Nella presente antologia Walter Belardi raccoglie alcune prove di narrativa dalle Valle Gardena dagli inizi del Novecento ad oggi: dall’intenzione di Franz Moroder di sconfinare dal giro della cronaca e del resoconto, unici e inevitabili negli anni Dieci, fino al primo racconto scritto da Frida Piazza, autrice con la quale la prosa gardenese si è assicurata un posto di notevole rispetto, passando per altri autori quali Guido Insam, Luis Trenker e Max Tosi.
La lingua di questi racconti testimonia la longevità del ladino, arricchitosi a contatto delle altre culture maggioritarie che si sono incontrate nell’area alpina e prealpina. Linguaggio di importa paesana e contadinesca fino all’Ottocento, oggi il ladino, pur se frazionato in varietà vallive, dimostra quindi di poter intraprendere esplorazioni interessanti in ambito letterario.
I racconti sono inquadrati da introduzioni, commenti e annotazioni che chiariscono alcuni aspetti di una tradizione di vita e di linguaggio non sempre immediatamente comprensibile.