Il volume presenta la seconda raccolta poetica di Giuseppe Zulli Marcucci nel dialetto abruzzese di Atessa (in provincia di Chieti).
Questa nuova serie di satire, come dice Emiliano Giancristofaro nella nota introduttiva, “trae spunto da fatti, dicerie, personaggi di Atessa, ma anche da avvenimenti più famosi che rimbalzano in paese e sono commentati a scherno: dagli uccelli di rovo alla scala mobile, agli ‘sbronzi di Riace’… alle eminenze e alle eccellenze che, in Abruzzo, possono farti la raccomandazione anche per l’anima, per il paradiso”.
Le poesie sono accompagnate dalla traduzione italiana a piè di pagina.