Il presente volume contiene l’edizione integrale delle raccolte poetiche Acqua e vino (Roma, Tip. Operaia Romana, 1944), Ommini e bestie (Roma, Enrico Voghera, 1914) e Libro muto (Milano, A. Mondadori, 1935) di Trillussa (pseudonimo di Carlo Alberto Camillo Mariano Salustri, 1871-1950), poeta romano particolarmente noto per le sue composizioni in dialetto romanesco.
Le poesie di Trilussa, pubblicate sui giornali tra il 1887 e 1950 , furono poi raccolte in un secondo momento in volumi, a seguito di un lavoro di selezione e di perfezionamento stilistico, metrico e linguistico. Questa seconda fase rendeva le raccolte non una semplice collezione e riproposizione di poesie disseminate sulle pagine dei quotidiani, ma veri e propri libri di poesie, perfezionati e, all'occorrenza, rinnovati in relazione al contesto sociale.
Trilussa fu il terzo grande poeta dialettale romano comparso sulla scena dall'Ottocento in poi: se il Belli con il suo realismo espressivo prese a piene mani la lingua degli strati più popolari per farla confluire in brevi icastici sonetti, e Pascarella propose la lingua del popolano dell'Italia Unita, che aspira alla cultura e al ceto borghese, inserendola in un respiro narrativo più ampio, Trilussa ideò un linguaggio ancora più prossimo all'italiano, nel tentativo di portare il vernacolo del Belli verso l'alto. Alla Roma popolana sostituì quella borghese e alla satira storica l'umorismo della cronaca quotidiana.