In questo volume viene ripubblicata la Grammatica siciliana composta nel 1875 da Giuseppe Pitrè (Palermo, 1841-1916), il più importante studioso e raccoglitore delle tradizioni popolari siciliane.
Come dice Alberto Vàrvaro nel saggio introduttivo, “l’interesse per la lingua non era, in Pitrè, puramente strumentale […]. In lui c’è la coscienza che la lingua è parte essenziale (e non solo strumento) del patrimonio culturale del popolo, e che dunque essa va raccolta e studiata come tutte le altre manifestazioni del folclore”.
La grammatica è suddivisa in tre parti: le prime due (“Teoria dei suoni”) analizzano gli aspetti fonetici dei dialetti siciliani; la terza (“Teoria delle forme”) è dedicata all’esame delle varie parti del discorso (articoli, nomi, aggettivi, pronomi, verbi, avverbi, ecc.).