Impiâ paraulis (“Accendere parole”) costituisce la prima raccolta di poesie in lingua friulana scritte da Celso Macor (Versa di Romans d'Isonzo, 1925 – Gorizia, 1998).
Come dice Sergio Tavano nel saggio di presentazione, la poesia di Macor “è sostanziata d’una visione sofferta del mondo che lo circonda e della storia che vi è passata, d’un bisogno profondissimo ad anzi acuto di chiarezza, di onestà, di fraternità, d’un rifiuto netto di retoriche esaltanti o estetizzanti. Nella poesia il canto non è mai sciolto in egoistica consolazione, anche se si concentra in una folla di ricordi e in una ridda di immagini”.
Completano il volume la Premessa di Ervino Pocar e i disegni di Paolo Zanussi.