L’opera costituisce il quinto volume della Letteratura genovese e ligure curata da Fiorenzo Toso. L’autore vuole ribaltare la tradizionale visione storiografica italiana, che, dando poco rilievo al fenomeno delle letterature regionali, ha sempre considerato queste ultime come momento “minore”, dialettale e riflesso, ovvero come letterature prive della capacità di essersi evolute in maniera autonoma e originale. Attraverso il Profilo storico e l’Antologia l’opera analizza quindi la letteratura espressasi, a partire dal sec. XIII, in genovese e nelle parlate liguri, individuandone i caratteri costanti (ad esempio l’impegno civile e patriottico) e le peculiarità.
Il quinto volume dà ampio spazio alle principali correnti del Novecento, individuando una linea che dalla piccola rinascita verificatasi con Malinverni porta, attraverso Firpo, al superamento della fase di diffusa vernacolarizzazione tipica del primo quarantennio del secolo. Accanto ai nomi più celebrati, si manifesta la sorprendente vitalità di una poesia interessata, da Angeloni a Balestrieri, a un aggiornamento costante. Sullo sfondo, le luci e le ombre di un teatro sul quale pesa la straordinaria figura di Gilberto Govi.