Le avventure tragicomiche di un personaggio mediterraneo. Lo stolto-astuto nella tradizione popolare siciliana, araba e turca, che con la forza del riso tutto stravolge. “Gli aneddoti di Giufà godono di una fortuna incontrastata da oltre un millennio, viene da chiedersi se oggi facciano ancora ridere, se sollecitano ancora una riflessione più profonda per il sorprendente accostamento di logiche contraddittorie. (…) La globalizzazione ha portato con sé la diffusione di un generalizzato bisogno di identità, e in particolare, nel mondo arabo ha sviluppato l’urgenza di rivitalizzare tradizioni locali che già agli inizi del secolo scorso avevano contribuito a ricostruire il pensiero nazionale. La pubblicazione e la raccolta di antichi aneddoti rispondeva alle esigenze di recupero della tradizione orale”. Francesca M. Corrao
“Si dice: «l'arte di Giufà», che è il non averne alcuna. Ma nel dialetto siciliano «arti» è sinonimo di mestiere manuale o, spregiativamente, di artificio, di inganno. (...) Tutt'altra è l'arte di Giufà: quella - suprema, assoluta - dell'ozio. Ed è appunto l'ozio che rende Giufà personaggio, che ce lo fa vedere nel contesto di una comunità, di un paese: lo stolto o il folle del paese (la stoltezza di Giufà è anche follia), di ogni paese siciliano". Leonardo Sciascia