L’opera costituisce il quarto volume della Letteratura genovese e ligure curata da Fiorenzo Toso. L’autore vuole ribaltare la tradizionale visione storiografica italiana, che, dando poco rilievo al fenomeno delle letterature regionali, ha sempre considerato queste ultime come momento “minore”, dialettale e riflesso, ovvero come letterature prive della capacità di essersi evolute in maniera autonoma e originale. Attraverso il Profilo storico e l’Antologia l’opera analizza quindi la letteratura espressasi, a partire dal sec. XIII, in genovese e nelle parlate liguri, individuandone i caratteri costanti (ad esempio l’impegno civile e patriottico) e le peculiarità.
Il quarto volume prende in esame l’Ottocento, epoca nella quale la letteratura ligure conosce un profondo ridimensionamento, che ne intacca in parte la sostanziale originalità e le impone soprattutto un significativo cambiamento di ruoli. Caduta la Repubblica di Genova, l’annessione al Regno di Sardegna prima e all’Italia poi, provoca una serie di reazioni che trovano ampio riscontro nei testi dell’epoca: da Piaggio a Pedevilla, da Vico a Bacigalupo, la letteratura esprime le contraddizioni di un momento storico di grande complessità attraverso poesie, poemi, commedie, romanzi.