Il romanzo Il ballo tondo di Carmine Abate è ambientato in un centro di lingua albanese della Calabria, un’isola di cultura che conserva nella memoria popolare l’identità di cui è fiera.
Qui un ragazzo, Costantino, riscopre nella visione dell’aquila bicipite il passato della sua gente, le radici dei suoi sentimenti confusi e dei suoi sogni audaci. La favola si insinua così nella vita e condiziona i destini dei personaggi: le sorelle di Costantino, afflitte d’amore; il maestro del paese, cacciatore di sentimenti e di ricordi; il padre, emigrante impetuoso e malinconico; Costantino stesso, tentato dal passato e dalle novità del presente; il nonno Lissandro, ironico e saggio, misterioso e leggendario. Sullo sfondo, ma sempre presente nelle felicità e nei drammi dei protagonisti, sta la comunità arbëresche di Hora (in albanese “città”), con le sue tradizioni e la sua lingua, che custodisce la propria identità mentre attorno tutto cambia e passa.