CANTE’ J’EUV
Le piccole comunità rurali del basso Piemonte hanno sviluppato nel corso dei secoli una miriade di tradizioni variamente legate al calendario delle festività cristiane. La canzone è una specie di filastrocca in dialetto piemontese: “Suma partì da nostra cà, ca i-era n’prima seira, per venive a salutè, devè la bun-ha seira...” (Siamo partiti dalle nostre case che era da poco sera, per venirvi a salutare e darvi la buona sera). Questo l’inizio. Poi seguono altre strofe in cui si il padrone di casa a uscire e consegnare un po’ di uova Trent’anni fa le uova non si cantavano praticamente più. Scomparse. Sembrava persino non ci fosse mai stata una tradizione simile. Poi un giovane di Magliano Alfieri, Antonio Adriano, creatore di quello che sarebbe poi diventato il celebre Gruppo Spontaneo, decise nel 1965 di riprendere per mano la tradizione. Provò a riproporla, sia nel suo paese, sia nei comuni dei dintorni. E fu immediatamente un successo. A Canelli è promossa dalle congregazioni locali e poi riproposta dall'Associazione Pro Loco Borgo Antico di Villanuova di Canelli. Vengono portate in dono le uova dipinte a mano nelle case del centro storico, con l'accompagnamento di strumenti musicali e con canti della tradizione popolare piemontese e monferrina.
Con il Patrocinio della Città di Canelli
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- Domingo, 10 de Abril de 2022