Il territorio bellunese presenta aspetti di vita e di tradizioni che non hanno riscontro nelle altre province venete. La stessa struttura geomorfologica ha condizionato le reazioni degli abitanti costretti ad adattarsi a situazioni particolari: basti pensare ai rapporti istituitisi nel tempo con la fitta zona boschiva, sottoposta a "coltivazione" per ricavarne legname da lavoro o carbone. Negli alti pascoli altri protagonisti, i pastori e i malgari, attendevano alla cura del bestiame e alla lavorazione del latte. La stessa pratica agricola assume in montagna rilievi propri: l'altitudine è un decisivo fattore di scelta delle coltivazioni ed era la stessa scarsità delle risorse a suggerire l'orientamento verso colture speciali.
In questo ambiente e in queste condizioni si è sviluppata una società con tratti individuali, riconoscibili già nella costruzione delle case rustiche, dove si nota la stretta correlazione fra colture agricole imposte e il tipo di abitazione, determinato inoltre dalla natura del suolo e dalla disponibilità dei materiali.
Diventava importantissima, in questa società chiusa e povera, la struttura familiare analizzata attraverso gli episodi più importanti della sua evoluzione o nell'esemplificazione dei comportamenti in alcune valli ladine. Elemento coesivo di questa società è il dialetto.