Nella raccolta poetica Ji cicirinegli Leandro Ugo Japrade attinge a piene mani nel vitale dialetto aquilano, ben radicato e diffuso nell'uso quotidiano non solo fra le mura cittadine, ma anche nell'esteso entroterra del Capoluogo abruzzese nel quale è compresa la Lucoli delle sue origini.
I componimenti, accompagnati dalla traduzione in italiano, sono preceduti dall'Introduzione di Cosimo Savastano.