In questa raccolta di poesie in dialetto napoletano, Raffaele Pisani canta l'amore per Napoli, per il suo popolo e per la sua terra. Ma innalza anche un grido di rabbia verso tutti coloro che, con gesti scellerati e criminali, hanno contribuito alla sua rovina.
Scrive l'autore nella premessa: "Queste ignoranti-carogne, per un pugno di squallidi quattrini, senza pensare minimamente al male che facevano e al danno e alle conseguenze che ineluttabilmente avrebbero pagato anche i loro stessi figli e le generazioni ancora a venire, hanno avvelenato la maggior parte delle nostre più belle campagne, hanno inquinato terre che erano tra le più fertili d'Italia, e tutti noi napoletani siamo stati messi alla gogna dal mondo intero, e da figli di "città capitale d'Europa" siamo diventati "gente 'e munnezza".