DONNA LUBARDA - PUGLIA
Tratto da "La chiara funtana", 2003, Cantori dei Menamenamò
Voce: Amleto Nicolardi
Per i Cantori dei Menamenamò "Donna Lombarda", diventa "Donna Lubarda", un nome, non una regione: Leobalda, Teobalda o chissà chi.
La storia viene cantata da una splendida voce, quella di Amleto Nicolardi, a cui è dedicato il prossimo cd, in uscita, della collezione "Voci e personaggi della musica salentina", Amaltea Edizioni, a cura di Colazzo Salvatore e Mengoli Luigi
Donna Lubarda donna Lubarda,
amami me che sono re.
Non posso amarti sacra corona,
non posso amarti che c'ho il marì.
Se c' hai il marito fallo morire,
t'insegno io come hai de far.
Scendi nell'orto del mio giardino,
che c'è la testa di un serpentin.
Prima la tagli e poi la schiacci,
e poi la metti dentro quel vin.
Torna il marito dalla campagna,
Donna Lubarda dammi da ber.
Dimmi marito di quale vuoi,
o di quel bianco o di quel ner.
Donna Lubarda,donna Lubarda,
dammelo pure come vuoi tu.
Dentro la culla c'era un bambino,
di nove mesi però parlò.
Disse:papà non ber quel vino,
che c'è la testa di un serpentin.
Donna Lubarda,donna Lubarda
bevilo tu quel bicchierin di vin.
La prima goccia cascò sul labbro
dicendo:”addio io morirò”.
Si ringrazia Luigi Mengoli