In questa antologia di racconti, che hanno il sapore antico delle favole, Adelio Cavallini ricorda la propria giovinezza nella Maremma livornese (tra Piombino e Donoratico) e descrive le tradizioni, le abitudini e le usanze dei contadini toscani degli inizi del Novecento.
L’autore racconta il periodo dell’aratura e della semina, le feste nei cortili e il lavoro dei mezzadri e ricorda le gioie e i dolori che nascevano dai piccoli gesti della vita quotidiana: il pane fatto in casa e cotto nei forni a legna, le verdure e i cereali coltivati, la paura della pioggia e della grandine che potevano rovinare il raccolto, la poca voglia di andare a scuola quando gli adulti erano occupati nei lavori nei campi o nella vendemmia.