Il presente volume, curato da Paolo Emilio Faggioni, raccoglie le poesie in dialetto spezzino composte da Ubaldo Mazzini (La Spezia, 1868 – Pontremoli, 1923), il quale, oltre a essere storico e archeologo della Lunigiana, è anche poeta raffinato e nostalgico che usa il dialetto come ultima difesa dell’identità della sua gente. Nei suoi versi rivivono momenti di vita, riti e saghe, danze e polemiche politiche locali degli anni a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento.
I sonetti del Mazzini, accompagnati da commenti e note esplicative a piè di pagina, sono preceduti dall’Introduzione di Paolo Emilio Faggioni e da due saggi introduttivi di Tullio De Mauro (Ubaldo Mazzini nel suo tempo) e Giulia Petracco-Sicardi (Il dialetto spezzino). Corredano il volume le pregevoli illustrazioni di Mino Maccari.