Leggende, apologhi, brevi racconti, tavolette della tradizione popolare italiana sono le briciole preziose d'una forma di pensiero, d'una cultura di cui si vanno sempre più perdendo le tracce. Un tempo raccolte da curiosi, da stravaganti o da cultori delle tradizioni popolari, queste brevi narrazioni sono rimaste ai margini anche di quel lavoro di recupero condotto dai raccoglitori ottocenteschi, confinate in pubblicazioni parziali, locali o in raccoltine filologicamente carenti. Eppure costituiscono uno degli antichi patrimoni culturali dell'umanità, come i proverbi, queste storie non hanno conosciuto confini, percorrendo le civiltà nel tempo e nello spazio e trovando ospitalità ovunque: dall'India al mondo arabo, a quello bizantino, fino all'occidente dei nostri giorni. Spesso un testo è chiamato dalle pagine dei classici, da un testo sacro orientale, dalla tradizione talmudica ad appoggiare 'argomentazione di una disputa tra contadini. Ricomporre queste briciole in una possibile visione ordinata delle cose, significa dunque delineare i contorni non solo dei motivi fondamentali della riflessione tipica della cultura popolare italiana, ma sfiorare anche i temi universali comuni a molte tradizioni, così da costituire, oltre a un fantastico itinerario nel gioco imprevedibile della vita, nei suoi casi e nelle sue situazioni, anche un distillato sia di riflessioni sulla realtà fisica e metafisica, sia di esperienza uscita dall'umile vita quotidiana: una semplice e suggestiva