Programma
I luoghi del Festival
- Fondo Tullio De Mauro, Via dell’Arsenale 27 scala E.
- Portineria di comunità Porta Palazzo, Piazza della Repubblica 1/F.
- Portineria di comunità I Giardini sulla Dora, Lungo Dora Savona 38
- Portineria di comunità Borgo San Paolo, Via Osasco 19/A
Giardini sulla Dora
Portineria di comunità ai Giardini sulla Dora
Lungo Dora Savona 38
ore 18:30
DIALOGO - Nidi di comunità: un progetto di prima infanzia e nuclei familiari da Nord e Sud dell’Italia. Costruire comunità educanti.
Angelo Moretti, responsabile nazionale del progetto PFP con Budget Educativi e presidente della Rete di Economia civile "Consorzio Sale della Terra".
Antonio Damasco, direttore della Rete italiana di cultura popolare
Marcella Longhi, dirigente scolastica Istituti Sella-Aalto-Lagrange
Sindaci e responsabili delle scuole di Avigliana, Piobesi Torinese e Moncalieri
ore 19:30
LETTURA AD ALTA VOCE - “Lettere ad una professoressa” Don Lorenzo Milani.
Restituzione conclusiva del lavoro con i ragazzi dell’Istituto Lagrange. Restituzione delle lettere scritte dai ragazzi e dalle ragazze, frutto di un ciclo di appuntamenti per i 100 anni dalla nascita di Don Lorenzo Milani.
COSTRUIRE ECOSISTEMI CULTURALI
Ogni edizione del Festival delle culture popolari rappresenta un punto di arrivo ma anche uno di ripartenza, proprio come l’Uroboro disegnato nel logo della Rete. Quel serpente che si mangia la coda simbolo dell'inizio e della fine, della morte e della rinascita. Non solo il continuo ritorno che ci ancóra al tempo comunitario dei riti e delle feste, ma la possibilità di nuovi inizi, di intrapresa di nuovi percorsi e di apertura a nuovi incontri. Non pura ripetizione e auto-celebrazione, ma l’addonarsi a un filo che continua perché viene letteralmente filato nella quotidianità delle azioni e delle riflessioni che queste suscitano e impongono.
Il Festival diventa maggiorenne e, come ormai pratica da anni apre il laboratorio di creazioni e innovazioni che ha incontrato durante l’anno appena trascorso. Quest’anno, in particolare mette in evidenzia il modello di presidio culturale costituito dal lavoro delle “Portinerie di comunità” e riflettere sulla sua replicabilità, raccontando un ecosistema di soggetti partecipanti. Per questo motivo, negli stessi giorni si realizza anche la terza Summer School per attivatori di comunità: una nuova figura professionale con competenze ibride fra cultura e sociale, capace di facilitare il cambiamento a partire dall’ascolto e valorizzazione dei diversi soggetti individuali e collettivi.
Ma un Festival è anche musica, teatro, Indovina chi viene a cena e incontri speciali.
Il programma che leggerete è frutto di centinaia di relazioni e progetti nati all’interno della prospettiva e modalità di azione che amiamo chiamare “spaccio di cultura”. Perché la cultura, come diceva Tullio De Mauro, deriva da “coltura” e riguarda ogni aspetto, meravigliosamente complicato, sia del fare sia dell’interazione umana, delle regole informali e formali che danno loro forma e dei contesti in cui avvengono.