Nel presente saggio Louis-Jean Calvet dimostra come lo studio della lingua abbia sempre proposto una visione delle comunità linguistiche e dei loro rapporti che molto spesso è stata usata per giustificare l’impresa coloniale e per negare, in nome di una presunta superiorità dell’Occidente, la lingua degli altri popoli. Tale fenomeno non è cessato neppure dopo l’avvento della “decolonizzazione”: l’autore lo constata attraverso numerosi esempi, non solo relativi alle colonie, ma anche al territorio della stessa Francia metropolitana, dove le lingue regionali si ritrovano vittime di una sorta di imperialismo linguistico costituito dalla “francofonia”.
Quest’ultimo aspetto è ripreso e avvicinato alla situazione italiana nel saggio introduttivo di Domenico Canciani dal titolo Minoranze e lingua nazionale: linee e momenti di una strategia.