L’opera costituisce la prima raccolta poetica di Giacinto Luzzi (Oriolo, 1924-2012) nel dialetto calabrese di Oriolo (in provincia di Cosenza).
Le poesie sono precedute dalla nota introduttiva di Dante Maffia, che sottolinea come “il poeta già al suo primo apparire mostri la notevole capacità di saper sintetizzare fatti, sentimento e immagini in un unico fiato”.