Il presente volume contiene la terza raccolta di poesie composte da Antonio Campoli nel dialetto laziale di Sezze (in provincia di Latina).
La sua ispirazione è pregevole e il suo lirismo è misurato, scherzoso, riservato; è il dialogo immediato di una volontà narrativa che riflette il suo legame con la gente e i luoghi della sua terra. Con un dialetto arcaico, che a volte può apparire aspro, Campoli narra, ora con lirismo digiacomiano ora con la plasticità belliana ora con la malinconia e la memoria di Trilussa, il trascorrere delle stagioni e della vita, i segni del tempo sulle cose e sui volti, le storie dei sezzesi, le voci dei suoi paesani, i fatti di quelle donne e di quegli uomini semplici e veri.
Le liriche, accompagnate da antiche fotografie di Sezze e dei suoi abitanti, sono precedute dall’Introduzione di Franco Lazzaro.