paese in cui si arrivava. Organizzazione e burocrazia del Paese ospitante avrebbero determinato tempi e luoghi del soggiorno.
Loro volevano passare il confine, andare anche oltre la Francia, verso il nord, alla ricerca di amici, parenti, fidanzate, o anche solo perché spinti dalla speranza di trovare il Paese più distante dalla guerra e dalla fame che avevano lasciato. Venivano da viaggi a piedi, mare, violenze e soprusi.
Lessi tutto d'un fiato lasciando che il mio cappuccino si raffreddasse, guardavo i due pesciolini e pensavo a cosa potessi fare o anche solo raccontare loro fra qualche anno. La fiaba venne da sola, mi è capitato altre volte, come se non fossi io a scriverla, prendevo giusto il fiato ogni tanto per guardarle correre e guizzare senza pensieri, giocando a non farsi prendere dalle onde. Ho inviato quello che avevo scritto a pochi stimati amici, che hanno la pazienza da sempre di leggere le cose che scrivo. Un'amica speciale mi ha detto che dovevo condividerla, che non poteva restare una racconto fra me e le mie bambine, che sarebbe stato un atto egoista! Che anche questo era un modo per fare qualcosa.
Sono poi andato a trovare quei ragazzi sugli scogli e ho ascoltato alcune delle loro storie. Non ho scritto di loro, so bene di avere scritto di noi e di come la storia ci attribuirà la responsabilità delle nostre incapacità e indifferenza. Non basta una fiaba ad assolverci, sono colpevole, come lo siamo tutti, di un momento storico che verrà ricordato per come abbiamo voltato la testa dall'altra parte.
Le immagini del libro “L’immaginifica storia di Espèrer”, sono state realizzate da Alice Tortoroglio, una ragazza ventenne, con la passione per il disegno e che devo ringraziare per aver colorato con un tocco pieno di profonda delicatezza, una pagina della nostra storia contemporanea così tristemente in bianco e nero.
Ho scritto un racconto, che ora ho deciso di portare in scena, ritenendo che sia necessaria anche una voce ad accompagnarlo, perché credo nel potere del teatro e dell’arte, come esperienza che prende e traghetta, portando dove non si pensava di andare o chissà, magari anche in zone in cui non si sarebbe mai voluti entrare.
Il libro
Una denuncia sociale in forma di fiaba allegorica, al di fuori degli stereotipi mass-mediatici, ispirata dal blocco alla marcia dei migranti verso il nord Europa da parte della polizia francese nel giugno 2015, al confine di Ventimiglia. Dedicata dall'autore alle figlie, come percorso di educazione ai valori della tolleranza.
Autore: Antonio Damasco
Illustratore: A. Tortoroglio
Editore: Rete Italiana Cultura Popolare
Anno edizione: 2015
Pagine: 40 p., ill.
Prezzo: € 8,00
Lo spettacolo
Drammaturgia e regia di Antonio Damasco
con Laura Conti e Luca Zummo
La mostra fotografica
Le immagini raccolte sono state il frutto di un attento lavoro di interazione con i giovani, accanto alle illustrazioni di Alice Tortoroglio, realizzate per l’omonimo libro.
Aspetti tecnici:
La mostra si compone di 20 pannelli in forex 70 x 100 cm, predisposti con ganci per essere appesi su pa-reti o griglie, adattabili sia a spazi al chiuso che all’aperto,
Il trasporto della mostra e l’allestimento sono a carico del richiedente.
Una selezione di immagini:
https://www.reteitalianaculturapopolare.org/mostra-esperer.html#sigProId3ae76f8cc0