Nel presente studio, Pierluigi Pallante analizza, con documenti in parte inediti, la politica del Partito Comunista Italiano nei riguardi delle rivendicazioni territoriali jugoslave; questo è uno dei temi che hanno caratterizzato la Resistenza friulana e giuliana, rendendola diversa da quella italiana e contrassegnandola da forti e drammatiche tensioni. Il Partito Comunista Italiano si trovò infatti nella difficile condizione di dover svolgere un’azione politica che tenesse conto delle varie esigenze: la necessità dell’unità nella comune lotta italiana e jugoslava, contro il nazifascismo; la volontà della Resistenza jugoslava di attuare l’unità nazionale anche attraverso la politica del fatto compiuto; la spinta anti-slava della Resistenza italiana non comunista, in nome della difesa dei confini orientali fissati nel 1920 dal trattato di Rapallo.
Il volume è articolato in quattro parti, a loro volta suddivise in diversi capitoli: 1. Fondamenti storico-sociali e teorici della questione nazionale; 2. I contrasti tra i comunisti italiani e jugoslavi 1941-1943; 3. Il superamento dei contrasti e gli accordi del 1944; 4. Dalla “svolta” jugoslava alla liberazione di Triste.