Il romanzo è inserito all’interno della collana “I serpenti acrobati” curata da Roberto Roversi e narra la storia di un uomo in costante lotta con il proprio corpo che da tempo non obbedisce più a ciò che il cervello gli comanda, ogni volta che pensa di fare un’azione il corpo risponde nella maniera opposta arrivando addirittura al punto di strangolarlo. Il protagonista, con forti connotati pirandelliani, si avvia in un viaggio verso l’America alla ricerca di un pacco mai recapitato al mittente, contenente una fontana che il protagonista ha costruito e che ha spedito dalla Romagna ad un appassionato. Il viaggio rappresenta la metafora della ricerca da parte del protagonista di se stesso e quindi una graduale crescita personale che passa dal vivere una vita scissa, in costante lotta con il proprio corpo e che deve anche a confrontarsi con le differenze tra il mondo rurale e la grande metropoli.
In copertina è riportato un pastello sempre firmato da Tonino Guerra, sceneggiatore di fama internazionale che, prima di questo romanzo, ne aveva già pubblicati una dozzina.