Il saggio di Enrica Atzori prende in esame la lingua italiana nell'epoca post-unitaria e, in particolare, la lingua burocratico-amministrativa, che rappresenta uno degli strumenti centrali della comunicazione di ogni nazione: un linguaggio settoriale, ma anche un canale potente di diffusione della lingua italiana, in un paese prevalentemente dialettofono come l'Italia appena unificata.
L'analisi è concentrata in un unico comune, Milano, ed è rivolta, per il periodo 1859-1890, a documenti di varia natura: proclami diramati in occasione di avvenimenti politici, di dimostrazioni popolari o della morte di personaggi illustri; manifesti relativi al servizio elettorale o alle operazioni di leva; avvisi riguardanti le imposte, la salute, l'istruzione; regolamenti di mercati e di fiere; regolamenti edilizi e di igiene; tariffe del dazio di consumo.