S'arvore de sos tzinesos (“L’albero dei cinesi”) è il primo romanzo scritto in lingua sarda da Lorenzo Pusceddu (Orotelli, 1947).
Le vicende narrate si svolgono agli inizi del ‘900 in un piccolo paese situato del cuore della Sardegna. La giovane Lussurza è chiesta in sposa da Pascale, uomo gentile e intelligente, ma la ragazza è innamorata di Antioco, con il quale scopre i piaceri del proprio corpo di donna. Una malattia colpisce Pasquale, mentre Antioco, durante la guerra, conosce gli ideali del socialismo e, una volta tornato al paese, tenta di unire i pastori e i contadini contro i padroni. I tempi però non sono ancora maturi, la ribellione fallisce e Antioco decide di lasciare l’isola e prendere la strada per l’estero. Fanno da cornice a questa appassionante vicenda i gesti, i canti, i rituali di una civiltà, quella sarda, molto spesso vinta, ma mai sottomessa.