Nasce nel 1929 a Vieste, in provincia di Foggia. Michele Tantimonaco è custode di un vissuto di leggende, di aneddoti, di mestieri antichi, di usanze, che provvede a divulgare con testi scritti o tramite racconti orali, nella Biblioteca Comunale “Nicola Pitta” e nella Scuola di Apricena.
Sul giornale mensile locale «Apricena Città Viva» ha scritto, dal 2000 al 2014, la rubrica “I Racconti del Maresciallo”, brani in prosa o rima, in dialetto e in italiano, sulle tradizioni apricenesi.
Nel 2001 pubblica "L’acqua d’la sarol" (Apricena 2001).
Il 22 Giugno 2005, per la presentazione del libro "U’ Scazz’murredde" di Joseph Tusiani, è stato relatore e divulgatore di sue poesie "I uej’ d’la p’ìgnet", "Quann", ed altre.
Nel 2008 pubblica "Marr’cord’. Racconti, memorie, poesiole quasi in vernacolo" (Tuttostampa, Apricena 2008), raccolta di mestieri del passato apricenese.
Il 2 Ottobre 2013 ha ricevuto un premio per il dialetto nel “Concorso di poesie in vernacolo pugliese” edito dalla UIL Pensionati di Bari e della Puglia e dall’ADA con "Fin’ a Quann’".
Per i libri "Marr’cord’. Racconti, memorie, poesiole quasi in vernacolo" e "L’acqua d’la sarol", e per la sua produzione poetica e in prosa in dialetto ha ricevuto numerosi riconoscimenti.