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Il linguistica Heinz Kloss (1904-1987) ha dedicato diversi decenni allo studio delle politiche in materia di lingue e di diritti di cittadinanza, questioni che hanno sempre incitato aspri conflitti in nazioni vecchie e nuove. Negli ultimi anni le politiche di pianificazione linguistica sono diventate oggetto di approfondito studio da parte della sociolinguistica e Kloss sviluppa un quadro teorico completo sulle politiche linguistiche adottate in materia di tutela dei gruppi di minoranza, fornendo numerosi esempi provenienti da tutto il mondo.
Fin dall’inizio Kloss sottolinea le incoerenze presenti nelle politiche linguistiche delle varie nazioni e mostra come la concessione di diritti ai gruppi di minoranza non sempre si traduce in un’azione di vera tutela, in quanto tali azioni possono spesso isolare tali gruppi dai progressi necessari per la loro vera emancipazione.
Kloss delinea cinque fattori di emancipazione - sesso, razza, lingua, religione e classe sociale - e mostra l'interrelazione tra di loro. Fa inoltre una distinzione tra “nazionalismo complementare”, in cui le politiche di emancipazione sono accettate per tutte le nazioni, e “nazionalismo esclusivo”, in cui le altre nazioni sono accettate solo nella misura in cui i propri interessi non sono in pericolo.
