Evviva. Inizia con questo video la fattiva collaborazione del Comune di Borbona con la Rete Italiana di Cultura Popolare.
Un po' di cronistoria; nel 2004 la nuova amministrazione comunale, guidata dal Sindaco Antonio Durante con vice sindaco Maria Antonietta Di Gaspare, cominciò a sviluppare un'idea dell'assessore alla cultura Domenico Corgentile. L'idea era quella di realizzare una manifestazione sul "canto a braccio", il canto improvvisato in ottava rima, caratteristico della cultura popolare del nostro territorio e di altre parti d'Italia dove era ed è presente l'attività pastorale, culla di questa forma di canto.
Nel 2006, nei giorni 15-16-17 settembre, la prima manifestazione, della quale il video è la testimonianza, quasi un numero zero, nella sua sobrietà spartana, ma comunque un inizio.
Il Festival di canto a braccio si è sempre più sviluppato e all'edizione del 2010 è preceduto un convegno a Rieti, il giorno 7 settembre 2010, organizzato insieme alla Rete Italiana di Cultura Popolare, che ha visto la partecipazione del delegato alla cultura della Provincia di Rieti, il prof. Domenico Scacchi e di tre componenti del comitato scientifico della Rete: due docenti di antropologia culturale, il prof. Paolo Apolito presso l''Università di Roma Tre, il prof. Gian Luigi Bravo presso l'Università di Torino ed il prof. Pietro Clemente, docente di etnomusicologia presso l'università di Firenze.
In quell'occasione fu intervistato il Sindaco Antonio Durante, scomparso nel 2011, che qui ricordiamo affettuosamente, coscienti che senza di lui il Festival non sarebbe mai nato:
"Signor Sindaco, perché un Festival Regionale di Canto a Braccio?"
"Questa nostra cultura popolare rimane fortemente radicata nelle zone montane ad economia prevalentemente agro-pastorale, dove è nata e si è sviluppata. A dispetto della radicale trasformazione socio economica avvenuta il "canto a braccio" è ancora vitale e spesso caratterizza le feste, le sagre, le tante ricorrenze dei paesi dell'Appennino Centrale italiano. Ma le occasioni nelle quali si manifesta, rischiano di ridurla a mera testimonianza e confinarla nel ricordo di quanti l'hanno conosciuta. Il Festival vuole proporre una ricerca sul canto in ottava rima per definirne la collocazione nel mondo attuale e, comunque, ne espanda la sua diffusione oltre i confini natali per renderlo conosciuto ed apprezzato. Per questo Borbona è entrato in collaborazione con la Rete Italiana di Cultura Popolare".
La collaborazione di cui parlava il compianto Antonio Durante si estenderà alla creazione di un archivio (già in corso) che individui e comprenda i testi in ottava rima conservati nelle biblioteche italiane ed estere. La ricerca sarà allargata ai tanti archivi, pubblici e privati, che contengono opere in ottava rima o ad essa riguardanti. Un'altra sezione sarà costituita dalle interviste ai poeti, una anagrafe dei cantori a braccio. Anagrafe non solo delle persone ma anche dei luoghi della poesia.
Prima di augurarvi buona visione vi salutiamo con la frase che Antonio Durante scelse come slogan per il Festival di Canto a Braccio: un altro futuro c'è, ascoltiamo il passato.